Uno degli obiettivi principali dell’Unione Europea è notoriamente una maggiore indipendenza sui temi più caldi, dalla difesa alle materie prime critiche. Per finanziare tali cruciali traguardi, tuttavia, è necessario l’impegno economico di tutti: istituzioni europee, Stati membri dell’UE, privati e banche. Di queste ultime, e del loro impegno verso la cosiddetta “doppia transizione” (green e digitale) si parla troppo poco.
Alzi la mano quanti di voi conoscono ad esempio la BEI, la Banca Europea per gli Investimenti. Usando una metafora bellica, assecondando perciò la direzione principale intrapresa dalla Commissione Europea, la Banca Europea per gli Investimenti è il “braccio armato finanziario dell’UE”, essendo colei che elargisce prestiti a lungo termini. Costruita attorno a otto priorità fondamentali, la BEI finanzia investimenti, così come scrive sul proprio sito, che “contribuiscono agli obiettivi politici dell’UE rafforzando l’azione per il clima e l’ambiente, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, la sicurezza e la difesa, la coesione, l’agricoltura e la bioeconomia, le infrastrutture sociali, l’unione dei mercati dei capitali e un’Europa più forte in un mondo più pacifico e prospero”.
Negli scorsi giorni la BEI ha annunciato più di 10 miliardi di euro per supportare i nuovi propositi dell’Unione Europea. E, soprattutto, ha ribadito che sulla difesa non ci saranno limiti di spesa. Secondo la presidente della BEI Nadia Calviño “il messaggio dei leader europei è chiaro: dobbiamo rafforzare le capacità di sicurezza e di difesa dell’Europa. Le decisioni odierne dimostrano che la BEI è parte della soluzione”. Sembrano già lontani i tempi in cui la BEI si autodefiniva “banca europea per il clima”, mentre da qualche tempo non ci sono più timori a finanziare apparati militari e bellici perché “il mondo è cambiato”, come ha dichiarato qualche giorno fa la vicepresidente BEI Gelsomina Bigliotti a Repubblica.
Ma quali sono le decisioni a cui fa riferimento Calviño?
Leggi anche: Materie prime critiche, l’UE seleziona 47 progetti strategici
Già 2 miliardi di euro nel 2025 sulle materie prime critiche
Il Consiglio della Banca Europea per gli investimenti ha adottato una nuova iniziativa strategica sulle materie prime critiche, con l’obiettivo di “rafforzare il ruolo del Gruppo BEI come fornitore chiave di finanziamento e sostegno consultivo ai progetti in tutta la catena del valore all’interno e all’esterno dell’UE, contribuendo agli obiettivi della legge sull’UE in materia di materie prime critiche. L’accesso sicuro alle materie prime critiche è fondamentale per le transizioni verdi e digitali in Europa ed è essenziale per garantire la competitività globale dell’industria europea, anche nel settore della sicurezza e della difesa e dell’aerospazio”.
La nuova iniziativa prevede più precisamente un finanziamento di 2 miliardi di euro per gli investimenti già quest’anno, insieme all’istituzione di una nuova task force sulle materie prime critiche e uno sportello unico dedicato per costruire e gestire operazioni e attività di consulenza, nonché per sviluppare maggiori competenze tecniche e nuove partnership.
Leggi anche: Riparte il confronto per un regolamento sul deep sea mining entro il 2025
Rafforzare la sicurezza e la difesa europea, senza limiti
Il Consiglio ha inoltre ampliato l’ammissibilità del Gruppo BEI per il finanziamento dell’industria e delle infrastrutture di sicurezza e della difesa dell’Unione Europea, in linea con le proposte approvate dai leader dell’UE al Consiglio europeo speciale del 6 marzo. Lo scopo dunque è di “allargare le maglie” o, se volete, diminuire i divieti e le restrizioni in modo da poter sostenere di più e meglio le esigenze di riarmo dell’Unione europea.
L’attuale iniziativa strategica europea di sicurezza europea (SESI) della BEI da 8 miliardi di euro sarà integrata in un obiettivo trasversale e permanente di politica pubblica, che integrerà gli obiettivi di politica pubblica esistenti. Non ci sarà un massimale predefinito per il finanziamento in questo settore, che sarà determinato annualmente nel piano operativo del gruppo BEI.

“Ciò consentirà al gruppo BEI – scrive la stessa banca – di rispondere alle esigenze di finanziamento in modo da salvaguardare le sue operazioni e una solida posizione finanziaria per i progetti di sicurezza e difesa e gli investimenti in settori quali caserme e strutture di stoccaggio, veicoli terrestri e aerei, droni ed elicotteri, radar e satelliti avanzati, sistemi di propulsione e ottica avanzata, protezione delle frontiere terrestri, mobilità militare, infrastrutture critiche, decontaminazione, spazio, sicurezza informatica, tecnologie di protezione militare”.
Anche in questo caso è prevista una particolare sinergia con i governi dell’UE, le banche nazionali di degli Stati membri, il settore privato e altre parti interessate. Il Gruppo BEI dovrebbe almeno raddoppiare gli investimenti per i progetti di sicurezza e difesa quest’anno. Per farla breve: si infrangerà presto un nuovo record di finanziamenti che potrà essere più e più volte superato.
Leggi anche: Pacchetto Omnibus, tutte le proposte di semplificazione della Commissione Ue
Quasi 9 miliardi di euro per i trasporti, l’istruzione, l’energia, l’acqua e le imprese
La BEI ha infine approvato nuovi finanziamenti per un totale di 8,9 miliardi di euro che mirano a supportare progetti strategici dell’UE in territorio europeo ed extraeuropeo. Ciò include ad esempio investimenti ferroviari su larga scala in Repubblica Cerca, Germania, Spagna e Costa Rica, sostegno a un porto in Estonia, la riqualificazione delle scuole in Francia e Portogallo, i sistemi idrici in Kenya e Lettonia, progetti energetici in Andorra, Germania e Spagna.
Il nuovo finanziamento della BEI per gli investimenti delle imprese migliorerà l’accesso ai finanziamenti da parte delle farmacie in Spagna e le aziende di proprietà di donne e giovani imprenditori in Africa, nonché le piccole e medie imprese in Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Bangladesh.
Leggi anche: Nuovo regolamento UE veicoli a fine vita: ecodesign e riciclo per cambiare l’automotive
Attività pregresse della BEI
Il Gruppo BEI, che comprende anche il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), ha concesso quasi 89 miliardi di euro per oltre 900 progetti ad alto impatto nel 2024. Tutti i progetti finanziati dal Gruppo BEI sono in linea con l’Accordo di Parigi sul clima (anche se qualche dubbio c’è sui prossimi). “Quasi il 60% del finanziamento annuale del Gruppo BEI sostiene progetti che contribuiscono direttamente – scrive la banca – alla mitigazione dei cambiamenti climatici, all’adattamento e a un ambiente più sano”.
Come dicevamo, però, le priorità della BEI sono cambiate in linea con le nuove priorità dell’UE: e così nel solo 2024 “il Gruppo ha sostenuto un record di oltre 100 miliardi di euro di nuovi investimenti per la sicurezza energetica dell’Europa”.

Inoltre circa la metà dei finanziamenti della BEI all’interno dell’Unione europea è destinata ai fondi di sviluppo e coesione, mirati verso le regioni europee dove il reddito pro capite è inferiore alla media dell’UE. Sappiamo però che proprio in questi giorni la Commissione europea ha fatto un passo indietro, chiedendo agli Stati membri di dirottare tali fondi verso la difesa e gli armamenti. Staremo a vedere quali Stati opteranno per questa opzione. Manco a dirlo l’Italia è tra gli osservati speciali, considerato che è un Paese che ha ampiamente goduto dei soldi arrivati dalla BEI.
Leggi anche: Come vanno gli appalti pubblici? La Commissione Ue lancia una valutazione
© Riproduzione riservata



