giovedì, Novembre 6, 2025

Maddalena (CdC RAEE): “Adeguamento delle infrastrutture e miglioramento dell’efficienza: le novità del nuovo accordo di programma”

Dai premi di efficienza alla rete di isole ecologiche al ritiro nelle scuole o negli uffici pubblici: così il sistema cerca di avvicinare gli obiettivi europei

Daniele Di Stefano
Daniele Di Stefano
Giornalista ambientale, redattore di EconomiaCircolare.com e socio della cooperativa Editrice Circolare

Il legislatore, i produttori, i consorzi per la gestione del fine vita e i Comuni sono al lavoro per ridurre il gap tra i risultati della raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) e gli obiettivi fissati dalle norme UE (e per rispondere alla procedura d’infrazione arrivata dalla Commissione). Abbiamo cercato di capire come si sta muovendo il sistema con Giuliano Maddalena, presidente del Centro di Coordinamento RAEE.

 

Dottor Maddalena, a metà marzo CDC RAEE, Confindustria, Anci e Utilitalia hanno sottoscritto l’accordo di programma per il triennio 2025-2027. Quali sono le principali novità?

Il nuovo accordo di programma prevede una semplificazione dei prerequisiti necessari per accedere ai premi economici e introduce significativi incrementi nei premi di efficienza per Comuni e società di raccolta, nell’ordine del 15% medio su base annua, finalizzati a favorire l’ottimizzazione della raccolta sia in termini di quantitativi complessivi che di efficienza qualitativa.

A questi premi si affianca il contributo economico destinato ai Comuni per ogni ritiro che supera la soglia minima ma non raggiunge la soglia quantitativa di premialità. Il valore del riconoscimento economico nel nuovo accordo sale da 20 a 30 euro/ton.

Per incentivare ulteriormente l’incremento della raccolta, e promuovere una collaborazione tra tutte le parti, l’accordo 2025/2027 prevede due ulteriori novità:

  • la prima è il riconoscimento di premi di efficienza maggiorati al raggiungimento di una raccolta annuale complessiva di 300mila tonnellate da parte dei centri di raccolta comunali.
  • La seconda è l’attribuzione di premialità economiche anche per le raccolte effettuate “in notevoli quantità” presso strutture diverse dai centri di raccolta e con funzione pubblica quali sedi comunali, scuole, collettività, uffici pubblici o similari.

Infine, vengono incrementati i contributi economici, messi a disposizione dai produttori tramite i sistemi collettivi, destinati all’adeguamento delle infrastrutture, a migliorare l’efficienza complessiva del sistema di gestione RAEE e a favorire il miglioramento continuo della raccolta da parte dei Comuni e dei gestori delle aziende di raccolta dei rifiuti.

Qual è l’ammontare dei fondi messi a disposizione?

Per il prossimo triennio gli importi stanziati aumentano complessivamente fino a un massimo di 17,7 milioni di euro così ripartiti:

  • fino a 15 milioni per il Fondo infrastrutturazione centri di raccolta, destinato alla realizzazione di nuovi centri di raccolta, all’ammodernamento di quelli esistenti e all’implementazione di campagne di raccolta;
  • 1,2 milioni di euro per il Fondo comunicazione sui RAEE, destinato alla realizzazione di progetti di comunicazione locale;
  • 1,5 milioni di euro per il Fondo microraccolta sui RAEE che ha l’obiettivo di favorire l’implementazione di progetti finalizzati all’intercettazione di quantitativi di RAEE con azioni di prossimità.

Questi premi e contributi sono un segnale tangibile del contributo che i produttori danno al sistema di raccolta e riciclo dei RAEE. Basti pensare che da quando è in vigore il sistema RAEE, i contributi erogati dai produttori per il tramite dei loro consorzi è di circa 200 milioni di euro complessivi.

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Quali sono i benefici di queste novità per i soggetti responsabili della raccolta, per i cittadini e per il Paese?

I contributi economici messi a disposizione dei centri di raccolta comunali e delle società che si occupano della raccolta rifiuti sono destinati all’adeguamento delle infrastrutture, a migliorare l’efficienza complessiva del sistema di gestione RAEE e a favorire il miglioramento continuo della raccolta. In forza di questi investimenti, i cittadini beneficiano e beneficeranno in maniera via via crescente di una rete di isole ecologiche comunali sempre più capillare ed efficiente, condizione indispensabile per disincentivare l’abbandono dei RAEE.

L’accordo inoltre incentiva economicamente i Comuni a sviluppare attività di microraccolta e di avvicinamento al cittadino. Grazie a ciò, sono sempre più numerosi i Comuni che hanno attivato queste iniziative che rendono la raccolta separata dei RAEE più semplice e “comoda” per il cittadino

Questo nuovo accordo, al pari del precedente, conferma e incrementa per il prossimo triennio anche il Fondo comunicazione sui RAEE destinato alla creazione di progetti di comunicazione locale, essenziali per accrescere la sensibilità e la conoscenza specifica dei RAEE e sul loro corretto smaltimento da parte dei cittadini.

In termini di sistema Paese, infine l’accordo di programma pone le condizioni per efficientare ulteriormente il sistema infrastrutturale di raccolta dei RAEE, requisito essenziale per avviare a corretto riciclo presso impianti di trattamento adeguati quantitativi crescenti e qualitativamente elevati da cui estrarre materie prime seconde e terre rare essenziali per garantire all’Italia approvvigionamenti sicuri e sostenibili di materie prime critiche.

Avete stimato quanto misure come l’estensione del servizio di ritiro nelle scuole o negli uffici pubblici possano aumentare il tasso di raccolta?

Sono moltissimi i Comuni che ci hanno chiesto negli anni passati di poter conferire i cosiddetti “RAEE provenienti dai nuclei domestici” che si originano da propri uffici o da scuole. Negli anni sappiamo che non potendo usufruire di un ritiro sono state accumulate ingenti quantità di tali RAEE ecco quindi che l’attivazione di uno specifico servizio sicuramente favorirà l’incremento del tasso di raccolta nazionale.

In particolare, cosa dovrebbe fare una scuola o un ente pubblico per attivare la raccolta? Qual è l’iter e quali sono gli eventuali standard da rispettare?

A breve il Comitato che gestisce l’Accordo sarà in grado di fornire a tutti i Comuni le regole con cui saranno erogati i servizi e quindi sarà possibile attivare le attività.

L’accordo prevede novità anche in fatto di contenitori dedicati ai RAEE contenenti all’interno batterie al litio, giusto?

Sì, è corretto. Tra le novità introdotte dal nuovo documento vi è la fornitura ai centri di raccolta di specifici contenitori per la raccolta dei RAEE del raggruppamento 4 contenenti batterie al litio. C’è un programma di fornitura tali contenitori a tutti i centri di raccolta comunali iscritti al centro di coordinamento

Avete lavorato molto sugli incentivi economici previsti negli accordi di programma con ANCI e distribuzione. Perché finora non hanno funzionato?

Non sarei cosi categorico.

La raccolta dei RAEE è sempre in aumento, anche se la necessità di migliorarla è chiara.

Ma la raccolta del RAEE è l’ultimo tassello. Prima ci sono una serie di fattori che coinvolgono tutti:

  • l’intenzione del consumatore di gettare i RAEE separatamente e non in modo indifferenziato;
  • l’attività dei punti vendita, degli installatori, dei centri di assistenza, che dovrebbero informare e ritirare i RAEE nell’ambito dell’1 contro 1 e 1 contro0. Seppur in crescita, sono ancora pochi, rispetto alla media europea, i RAEE raccolti in questi punti;
  • la corretta identificazione dei RAEE da parte di chi li detiene. Se colui che li detiene li “chiama” col nome sbagliato (es: materiali ferrosi) se ne perde traccia e la raccolta non è rendicontata.

Gli incentivi premiano la qualità della raccolta e la saturazione dei carichi ma alla base deve esserci la volontà di tutti a raccogliere i RAEE separatamente e avviarli a riciclo correttamente come tali.

Solo dopo arrivano i consorzi dei produttori che stanno garantendo da quasi 20 anni un servizio omogeneo e puntuale fino agli angoli più remoti di tutto il paese

Stando ai trend attuali l’obiettivo di raccogliere entro il 2027 un quantitativo annuo pari a non meno di 500.000 tonnellate di rifiuti elettronici è a portata di mano?

Si tratta di un obiettivo sicuramente ambizioso, ma fattibile perché i quantitativi di RAEE necessari per conseguire questo traguardo ci sono. Il problema sta nel separare, raccogliere e rendicontare correttamente questi rifiuti.

Le semplificazioni, introdotte recentemente per la gestione dei RAEE, a beneficio dei distributori fisici e online, se ben attuate, porteranno ad un numero maggiore di RAEE provenienti dai punti vendita perché il punto vendita che si iscrive al centro di coordinamento viene sollevato da molte incombenze documentali che gli rendevano più complicato rendere disponibile il ritiro dei RAEE al cittadino.

Il pacchetto di misure introdotto a fine anno ha inoltre previsto un intervento sul piano della comunicazione obbligando i sistemi collettivi dei produttori a investire il 3% dei propri ricavi in campagne di sensibilizzazione. Essenziali per favorire una maggiore conoscenza sulle corrette pratiche di raccolta dei RAEE e quindi evitarne la dispersione. La gestione di queste nuove risorse può essere affidata al CdC RAEE.

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Queste novità consentiranno effettivamente ai cittadini di disporre di centri di raccolta punti raccolta più diffusi?

L’implementazione continua della rete di raccolta comunale grazie a finanziamenti economici che verranno erogati a seguito del nuovo accordo e la partecipazione diretta del canale retail nella raccolta avranno sicuramente questo effetto.

Nelle prossime settimane è previsto il rinnovo dell’accordo di programma con le principali associazioni di categoria della distribuzione, per favorire anche in questo caso le attività di raccolta RAEE presso i loro punti vendita per il prossimo triennio.

È prevista una mappatura esaustiva dei centri?

La mappa dei Centri di Raccolta è già presente sul sito del Centro di Coordinamento RAEE. Ogni cittadino trova quindi l’indicazione puntuale di dove si trova il centro di raccolta comunale.

Avete i primi riscontri sull’efficacia delle semplificazioni documentali e comunicative introdotte con il cosiddetto “decreto infrazioni”? Sta effettivamente incentivando il corretto conferimento dei RAEE?

È ancora presto per fare valutazioni in merito. Posso però sottolineare l’impegno profuso dal CdC fin dall’entrata in vigore del ‘decreto infrazioni’ nel supportare tutti i soggetti interessati – retailer fisici e online, ma anche installatori di Aee e centri di assistenza tecnica – con una serie di webinar formativi per favorire l’adozione di comportamenti corretti in fatto di raccolta dei rifiuti elettronici

Parallelamente, il centro di coordinamento ha ideato e messo a disposizione una serie di mini guide esplicative, attualmente disponibili in una nuova sezione dedicata nel portale del CdC

Su quali obiettivi intendete concentrare lo sforzo di comunicazione richiesto dal legislatore in questa norma?

Sulla comunicazione e formazione ambientale ai cittadini. Specificare quali sono i comportamenti corretti che cittadini e consumatori devono attuare per favorire l’incremento della raccolta differenziata.

Aumentare la raccolta sarà fondamentale, ma il nostro Paese avrà poi la capacità industriale di trattare maggiori quantità di questi preziosissimi rifiuti? O continueremo a mandare le parti più preziose e redditizie all’estero?

Attualmente il sistema impiantistico di RAEE in Italia, che opera a livelli qualitativi molto elevati, si trova nelle condizioni di non ricevere e lavorare ingenti quantitativi di queste apparecchiature dismesse rispetto alla sua reale capacità di trattamento, ma soprattutto rispetto all’attuale target europeo.

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Esiste una mappatura degli impianti di trattamento dei Raee presenti sul territorio nazionale? Che dati ci sono sulla nostra capacità di riciclo attuale e sulle aspettative legate alla nascita di nuovi impianti?

Sì, il Report annuale Gestione RAEE realizzato dal CdC RAEE presenta una mappatura di tutti gli impianti di trattamenti dei RAEE iscritti all’elenco obbligatorio gestito dal consorzio. La capacità di trattamento in Italia è sufficiente a trattare i RAEE che si raccolgono oggi e prevede già in futuro sviluppi tali da consentire il trattamento di futuri incrementi della raccolta.

Sulla base delle dichiarazioni da loro effettuate dei quantitativi di rifiuti elettronici gestiti nel corso dell’anno, viene calcolato ogni anno il tasso di raccolta. Dall’ultimo report attualmente disponibile, emerge che nel 2023 il tasso di raccolta nel nostro Paese era del 30,24% ben lontano dal target europeo del 65%. Il prossimo report con i dati del 2024 sarà pubblicato nei prossimi mesi.

Le aziende di riciclo italiane che ritirano e trattano i RAEE sono molto ben attrezzate anche grazie ad attenti processi di qualificazione svolti dai consorzi e dallo stesso Centro di Coordinamento nell’ambito dell’accordo di programma firmato tra il CdC RAEE e le associazioni di categoria.

Il bonus elettrodomestici incrementerà notevolmente il quantitativo di beni a fine vita da gestire: avete previsto particolari attività per far fronte a questo incremento evitando che parte di questi rifiuti sia gestito in maniera non corretta? 

Gli impianti di trattamento specializzati nel trattamento di questa tipologia di RAEE (R1 e R2) sono in grado di far fronte all’incremento programmato dei volumi derivanti dalla sostituzione con nuove apparecchiature più performanti.

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