Per consentire ai mercati finanziari di riorientare i flussi di capitali verso investimenti sostenibili già a marzo 2018 la Commissione ha lanciato un piano di riforme, l’Action Plan Financing Sustainable Growth, ed ha agito per attuare le misure ritenute più urgenti, in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Adesso, con il lancio del Green Deal europeo prende anche il via la Sustainable Financial Strategy 2.0, che dovrebbe includere altre importanti azioni utili a riorientare i flussi di capitali verso investimenti sostenibili, gestire i rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici, dall’esaurimento delle risorse, dal degrado ambientale e dalle questioni sociali e promuovere la trasparenza e la visione di lungo termine nelle attività economico-finanziarie.
In primis, l’avanzamento dei lavori sulla cosiddetta “tassonomia”, una delle iniziative che potrebbero contribuire a incrementare le potenzialità della finanza sostenibile. Si tratta di una classificazione delle attività economiche eco-compatibili, concepita come guida per gli investitori che intendono orientare i propri investimenti verso attività in linea con gli obiettivi ambientali dell’Ue. L’entrata in vigore della tassonomia è stata fissata al 2022.
La Sustainable Financial Strategy 2.0 prevede ancora, tra le altre cose, l’introduzione di EU Green Bond standard, obbligazioni “verdi” che dovranno finanziare le attività economiche sostenibili come definite dalla tassonomia e di EU label, un marchio di qualità ecologica unico attribuito ai prodotti finanziari.
In vista della settimana Sri (Sustainable and responsible Investment), che si terrà dall’11 al 25 novembre, è arrivata al Governo italiano la richiesta di un corretto utilizzo dei fondi messi a disposizione dall’Unione europea dal Forum per la Finanza Sostenibile. Le risorse del Next Generation EU vanno usate – chiede il Forum – per “costruire un piano d’investimenti che non faccia gravare il peso della crescita sulle generazioni future e che garantisca la sostenibilità e la resilienza della finanza pubblica”. Come?
Attraverso otto azioni principali. Innanzittutto attraverso l’impiego della tassonomia europea, per identificare i settori strategici su cui intervenire. Inoltre con la promozione degli strumenti di finanza sostenibile che accelerano il passaggio alle fonti energetiche rinnovabili. E poi, l’allineamento degli strumenti di finanza pubblica ai benchmark climatici, l’emissione di green bond e social, sustainability e transition bond sovrani e regionali, da impiegare per il sistema sanitario, scolastico, contro il gender gap, modificando anche i vincoli di bilancio e i limiti di indebitamento se necessario. Infine, si richiede di incoraggiare l’erogazione di linee di credito vincolate a obiettivi di sostenibilità e di sostenere l‘impact investing, per iniziative che garantiscano un ritorno ambientale e finanziario del capitale investito.
© Riproduzione riservata