[di Valerio Chiola]
Una signora racconta alla sua nipotina la storia di Refugee ScArt, progetto nato a Roma dove i rifugiati diventano degli artigiani del riciclo della plastica con cui creano borse, teli e accessori
Sinossi
A Roma un’anziana ma ancora energica signora va a trovare i suoi nipotini, sfoggiando la sua nuova borsa appena comprata. La piccola Sofia affascinata dalla borsa, chiede alla nonna dove l’abbia presa perché ne vuole una anche lei. Così la nonna le parla di Refugee ScArt, progetto nato a Roma ad opera della Fondazione Spiral Onlus, ideato da Marichia Simcik Arese. Le racconta che gli artigiani che hanno creato la borsa sono dei rifugiati, coloro che sono sfuggiti alla guerra dei propri paesi d’origine e sono giunti in Italia cercando una nuova vita. Nuova vita che nel caso di Refugee ScArt donano alla plastica, rifiuto e immondizia, che acquista una nuova dignità e bellezza. Gli scarti lavorati diventano teli, borse, tazze, collane, orecchini e molto altro, che venduto serve a dare denaro ai rifugiati, che ricevono l’intero ricavato. Sofia, colpita dal racconto, non vede l’ora di andare a prendere la borsa e così poche ore dopo nonna e nipote escono dalla sede di Refugee ScArt con le loro nuove borse.
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