giovedì, Novembre 6, 2025

Stato dell’Unione, ONG: da von der Leyen belle parole per mascherare la deregolamentazione

WWF, Friends of the Earth Europe, European Environmental Bureau sono concordi: il discorso sullo stato dell’Unione è la faccia presentabile dei vari pacchetti Omnibus che minacciano le norme ambientali europee

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Redazione EconomiaCircolare.com

Le reazioni della associazioni ambientaliste europee al discorso sullo stato dell’Unione tenuto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen sono nette ed evidenziano una sorta di schizofrenia tra quello che si dice e quello che si fa, tra le belle parole sul Green Deal e le deregolamentazione in corso per smontarlo a vantaggio pressoché esclusivo delle imprese. Il punto di caduta dei rilievi delle associazioni – WWF, Friends of the Earth Europe, European Environmental Bureau – sono infatti i numerosi Omnibus che dietro l’etichetta delle semplificazioni nascondono un indebolimento delle normative ambientali (per più dettagli sulle deregolamentazione, leggi qui).

WWF: la presidente parla bene, ora smetta di andare nella direzione opposta

Secondo il WWF, nel discorso annuale sullo Stato dell’Unione von der Leyen “ha sottolineato la necessità che l’UE intensifichi i propri sforzi in materia di azione per il clima – per ragioni scientifiche, economiche e di sicurezza – portando avanti i progressi compiuti dal Green Deal europeo, fissando ambiziosi obiettivi climatici intermedi e convogliando gli investimenti nell’adattamento climatico, nella resilienza e nelle soluzioni basate sulla natura”. Ma “queste parole incoraggianti” non bastano: “Devono ora essere seguite da azioni concrete, in particolare dalla piena attuazione e dall’applicazione delle solide leggi dell’UE in materia di ambiente e clima, invece di perseguire un’agenda di deregolamentazione con il pretesto della ‘semplificazione’, che rischierebbe di minare l’integrità del quadro giuridico ambientale dell’UE e di indebolire le leggi che proteggono il clima, la natura e il benessere dei cittadini europei”. 

Per Ester Asin, direttrice dell’Ufficio politiche europee del WWF, “la presidente parla bene, ora deve smettere di camminare nella direzione opposta. L’azione sul clima e sulla natura è più urgente che mai e non dobbiamo permettere all’UE di usare la ‘semplificazione’ come pretesto per smantellare gli obiettivi e gli obblighi ambientali che sono alla base della transizione verde ed equa dell’Europa”. Per questo il WWF “esorta la Commissione a salvaguardare l’integrità del nostro quadro giuridico e a garantirne la piena attuazione e applicazione, anziché ritirarsi da esso”, ha concluso.

Leggi anche: Discorso sullo stato dell’Unione: cosa ha detto (e cosa no) von der Leyen sull’ambiente

EEB: approccio ipocrita al servizio degli interessi industriali

Secondo lo European Environmental Bureau, nonostante von der Leyen “abbia invocato ‘il potere del Green Deal’ e la necessità di ‘mantenere la rotta’, la sua implacabile spinta alla deregolamentazione, che serve principalmente gli interessi industriali a breve termine, rivela un approccio ipocrita alle crisi del clima, della natura e dell’inquinamento”. Il network di associazioni riconosce “i segnali positivi sulla giustizia sociale, la legge sull’economia circolare, gli alloggi a prezzi accessibili, le reti elettriche più forti, l’azione sulla disinformazione e le garanzie democratiche. Ma questi passi sono messi in ombra da un’agenda di deregolamentazione che colpisce il cuore del Green Deal”.

“Il discorso non è stato uno Stato dell’Unione, ma uno stato di illusione sulla triplice crisi del clima, della natura e dell’inquinamento e sulle soluzioni necessarie”, ha dichiarato Patrick ten Brink, segretario generale EEB. “La Presidente von der Leyen ha invocato il potere del Green Deal europeo, ma ha anteposto le liste dei desideri delle aziende alle persone e al pianeta. Ha parlato di salvare l’UE, ma finora il 2025 è stato dedicato allo smantellamento della normativa ambientale che rende l’Europa forte e resistente. Il vero costo dell’inazione – sia umano che economico – supera di gran lunga i presunti risparmi sbandierati oggi e finirà per minare la competitività e la stabilità dell’Europa. Credere di poter uscire con la deregolamentazione dalle crisi del clima, dell’inquinamento e della natura è un’illusione pericolosa che minaccia la sicurezza dell’Europa ed erode la fiducia nell’Unione”.

Parlamento UE
Fonte: Canva

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Friends of the Earth Europe: le intenzioni della Commissione europea non potrebbero essere peggiori

“Invocare l’unità quando i vostri piani vanno solo a vantaggio delle grandi imprese è una scioccante incapacità di garantire soluzioni reali per le molteplici crisi e le lotte quotidiane di molti cittadini in Europa” ha commentato Mute Schimpf, attivista di Friends of the Earth Europe. “L’accelerazione per la resilienza climatica è una vera emergenza, e tagliare le regole per compiacere le industrie inquinanti non farà che accelerare la crisi climatica. La legge sull’acceleratore industriale non è altro che uno spettacolo pacchiano a sostengo dell’ondata di deregolamentazione dell’UE“.  Friends of the Earth Europe riconosce l’attenzione del discorso della presidente della Commissione alla crisi del costo della vita, all’aumento delle bollette energetiche e alla crisi degli alloggi, ma viene criticata “la velocità con cui si propone di rendere l’Europa più intelligente, più veloce e più europea per le sole imprese, senza proporre soluzioni concrete che proteggano i cittadini e l’ambiente. Dal Clean Industrial Deal Accelerator act alle proposte Omnibus, le intenzioni della Commissione europea non potrebbero essere peggiori per i lavoratori, i cittadini e il pianeta”.

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