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lunedì, Dicembre 23, 2024

“Differenziati!”, il libro di Junker per imparare a conferire i rifiuti

Con un piccolo e agile manuale le creatrici e i creatori dell'app Junker ci insegnano a fare una corretta raccolta differenziata. Mettendo a frutto gli anni di esperienza che dal 2015 li vede collaborare con oltre 1800 Comuni. La prefazione è di Annalisa Corrado e Rossella Muroni, per un libro tutto al femminile

Andrea Turco
Andrea Turco
Giornalista freelance. Ha collaborato per anni con diverse testate giornalistiche siciliane - I Quaderni de L’Ora, radio100passi, Palermo Repubblica, MeridioNews - e nazionali. Nel 2014 ha pubblicato il libro inchiesta “Fate il loro gioco, la Sicilia dell’azzardo” e nel 2018 l'ibrido narrativo “La città a sei zampe”, che racconta la chiusura della raffineria di Gela da parte dell’Eni. Si occupa prevalentemente di ambiente e temi sociali.

Cosa c’è di meglio di un libro per imparare? Dall’app Junker arriva “Differenziati”, il volume agile e leggero che in poche pagine ci insegna a effettuare una corretta raccolta differenziata. Se il titolo del libro è già esplicativo, ancor più esplicito è il sottotitolo: “Manuale di sopravvivenza per una raccolta differenziata senza dubbi né errori”. Stampato e diffuso dalla casa editrice Intermezzi Editore, disponibile dal 15 novembre scorso su tutti gli store online, “Differenziati!” è il secondo volume di “Facciamo Eco”, la collana curata da Rossella Muroni e Annalisa Corrado. Che, per l’occasione, hanno curato anche la prefazione.

Di fronte a un eccesso di informazioni, il libro di Junker si propone come “una guida differente, la prima a essere scritta da una app”. Infatti Junker ha dalla propria la forza dell’app che dal 2015 su ogni smartphone indica alle persone come smaltire correttamente i propri rifiuti.  A creare Junker sono, a Bologna, “quattro appassionati di informatica e ambiente”. Oggi, a distanza di quasi 10 anni, 1800 Comuni hanno scelto Junker come partner. I numeri del resto parlano da soli.

numeri junker

Junker è l’app che riconosce i rifiuti grazie al codice a barre: scansionandolo è in grado di scomporre il rifiuto nelle sue componenti – dato che spesso gli imballaggi sono costituiti da più materiali – e indica in quali bidone vanno gettati le singoli parti, secondo la raccolta differenziata praticata nel Comune in cui vi trovate al momento della scansione.

Leggi anche: Bacheca del riuso di Junker app: come funziona e chi la usa di più

Imparare a differenziare è un modo per essere protagonisti

La prefazione è di Annalisa Corrado e Rossella Muroni, due delle donne più impegnate a livello ambientale in Italia. Corrado è fondatrice, insieme all’attore Alessandro Gassman, del progetto #GreenHeroes, nato per promuovere e valorizzare le esperienze virtuose legate al mondo della sostenibilità, ed è attualmente nella segreteria del Partito Democratico con deleghe alla Conversione ecologica, Clima, Green economy e Agenda 2030. Muroni, dopo essere stata presidente nazionale di Legambiente e deputata alla scorsa legislatura con Liberi e Uguali (poi Gruppo Misto), proprio insieme ad Annalisa Corrado ha scritto recentemente il libro “Nessi e connessi” (Il Saggiatore, 2023).

Nella prefazione Corrado e Muroni scrivono che con il libro “imparerete l’arte di conferire bene e senza errori dando un contributo importante all’ambiente e all’economia”. Corrado e Muroni ricordano inoltre che di fronte a una popolazione globale in costante crescita, e ai consumi che aumentano in maniera esponenziale, “bisogna puntare a un modello circolare”, a un “sistema in cui i prodotti hanno un ciclo di vita lungo, si riutilizzano, sono progettati per durare e quando non si possono più riusare né riparare se ne recuperano i materiali di cui sono composti”.

D’altra parte con l’economia circolare non solo cambia il modello di produzione ma anche, in un certo senso, il modo di stare al mondo: non più consumatori passivi, di risorse e prodotti di cui sfugge qualsiasi conoscenza, ma protagonisti attivi e attenti che fanno la propria sostenibile parte.

Leggi anche: I 3 grandi ostacoli di una corretta raccolta differenziata, secondo Junker

Non è più tempo di “dove lo butto?”

Il libro “Differenziati!” è anche la strana storia di un’esperienza, quella di Junker, che nasce sul digitale e che adesso si affida alla stampa, alla cara e vecchia carta, per mettere in ordine le informazioni sparse sull’app che magari sono più complicate da recepire tutte insieme. Da pochi giorni, d’altra parte, il testo è disponibile anche come ebook, in modo da poter essere consultato al volo anche sul cellulare, mentre magari ci stiamo chiedendo per l’ennesima volta “e questo dove lo butto?”. Uno dei meriti maggiori del libro è quello di essere scritto con uno stile accattivante e diretto, in cui si comprende tutto, e non ci si annoia mai. Non facile quando si parla di rifiuti…

Nella parte prima si impara a “differenziare per materiale”: dalla plastica (solo gli imballaggi, gli oggetti vanno nell’indifferenziato o all’isola ecologica) alla carta (che ha sette vite come i gatti), dai metalli (dei quali l’Italia è campione europeo nel recupero) all’organico (apparentemente la frazione più facile da differenziare e in realtà forse la parte più difficile) fino ai tessili, agli ostici poliaccoppiati, ai Raee e agli oli esausti.

Per ognuno di questi materiali il libro dà una serie di pratici consigli per imparare a riconoscerli, ricorrendo a provvedimenti europei, ai consigli dei consorzi e all’esperienza testata sul campo della stessa Junker. Quel che resta è, ovviamente, il rifiuto indifferenziato, quello che non si può riciclare in alcun modo. La tendenza di tante e tanti, lo sappiamo, è di gettare nell’indifferenziato tutto ciò che appare complicato o anche solo non immediatamente collocabile in una categoria da riciclare. Allo stesso tempo il consiglio di Junker è “nel dubbio… meglio l’indifferenziata!”.

È il suggerimento che apre la seconda parte del libro, quella dedicata agli errori più comuni che si fanno durante la raccolta differenziata. Junker ricorda, ad esempio, che “non serve lavare gli imballaggi” o che “non serve staccare le etichette”. E affronta poi il tema “scottante” degli imballaggi più difficili da differenziare: ad esempio voi sapete dove gettare il sacchetto dei biscotti? E gli spazzolini? E le carte bancomat? Per saperlo dovete comprare il libro!

Con la consapevolezza che “il miglior rifiuto è quello che non si produce”, non ci resta che augurarvi buona lettura. Affinché pure voi possiate contribuire alla qualità della raccolta differenziata, un tema di cui si parla ancora poco in Italia. E che invece resta essenziale.

Leggi anche: Una bacheca digitale per scambiare oggetti usati. Il servizio di prossimità targato Junker

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