Valorizzare il paesaggio e i borghi poco noti della Valtellina a suon di musica. Questa la missione di Ambria Jazz, il festival che dal 2009 anima la provincia di Sondrio e dintorni, per volere di una tenace coppia di “montanari”, Giovanni Busetto (direttore artistico) e Norma Ghizzo (responsabile amministrativa), affiancati da un nutrito gruppo di soci e volontari.
L’edizione 2025, partita il 15 giugno e in corso fino al 10 agosto, prevede 17 tappe per amanti della musica dal vivo, della montagna e delle cose fatte per il piacere di condividerle. Ogni appuntamento è, infatti, gratuito e realizzato in un diverso borgo alpino, fuori dai circuiti più turistici. Ambria Jazz ogni anno attira nel complesso un pubblico di circa 4.500 partecipanti, distribuiti negli eventi di un programma sempre vasto.

Comunicare la sostenibilità senza invadere il paesaggio
Quanto al tema sostenibilità, l’iniziativa, che già fa parte della rete “Jazz takes the green” per l’applicazione dei CAM eventi (criteri ambientali minimi redatti dal Ministero dell’Ambiente), è per sua stessa natura a ridotto impatto ambientale, con location all’aperto, illuminazione naturale, palchi leggeri e poca o nulla amplificazione. Tuttavia, gli organizzatori credono nel miglioramento continuo e, grazie alla partecipazione a progetti e percorsi formativi, hanno già all’attivo la pubblicazione di due Report di sostenibilità, datati 2022 e 2024. La novità per l’edizione 2025 a tema “Anime” è la Carta etica dello spettatore, pensata per dare indicazioni al pubblico su come partecipare in modo sostenibile agli eventi, ma senza cartellonistica che rischierebbe di deturpare il paesaggio.
“Una cosa che abbiamo imparato nel nostro percorso formativo sulla sostenibilità – ci spiega Norma Ghizzo – è che non basta applicare misure che riducano l’impatto del nostro festival, bisogna anche comunicarle. Per questo abbiamo pensato ad uno strumento leggero, che portiamo ad ogni evento e che può essere scaricato tramite un QRcode”.
Leggi anche: Dall’ecologia all’azione: la storia di Italia che Cambia e della sua informazione ecologica e costruttiva
Alpeggio, germogli e gentilezza

L’organizzatrice ribadisce spesso il legame del festival con il proprio territorio, l’appartenenza alla tradizione “montanara”, l’amore per la natura e la voglia di far conoscere le bellezze nascoste della zona. Come nel caso dell’evento del 6 luglio programmato in Alpe ad Ardenno, dove l’esibizione della cantante Alessandra Diodati si terrà in coincidenza con la giornata della gentilezza. “La Pro Loco del posto l’ha declinata con un’iniziativa molto bella – racconta Ghizzo – Un tradizionale pranzo sociale a base di polenta e latte, distribuita a chiunque si presenti con la sua ciotola e il cucchiaio. In cambio si chiede alle persone di condividere qualcosa, anche una nocciola, per la tavola comune”. Oltre al pranzo e all’esibizione della cantante sarda – per la quale non sono previste sedie ma bisogna munirsi di coperte o cuscini per il prato – sono in calendario anche dei laboratori per bambini, denominati “Germogli sonori”.
A piedi è più bello e sostenibile
L’evento si svolge alle 12 e, per chi vuole, alle 9 del mattino si parte con l’iniziativa “jazzcamminante”: una bella pratica che potrebbe essere replicata da manifestazioni dello stesso genere. Infatti, per invogliare il pubblico a raggiungere la location dell’evento a piedi, e per promuovere una migliore conoscenza del territorio, Ambria jazz mette a disposizione del pubblico una guida che accompagna i partecipanti lungo i sentieri di montagna e spiega loro la storia del paesaggio che li circonda.
“Questa iniziativa è nata con jazz takes the green – spiega Ghizzo – perché uno dei problemi più grossi per la sostenibilità delle attività culturali è dato proprio dagli spostamenti per raggiungere i concerti. Se fossimo in città, potremmo invitare il pubblico a usare i mezzi pubblici, ma noi siamo in montagna e qui i nostri autobus servono soprattutto le scuole, mentre nel weekend e d’estate vengono addirittura sospesi”.
Il tema del trasporto è una nota dolente per l’organizzazione del festival che, nonostante si sia anche dotato di alcuni mezzi elettrici, deve fronteggiare ostacoli come il disservizio della linea ferroviaria di fondovalle che quest’estate sarà interrotta e non permetterà di raggiungere la Valtellina in treno.
Leggi anche: Riflessioni sul presente dei festival: la scommessa di Lector in fabula

Se il turismo può essere responsabile
Il legame dell’Ambria Jazz con il tema del turismo lento, destagionalizzato e responsabile è evidente quando si arriva a parlare di alloggi e finanziamenti. Per il pernottamento degli artisti e per chi intende fermarsi qualche giorno, gli organizzatori si rivolgono alla rete di bnb dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile, che è anche sponsor del festival. Inoltre, la manifestazione, retta sulle spalle dei volenterosi abitanti della zona, conta finanziariamente anche sul contributo dei Comuni che ospitano i concerti. Tramite le scelte artistiche del festival, sempre alla ricerca di autori di nicchia, “ma di qualità”, selezionali con attenzione all’equilibrio di genere e alla sostenibilità – come nel caso del duo Bottasso che si esibirà il 26 luglio ad Ambria e arriverà da Oslo in Interrail – il festival riuscirà a portare molte più anime ad esplorare sentieri recuperati, borghi nascosti e vallate incontaminate.
*La rubrica è realizzata nell’ambito di ECO-Ecologicamente Culturali, un progetto di Fondazione Ecosistemi, Promo PA Fondazione, 4Form e A Sud co-finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU nell’ambito del PNRR. Il progetto fa parte di Cultura Sostenibile, un programma di A Sud, EconomiaCircolare.com e CDCA in collaborazione con Melting Pro
Leggi anche: Festival e appuntamenti ecosostenibili imperdibili a giugno 2025
© Riproduzione riservata



