giovedì, Novembre 6, 2025

La Commissione lancia il Piano d’azione per l’acciaio e i metalli

Dopo il Clean Industrial Deal, la Commissione Europea interviene sull’industria siderurgica, che da sola contribuisce per circa 80 miliardi al PIL europeo. Lo scopo è arrestare il declino industriale e garantire la sicurezza, specie alla luce del piano di riarmo. Ci sono anche misure legate alla circolarità

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Redazione EconomiaCircolare.com

Un Piano d’azione per l’acciaio e i metalli: così la Commissione europea prova ad arrestare il calo industriale generalizzato nei 27 Stati membri dell’UE. Lo fa intervenendo su un settore cruciale, vale  a dire l’industria siderurgica, che conta circa 500 siti produttivi in 22 Stati membri, contribuisce per circa 80 miliardi di euro al PIL dell’UE e sostiene oltre 2,6 milioni di posti di lavoro. Dalla siderurgia inoltre dipendono settori cruciali e critici come l’automotive, buona parte della tecnologia e dell’energia, la difesa.

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E d’altra parte una forte industria siderurgica e dei metalli in Europa è fondamentale per garantire la sicurezza dell’UE nell’attuale contesto geopolitico, specie alla luce del piano Re Arm Eu, che prevede fino a 800 miliardi di euro di investimenti per una nuova corsa agli armamenti.

Allo stesso tempo, come riconosce la stessa Commissione, “questo settore è in una svolta critica, contrassegnata dagli elevati costi energetici, dalla concorrenza globale sleale e dalla necessità di investimenti per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Il piano viene erogato in un momento in cui le misure di distorsione del mercato, come le tariffe ingiustificate sull’acciaio e l’alluminio dell’UE (velato riferimento ai dazi annunciati dagli USA, ndr), possono avere un impatto negativo sulla nostra economia”.

Ecco perché c’era molta attesa sul nuovo provvedimento lanciato dalla presidente Ursula von der Leyen. “L’industria siderurgica è sempre stata un motore fondamentale per la prosperità europea – ha detto von der Leyen – L’acciaio pulito di nuova generazione dovrebbe pertanto continuare a essere fabbricato in Europa. Ciò significa che dobbiamo aiutare i nostri produttori di acciaio che stanno affrontando forti venti contrari sul mercato globale. Per garantire che rimangano competitivi dobbiamo ridurre i costi energetici e aiutarli a introdurre sul mercato tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio. Con il piano d’azione di oggi offriamo soluzioni concrete per una fiorente industria siderurgica europea”.

Il piano, presentato il 19 marzo, prevede misure a breve e medio termine. Le misure prioritarie specifiche per ogni settore sono il risultato di un lungo coinvolgimento delle parti interessate.

Leggi anche: Pacchetto Omnibus, tutte le proposte di semplificazione della Commissione Ue

Le misure principali del Piano d’azione sull’acciaio e i metalli

Ecco i punti principali del Piano d’azione sull’acciaio e i metalli, così come sono elencati dalla stessa Commissione europea:

  • Garantire un approvvigionamento energetico accessibile e sicuro per il settore: i costi energetici rappresentano una quota maggiore dei costi di produzione per i metalli rispetto ad altri settori. Il piano d’azione promuove l’uso degli accordi di acquisto di energia (PAP) e incoraggia gli Stati membri a sfruttare la flessibilità fiscale dell’energia e ridurre le tariffe di rete per alleviare la volatilità dei prezzi dell’elettricità. Il piano promuove un più rapido accesso alla rete per le industrie ad alta intensità energetica e supporta l’uso crescente di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio nei settori.
  • Prevenire la perdita di carbonio: il meccanismo di adeguamento al carbonio (CBAM) deve garantire condizioni di parità. Dovrebbe inoltre garantire che le industrie non UE non facciano greenwashing, pur facendo affidamento su fonti di energia ad alte emissioni. Nel secondo trimestre di quest’anno, la Commissione pubblicherà una comunicazione su come affrontare il problema della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio per le merci CBAM esportate dall’UE verso paesi terzi. Inoltre la Commissione effettuerà un riesame del CBAM, con una prima proposta legislativa entro la fine del 2025 che estende il campo di applicazione del CBAM a determinati prodotti a valle a base di acciaio e alluminio e comprenderà ulteriori misure “antielusione”.
  • Espandere e proteggere le capacità industriali europee: la sovraccapacità globale è una grave minaccia per la redditività e la competitività di questo settore. L’UE ha già agito con misure di difesa commerciale contro la concorrenza sleale in materia di acciaio, alluminio e ferroleghe, ma la situazione continua a peggiorare. Per questo motivo la Commissione sta rafforzando le attuali garanzie sull’acciaio. Entro la fine dell’anno, la Commissione proporrà una nuova misura a lungo termine per mantenere una protezione altamente efficace del settore siderurgico dell’UE una volta scaduta l’attuale salvaguardia a metà del 2050. Per evitare che gli esportatori eludano le misure di difesa commerciale, la Commissione valuterà anche l’introduzione di una regola per determinare l’origine delle merci metalliche.
  • Promuovere la circolarità: migliorare il riciclaggio è fondamentale per ridurre le emissioni e l’uso di energia nell’industria dei metalli. La Commissione prevede di fissare obiettivi per l’acciaio e l’alluminio riciclati nei settori chiave e valutare se un maggior numero di prodotti, come i materiali da costruzione e l’elettronica, debba avere requisiti di riciclaggio o di contenuto riciclato. Inoltre, la Commissione prenderà in considerazione misure commerciali sui rottami metallici, un contributo essenziale per l’acciaio decarbonizzato, in modo da garantire una disponibilità sufficiente di rottami.
  • Puntare sulla resilienza e sulla ricerca: negli appalti pubblici verranno privilegiati prodotti europei, così da stimolare la domanda interna di metalli a basse emissioni di carbonio. La Commissione destinerà 150 milioni di euro attraverso il Fondo di ricerca per il carbone e l’acciaio nel 2026-27, con altri 600 milioni di euro attraverso Horizon Europe dedicata al Clean Industrial Deal. Si potrà poi attingere al Fondo per l’innovazione e ad altre fonti, con un’asta pilota di 1 miliardo di euro nel 2025 incentrata sulla decarbonizzazione e sull’elettrificazione dei processi industriali chiave.
  • Proteggere posti di lavoro industriali di qualità: l’industria siderurgica e quella dei metalli è vitale per l’economia dell’UE, impiegando direttamente e indirettamente quasi 2,6 milioni di persone. Le politiche attive del lavoro sosterranno lo sviluppo delle competenze e transizioni eque del lavoro. L’European Fair Transition Observatory e la tabella di marcia per l’occupazione della qualità, parte del Clean Industrial Deal, supervisioneranno gli impatti sull’occupazione, garantendo la protezione dei diritti dei lavoratori.

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Va ricordato infine che il Piano d’azione per l’acciaio e i metalli si basa e si connette, come abbiamo già visto, non solo con il Clean Industrial Deal ma anche con il Piano d’azione per l’energia accessibile, entrambi annunciati a febbraio. Inoltre ci sono collegamenti anche con il Transition Pathway per il settore dei metalli, pubblicato insieme a questo piano d’azione, dove sono presenti ulteriori analisi delle esigenze e delle sfide delle industrie metallurgiche, oltre alle opinioni espresse dai diversi portatori di interesse.

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