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K_Alma

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Informazioni
Categorie:
Indirizzo:
Lungotevere Testaccio, 22, 00153 Roma RM, Lazio
Regione: Lazio
Città: Roma
Website:
Tipo di realtà:
  • Non profit
Attività:
  • Prodotto circolare
Target:
  • B2C
  • B2B
Numero di dipendenti: 0-14
Anno di nascita: 2016
Anno riconversione: 2017

    Il progetto della Falegnameria Sociale K_Alma nasce dopo una visita a Berlino e l’incontro con un collettivo di design e attivisti migranti e tedeschi nel febbraio del 2016. Dopo un workshop realizzato a luglio del 2016 in Trentino Alto Adige, la scommessa è stata quella di provare ad avviare un progetto stabile e strutturato in una “periferia urbana” come può essere percepita Roma in questi ultimi anni. Da maggio 2017 è aperta ed operativa a Roma una officina e falegnameria sociale per migranti e non solo a Testaccio.

    Chi sta collaborando a questo progetto è un gruppo di persone da molti anni impegnato sul tema dell’immigrazione e dei diritti umani, con diversi progetti e competenze specifiche nella sensibilizzazione, nella comunicazione, nella progettazione e sviluppo di progetti e programmi a livello nazionale ed internazionale. La falegnameria si pone come luogo di formazione formale e informale in particolare per richiedenti asilo che sono ancora in accoglienza e che hanno bisogno di corsi professionalizzanti per l’inclusione lavorativa. Insieme ai richiedenti asilo vengono organizzati brevi workshop anche con cittadini italiani, volti a promuovere la reciproca conoscenza, così come le giornate di formazione, aperte anche a cittadini italiani disoccupati o inoccupati.

    Gli organizzatori erano da tempo in cerca un progetto concreto che potesse vedere coinvolti i cittadini ed richiedenti asilo in arrivo in Italia, pensando anche a quei mestieri che stanno lentamente ma inesorabilmente scomparendo, e che invece continuano ad essere essenziali anche e soprattutto in una società 2.0 e in continua evoluzione ma che continua ad “abitare” case dove tavoli, sedie e letti sono certo mobili indispensabili, non solo per il singolo individuo ma per la “collettività” e la socializzazione.

    Gli oggetti che si sceglierà di ideare, produrre e realizzare dovranno essere destinati anche alla vendita diretta. È importante infatti pensare che le attività formative siano volte ad un obiettivo molto concreto che è l’apprendimento di una manualità, di tecniche e di competenze finalizzate alla prospettiva di “creare” un mestiere. L’industria moderna produce oggetti e manufatti di qualsiasi genere e tipo, tutti rigorosamente identici, pronti all’uso, impacchettati e senza “storia”, senza “anima”. È tipico del lavoro dell’artigiano aggiungere qualcosa al singolo “pezzo”, rendendolo appunto “unico”. Il progetto di una falegnameria sociale è una sfida e una possibilità concreta per attivare strumenti e offrire occasioni di educazione formale e informale, autoformazione, autoespressione, conoscenza, integrazione ed inclusione sociale. Un progetto che intende promuovere e realizzare nuovi percorsi di vita individuale, professionale e sociale; azioni necessarie per combattere diseguaglianze e inequità sociali, per rimettere al centro la dignità dell’essere umano partendo proprio dal lavoro e dallo sviluppo delle competenze.

    L'utilizzo di materiali di "scarto" quali componenti di legno di diversa natura, produzione, provenienza è una delle tecniche prioritarie con le quali sono realizzati i primi manufatti del progetto. Anche l'allestimento della falegnameria è stato pensato ideato e realizzato per avere un basso tasso di impatto su materie prime nuove e da acquistare. Viene promosso anche presso la clientela l’utilizzo di materiale da recupero, svolgendo attività di sensibilizzazione presso le realtà di economia sociale e circolare. Non è stato acquistato un mezzo proprio, gli spostamenti sono effettuati concordando collaborazioni e mutuo scambio di beni e servizi.

    La realtà cooperativa K_Alma è appena nata, e si fonda su un modello sociale, economico, etico e valoriale che vuole contraddistinguersi, sia sul piano della gestione del progetto che dal punto di vista dell'offerta e la relazione con il "cliente" esterno. Quello che si vorrebbe creare è anche un luogo di formazione e autoformazione su alcune tematiche, che partono dal lavoro e dal bisogno di sostentamento fino alla ricerca e creazione di reti di commercio equo e solidale, di incontri di promozione sociale e professionale, ponendosi anche a servizio di realtà che possano aver bisogno di queste attività e prodotti.