Un nuovo studio commissionato da Zero Waste Europe e Reloop afferma che l’includere l’incenerimento dei rifiuti nel sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) produrrebbe potenti benefici per il clima e l’occupazione.
Il sistema EU ETS impone un prezzo alle emissioni di CO2, coprendo settori come l’energia e l’industria. Attualmente l’incenerimento dei rifiuti municipali è escluso. Il rapporto valuta gli effetti di includerlo dal 2028 per stimolare riciclo e prevenzione, riducendo le emissioni climalteranti.
Se l’incenerimento dei rifiuti sarà incluso nel sistema ETS dell’UE, le aziende produttrici di rifiuti dovranno acquistare crediti di emissione per ogni tonnellata di CO2 emessa. Questo costo aggiuntivo dell’incenerimento, secondo lo studio “Waste incineration under the EU ETS – an assessment of climate benefits” realizzato da CE Delft per ZWE e Reloop, può stimolare la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti, che diventerebbero più competitivi (meno costosi) dell’incenerimento.
Janek Vähk, responsabile delle politiche Zero Pollution di Zero Waste Europe, ha dichiarato: “Si tratta di una chiara vittoria per il clima e l’occupazione. Fissare un prezzo per l’incenerimento spingerà l’Europa a ridurre i rifiuti, a riciclare di più e a tagliare le emissioni dove serve”.
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Due scenari
Lo studio prende in considerazione due scenari alternativi:
Scenario “Fossile CO2” (FC). In questo scenario il sistema ETS copre solo le emissioni di CO2 fossile derivanti dall’incenerimento:
- Rientrano le frazioni di plastica, tessuti sintetici e altri materiali derivati dal petrolio.
- Non si tassa la parte biogenica (es. carta, scarti alimentari, legno), perché questa è considerata “carbon neutral” dal punto di vista dell’accounting del carbonio (la CO2 rilasciata è teoricamente bilanciata dall’assorbimento durante la crescita).
- Emissioni stimate in questo scenario: circa 31 MtCO2 (dato di riferimento 2021).
Scenario “Fossile e Biogenico CO2” (FBC)
In questo caso l’ETS coprirebbe tutte le emissioni di CO2 dall’incenerimento, comprese quelle di origine biogenica.
- Emissioni stimate in questo scenario: 55 MtCO2 (dato di riferimento 2021).
Costi
Se l’incenerimento dei rifiuti fosse incluso nel sistema ETS dell’UE, le aziende produttrici di rifiuti dovranno acquistare crediti di emissione per ogni tonnellata di CO2 emessa. Questo costo aggiuntivo “può stimolare la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti, che diventeranno più competitivi (meno costosi) dell’incenerimento” secondo il report.
I numeri:
- Costi attuali di raccolta e incenerimento: circa 155–170 €/tonnellata (esempi Belgio, Italia, Paesi Bassi).
- Aumenti stimati al 2030 (scenario CO2 fossile, prezzo ETS = 108 €/t):
- +27% nei Paesi Bassi
- +61% in Italia
- +32% in Belgio
- Aumenti stimati al 2040 (scenario CO2 fossile, prezzo ETS = 184 €/t):
- +46% nei Paesi Bassi
- +104% in Italia
- +54% in Belgio
- Scenario fossile + biogenico (FBC): incrementi ancora maggiori, fino al +142% in Italia al 2040.

Per i rifiuti aziendali e industriali (company & industrial waste):
- Costi attuali: circa 130–150 €/tonnellata (esempio Belgio).
- Aumenti stimati al 2030:
- +37% (FC) o +71% (FBC).
- Aumenti stimati al 2040:
- +63% (FC) o +121% (FBC).
Secondo lo studio, l’inclusione nell’ETS aumenterebbe in modo significativo i costi di gestione dei rifiuti — un effetto voluto per incentivare la prevenzione e il riciclo.
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Risultati
Secondo lo studio, l’inclusione dell’incenerimento nell’ETS avrebbe i seguenti risultati:
Tagli alle emissioni. L’aggiunta dell’incenerimento al sistema ETS dell’UE ridurrebbe le emissioni di CO₂ di 4-7 milioni di tonnellate nel 2030, fino a 18-32 milioni di tonnellate nel 2040. Queste riduzioni “derivano da una combinazione di selezione e riciclaggio dei rifiuti prima e dopo la raccolta e dalla prevenzione dei rifiuti, dalle misure di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS)”.

Nuovi posti di lavoro. La transizione dall’incenerimento al riciclaggio creerebbe da 8.700 a 16.400 nuovi posti di lavoro entro il 2030 e da 11.600 a 21.700 entro il 2040, “dato che il riciclaggio richiede molta più manodopera rispetto alla combustione dei rifiuti”. L’aumento dei costi di gestione dei rifiuti per famiglie e imprese spiega il report, “potrebbe essere compensato dal riciclo dei proventi delle aste di CO2”.

Altri benefici. Altri benefici indiretti citati nel documento includono “minor formazione di inquinanti (NOx, diossine, furani) e riduzione delle ceneri da incenerimento (che oggi ammontano a 12-16 Mt/anno, con rischi di lisciviazione di metalli pesanti)”.
Secondo Anna Larsson, direttrice dello sviluppo dell’economia Circolare di Reloop, “molteplici prove provenienti da diversi Paesi rivelano che i rifiuti destinati all’incenerimento contengono oltre il 30% di materiali di imballaggio di valore. L’ETS per l’incenerimento dei rifiuti salverà queste risorse dalla combustione e rappresenta un passo essenziale per rafforzare la resilienza dell’Europa e ridurre la sua impronta di carbonio”.
Conclusioni
Se l’incenerimento fosse incluso nel sistema ETS, affermano ZWE e Reloop, “le aziende di gestione dei rifiuti dovranno acquistare crediti di emissione per ogni tonnellata di CO2 emessa nel trattamento di rifiuti domestici, aziendali e industriali. Questo costo aggiuntivo può agire come incentivo alla prevenzione e al riciclo dei rifiuti, che diventerebbero più competitivi (meno costosi) dell’incenerimento”. I risultati di questo studio, sottolineano, “mostrano che includere l’incenerimento sotto l’EU ETS incoraggerebbe la prevenzione e il riciclo dei rifiuti, generando benefici climatici e occupazionali”
Per massimizzare l’impatto, lo studio raccomanda politiche complementari come l’obbligo di contenuto riciclato nella plastica, un uso più ampio delle tariffe Pay-as-you-throw (PAYT) e schemi di responsabilità estesa del produttore (EPR) più forti.
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