Per chi non vive a Palermo il mercato cittadino più noto della città resta quello di Ballarò, grazie anche all’omonimo talk show televisivo che è andato in onda sulla Rai fino al 2016. Ma se quando si arriva nel capoluogo siciliano si chiede di Ballarò potrà capitare di sentirsi rispondere che in realtà il mercato sorge all’Albergheria, nel cuore del centro storico. E il mercato dell’Albergheria, tra l’altro, comprende non soltanto le caratteristiche bancarelle di frutta e verdura o quelle colme del cibo di strada palermitano.
Accanto agli aspetti più noti e folcloristici c’è da tempo un mercato molto esteso dell’usato, che si snoda lungo una manciata di vie e si concentra intorno all’ex cinema Edison, in piazza Colajanni, in quella che è una delle sedi della facoltà di Giurisprudenza dell’università di Palermo. Da anni quella piazza vive un conflitto perenne tra le esigenze di chi ci vive e di chi lì lavora e prova a sbarcare il lunario. Lì, infatti, sono numerose le persone in difficoltà che vendono oggettistica, anticaglie, prodotti elettronici, vestiti, utensili vari. Una situazione complessa dove insieme alla regolarità della maggior parte delle mercatare e dei mercatari si accompagna anche l’illegalità di alcune vendite. Tanto che in città per anni il mercato dell’Albergheria è stato soprannominato il mercato del rubato.
Se da una parte le varie amministrazioni comunali e le forze dell’ordine hanno usato spesso il pugno di ferro, accanto a qualche tentativo di dialogo poi naufragato, da alcuni anni l’associazione Sbaratto ha intrapreso un percorso di partecipazione e di coinvolgimento con le mercatare e i mercatari. Un percorso che è stato raccontato nella prima puntata del podcast “Poderosa – femminista, sostenibile, circolare”, realizzato dall’associazione A Sud e dalla libreria femminista romana Tuba, prodotto dal Centro di documentazione sui conflitti ambientali e da Fandango, in collaborazione con EconomiaCircolare.com.
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Una sperimentazione da far diventare sistema
L’associazione Sbaratto ha già censito 110 venditrici e venditori in regola. Durante la scorsa amministrazione comunale, quella retta dal sindaco di centrosinistra Leoluca Orlando, si è provato a regolarizzare il mercato dell’Albergheria attraverso un periodo di sperimentazione e alla firma di una convenzione tra Sbaratto, Comune di Palermo e RAP (la municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti).
Quella convenzione, però, è scaduta da tempo e adesso l’attuale giunta di centrodestra intende provare a riprendere le fila. L’idea, come scrive Repubblica Palermo, è quella di “concentrare il mercato soltanto nell’area di piazza Colajanni, sul modello del mercato dell’antiquariato di piazza Marina e di sistemare lì i venditori censiti dall’associazione Sbaratto che da tempo ha riunito chi davvero vive di quel mestiere vendendo merce in regola”.
L’auspicio è che la sperimentazione, resa ancora più complicata prima dal Covid e poi dall’inflazione dopo la guerra in Ucraina, possa assumere carattere sistemico. Affinché l’economia circolare faccia rima con solidale. Perciò ci sono molte attese, a Palermo e non solo, per la giornata del 6 dicembre, quando si terranno, proprio al mercato dell’Albergheria, gli “Stati Generali per la proposta di un modello di riuso, contrasto alla povertà e rigenerazione urbana”.
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Gli Stati generali del riuso
Un’intera giornata di dibattito, approfondimento e tavoli di lavoro con rappresentanti nazionali e locali di organizzazioni impegnate nel campo di rigenerazione urbana, ecologia, economia circolare e contrasto alla povertà, docenti dell’università di Palermo, e con il coinvolgimento attivo di chi lavora al mercato dell’Albergheria: così la formalizzazione del mercato dell’usato, ancora oggi in attesa di una regolamentazione chiara, diventa oggetto di studio per la realizzazione di una proposta concreta per un modello di riuso e contrasto alle povertà.
Gli Stati Generali dell’Albergheria mirano alla creazione di linee guida per la regolamentazione del mercato, ovvero una proposta per l’amministrazione comunale frutto di una giornata di Stati Generali del mercato, in programma mercoledì 6 dicembre tra il plesso Albanese dell’università degli studi di Palermo (ex cinema Edison in piazza Napoleone Colajanni) e il mercato dell’Albergheria. Tra gli ospiti, anche Luciana Castellina, politica e giornalista, Ilda Curti, ex assessora alla Rigenerazione urbana e allo sviluppo territoriale della città di Torino, Giuseppe de Marzo, coordinatore nazionale “Rete Numeri Pari” e Alessandro Stillo, presidente “Rete Operatori Nazionali dell’Usato”.
Il mercato dell’usato all’Albergheria è una giornata di lavori promossa dall’università di Palermo, e in particolare dal dipartimento di Giurisprudenza come attività di terza missione, in collaborazione con l’associazione “Sbaratto”, “Emmaus Palermo” e la rete di “Sos Ballarò”. Gli operatori e le operatrici da anni al lavoro nel quartiere insieme ai e alle docenti dell’università di Palermo chiamano a raccolta professionisti del riuso sostenibile per dare un modello possibile al lavoro quotidiano, fino da oggi costretto all’illegalità, di oltre 300 famiglie che traggono il loro unico guadagno dal mercato dell’Albergheria. L’esito è il tentativo di una proposta di legge da consegnare al Comune e che verrà presentata al sindaco di Palermo Roberto Lagalla nel corso della giornata, alle 15 all’ex cinema Edison. Sarà presente anche l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.
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Le buone pratiche del riuso per contagiare Palermo
Come ben sa chi legge EconomiaCircolare.com il riuso, in Italia, è una pratica circolare molto più diffusa di quanto si pensi e, in assenza di un contesto normativo generale che lo favorisca, negli anni ha accumulato esperienze che non sono solo di solidarietà ma sono veri e propri modelli economici alternativi.
Tra le buone pratiche che verranno raccontate a Palermo il 6 dicembre agli Stati generali del riuso, allo scopo di contagiare il capoluogo siciliano, ci sono anche le esperienze di Rete Onu, la rete nazionale degli operatori dell’usato che sarà presente col presidente Alessandro Stillo, e il mercato del riuso di Torino “ViviBalon”, che sarà raccontato dall’ex assessora Ilda Curti. Ci saranno anche le proiezioni al Plesso Albanese dei documentari breve “L’anima del mercato” di Giuseppe Marino e Antonello Savoca e “Una seconda occasione: la nuova vita delle cose” di Ginevra Bruscino, Giovanni Culmone e la giornalista Madi Ferrucci, ex firma di EconomiaCircolare.com che sarà presente in sala.
“Il mercato dell’Albergheria, se regolamentato, rappresenta una risorsa straordinaria per il contrasto alle povertà in un momento in cui le diseguaglianze sociali, in una città come Palermo e in tutto il paese stanno esplodendo” affermano in una nota gli organizzatori “così come rappresenta la possibilità di una pratica di sostenibilità ecologica e di rigenerazione urbana, a partire dalla sua trasformazione in un bene comune da valorizzare. Chi lavora al mercato, fino ad oggi, è stato costretto in una zona di extra-legalità: è arrivato il momento di porre le condizioni per permettere che il mercato diventi un modello virtuoso, come è successo altrove con altre esperienze simili”.
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