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domenica, Dicembre 15, 2024

La differenziata non va in vacanza

Andando in vacanza facciamo attenzione a portare con noi le buone abitudini, come la raccolta differenziata. Dalle salviette umidificate a paletta e secchiello, ecco alcune indicazioni - stilate con l’aiuto dell’app per la differenziata Junker - per non commettere errori

Ludovica Nati
Ludovica Nati
Social media manager, copywriter, blogger e fotografa paesaggista. Collabora con diverse realtà i cui ambiti spaziano dalla sostenibilità ambientale alla medicina, dalla promozione territoriale e turistica alle aziende di servizi o di trasporti. Digital strategy, gestione social, redazione di testi SEO, copywriting, consulenza 2.0 e creazione di contenuti fotografici e grafici sono i suoi principali ambiti di competenza. Fa parte del network di Eco Connection Media

Che abbiate scelto il mare o la montagna per le vostre agognate ferie poco importa: c’è una cosa fondamentale a cui tutti dobbiamo pensare anche (e forse soprattutto) quando siamo in vacanza. A maggior ragione dopo la nuova conferma della gravità delle crisi climatica arrivata dall’Ipcc, è quanto mai importante mettere al centro della nostra azione quotidiana la sostenibilità. anche durante le vacanze. Già, perché non essere a casa nostra non vuol dire poter abbandonare le buone abitudini.

L’attenzione alle scelte eco friendly, infatti possono venire in valigia con noi. Una cosa che sembra ovvia, ma i luoghi di villeggiatura sono spesso deturpati a causa di inciviltà e mancanza di rispetto delle regole basilari, come quella ad esempio di non produrre troppi rifiuti e non disperderli nell’ambiente. Partiamo proprio da qui, facendoci aiutare dai consigli di Junker, per qualche pratica indicazione relative a oggetti tipicamente vacanzieri per dirvi cosa fare nel caso si rompano o non servano più perché la differenziata non va in ferie. Ricordando, ovviamente, che prima di riciclare è importante ridurre i rifiuti.

Cosa sapere per scegliere una struttura turistica ecosostenibile

Quando siamo in procinto di prenotare le nostre vacanze una buona abitudine sarebbe quella di informarsi su quali siano le regole locali per la raccolta differenziata, ma anche di chiedere direttamente al villaggio, hotel o stabilimento, che stiamo valutando di prenotare, se effettuino la raccolta nella struttura e come. Innanzitutto, possiamo indagare se abbiano i secchi per la differenziata all’interno della struttura e nelle aree comuni specie in prossimità delle stanze o delle case vacanza. Ma non solo. Potremo verificare anche se rispettino alcune best practices che indicano una particolare sensibilità nel mettere a dieta la pattumiera. Ad esempio, possiamo chiedere se utilizzano bottiglie o stoviglie di plastica usa e getta nei ristoranti e bar o caraffe per l’acqua e bevande sfuse, o ancora, in caso di possibilità di prendere del cibo da asporto (come i famosi cestini per il pranzo), se hanno scelto di servirsi di packaging e stoviglie ecosostenibili e riutilizzabili.

Chiedere queste informazioni sarà sicuramente utile anche a sciogliere i nodi e decidere dove prenotare basandosi su scelte eco-friendly.

Conoscere invece le regole sul funzionamento della raccolta differenziata in loco ci aiuterà a non commettere errori: non scordiamoci infatti che nella maggior parte dei casi i regolamenti sulla differenziata variano di Comune in Comune – anche limitrofi -, figurarsi quando cambiamo Regione!

La differenziata non va in vacanza: i consigli per il mare

Quante volte in spiaggia ci è capitato di vedere le cose più improbabili gettate per terra? Siamo sicuri che ad ognuno di voi sarà successo almeno una volta nella vita, per essere ottimisti. È quindi di fondamentale importanza fare la propria parte anche al mare. Ad esempio può essere utile portare da casa delle bustine per separare i rifiuti che – nonostante le nostre tante attenzioni – produrremo così da dover andare ai secchi solo a fine giornata. Ove non fossero presenti bidoni per la raccolta differenziata che fare? Se possibile, una soluzione potrebbe essere quella di riportare a casa o in albergo gli scarti prodotti per differenziarli poi successivamente. Ma cosa fare invece con quei prodotti legati, quasi esclusivamente, al periodo estivo una volta che si esauriscono o danneggiano irreparabilmente?

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Secchielli, palette e braccioli dove li butto?

Secchielli, palette, braccioli o materassini gonfiabili e pistole spara acqua, vi suonano familiari? Sono tutti i giochi per grandi e piccini contenuti nei classici borsoni che vengono tirati fuori in previsione di una giornata o villeggiatura al mare. Nella maggior parte dei casi, purtroppo, pur essendo in plastica ma non rientrando tra gli imballaggi, se si rompono la soluzione per smaltirli è una sola: vanno gettati nell’indifferenziata o conferiti nelle isole ecologiche.

Dove butto i contenitori delle creme solari quando finiscono?

Fedele compagna – o almeno dovrebbe esserlo – di giornate al mare per proteggere la nostra pelle dal sole e passare le ferie senza rimpiangere di non essercene messa abbastanza. Parliamo della crema protettiva, che sia in stick, in crema o spray, il suo involucro è solitamente realizzato in plastica e in tal caso andrà quindi smaltito nella plastica una volta terminato. Esistono poi anche creme spray dal packaging in metallo, se è il vostro caso questa andrà riposta nella raccolta delle lattine.

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Dopo essersi rinfrescati con un buon gelato cosa fare degli scarti?

Gli involucri dei gelati sono tra i rifiuti che più frequentemente si trovano abbandonati sulle spiagge, la soluzione per evitare questo degrado è alla portata di tutti nessuno escluso: gettarli nel corretto bidone. Si tratta di “contenitori” solitamente realizzati in plastica, che quindi andranno conferiti nella relativa raccolta. Diversa sorte invece per lo stecco su cui si tiene il nostro ghiacciolo che, se è in legno, sarà da smaltire semplicemente gettandolo nell’organico.

Incentivi per non gettare in spiaggia i mozziconi di sigaretta

Paragrafo a parte è da dedicare alle sigarette, un altro dei rifiuti più comunemente abbandonato sulle nostre povere spiagge, scambiate ormai per dei posacenere. Per tale ragione molti gestori di stabilimenti si stanno “armando” per combattere questa brutta abitudine. Come? Ad esempio incentivando la raccolta di mozziconi offrendo una birra o una bevanda a chi ne porta un bicchiere pieno.

Altri esempi di ecosostenibilità in spiaggia li potete trovare nel nostro approfondimento dedicato proprio agli stabilimenti sostenibili.

Leggi anche: “Piccoli gesti grandi crimini”, la campagna contro i mozziconi di Marevivo

La differenziata non va in vacanza: i consigli in montagna

Luoghi incontaminati e lontani dal caos cittadino e marittimo. Parliamo ovviamente delle montagne. Che siano soggiorni all’insegna del relax in albergo o dell’avventura zaino in spalla, in entrambi i casi resta buona regola quella di fare attenzione agli scarti che produciamo in alta quota e a non disperderli nell’ambiente. Negli zaini da trekking e hiking sono presenti però alcuni oggetti che nell’immaginario comune trovano difficile posizionamento nella raccolta differenziata. Come smaltirli correttamente? Vi raccontiamo alcuni tra i più complicati.

Dove gettare l’involucro dei panini e delle merendine?

Durante i trekking della durata di qualche giorno, ma anche per scalate giornaliere, nello zaino di un perfetto “scalatore” non può mancare un panino o uno snack per riprendere le energie, ma dove va l’incarto una volta finito di mangiare? A seconda dell’involucro messo a disposizione o che abbiamo scelto le regole per smaltirlo sono diverse. Nel caso della classica carta assorbente possiamo conferirla nell’organico. Se si tratta di pellicola trasparente va invece gettata nella plastica. E la cosiddetta carta stagnola? Insieme alle lattine! Per gli snack preconfezionati, come le barrette energetiche, invece solitamente si tratta di imballaggi in plastica. Controllate quanto riportato sulla confezione per esserne certi.

Lo stick per proteggere le labbra dove lo smaltisco?

Forse non tutti sanno quanto la montagna possa essere pericolosa per le nostre labbra, il freddo in alta quota (sì, anche in estate) e il sole, possono mettere a dura prova questa parte del corpo, la soluzione? Gli stick protettivi sono fedeli alleati per ogni scalatore. Ma dove gettare le loro confezioni una volta terminati? Come per la maggior parte degli imballaggi va smaltito nella plastica.

Salviette umidificate come le differenzio?

Utili nelle più svariate situazioni, le salviettine umidificate – che siano intime, disinfettanti o rinfrescanti – sono presenti nella borsa di buona parte di coloro che si accingano ad una passeggiata in alta quota. Queste, una volta usate, vanno gettate nell’indifferenziata – a meno che non siano biodegradabili, il che deve essere indicato sulla confezione a chiare lettere. L’involucro invece è nella maggior parte dei casi da riporre nella raccolta della plastica.

Nel caso abbiate ancora dubbi su dove smaltire correttamente prodotti e involucri una soluzione più che affidabile viene dagli amici di JunkerApp, scaricando l’app e inquadrando il barcode del prodotto infatti potremo sapere subito di cosa sono composte le varie parti e smaltirle correttamente in base anche alla località in cui ci troviamo. Comodo, no?

© Riproduzione riservata

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