Il 24 novembre 2021 si è svolta la sessione plenaria di chiusura del Seminario nazionale, iniziato il 7 settembre scorso, con la quale è terminato il primo momento di confronto pubblico sul progetto del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Oltre 160 i partecipanti (relatori tecnico-istituzionali, Enti locali, associazioni, comitati, organizzazioni datoriali e sindacali dei territori, singoli cittadini), circa 200 domande poste sul Deposito. Il 15 dicembre verrà pubblicato del resoconto complessivo dei lavori.
Si aprirà così la seconda fase della consultazione pubblica, della durata di trenta giorni, durante la quale potranno essere inviate eventuali altre osservazioni e proposte tecniche finalizzate alla predisposizione della proposta di Carta nazionale aree idonee (CNAI), che, spiega SOGIN, “terrà conto dei contributi emersi nelle diverse fasi della consultazione pubblica”. Al termine di questa fase, con la pubblicazione della CNAI, le Regioni e gli Enti locali potranno esprimere le proprie manifestazioni d’interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l’argomento.
Torniamo sull’argomento anche con qualche dato desunto dall’Inventario nazionale dei rifiuti radioattivi al dicembre 2020, pubblicato dall’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN) lo scorso ottobre:
22 Gli impianti e i depositi dove sono conservai rifiuti atomici: Centrale di Caorso (Caorso – PC), Centrale di Garigliano (Sessa Aurunca – CE), Centrale di Latina, Centrale di Trino Vercellese (VC), Impianto EUREX (Saluggia – VC), Impianto ITREC (Rotondella – MT), OPEC (Casaccia, Roma), Impianto Plutonio (Casaccia, Roma), Impianto di Bosco Marengo (AL), Impianto NUCLECO (Casaccia, Roma), CCR Ispra EURATOM (Ispra – VA), Deposito Avogadro (Saluggia – VC), Campoverde Milano (Milano), Campoverde Tortona (Tortona – AL), Deposito LivaNova (Saluggia – VC), Deposito Protex (Forlì), Deposito Cemerad (Statte – TA), Reattore CESNEF (Milano), Reattore LENA (Pavia), Deposito MitAmbiente (San Giuliano Milanese – MI), ISPRA-1 (Ispra – VA), CISAM (San Piero a Grado – PI);
31.751,61 I metri cubi di rifiuti radioattivi in Italia, secondo l’Inventario Volumi Rifiuti Radioattivi (dicembre 2020)
2.828.935 La radioattività totale, in miliardi di Becquerel (GBq), dei rifiuti italiani;
5 Le categorie secondo le quali i rifiuti radioattivi sono classificati in base al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro dello sviluppo economico del 7 agosto 2015 che istituiva un nuovo sistema di classificazione dei rifiuti radioattivi. Le categorie sono: rifiuti radioattivi a vita media molto breve; rifiuti radioattivi di attività molto bassa; rifiuti radioattivi di bassa attività; rifiuti radioattivi di media attività; rifiuti radioattivi di alta attività;
665 Gli elementi di combustibile esaurito presenti in Italia, per un totale di 34143,5 Tera Becquerel (TBq);
82 I metri cubi di rifiuti radioattivi derivanti dal riprocessamento all’estero del combustibile nucleare esaurito (stime SO.G.I.N.): 47,6 m3 di Rifiuti a media attività (ILW), 34,4 Rifiuti ad alta attività vetrificati (HLW);
2.067.697 La radioattività dei rifiuti conservati in Piemonte, in GBq: il 73% del totale nazionale (per 5.384 di m3, il 17% del totale in volume);
6.167 I metri cubi di rifiuti radioattivi conservati in Lombardia (il 19,42% del volume totale, per 98.492 GBq di attività, il 3,5% del totale nazionale);
25 I procedimenti penali avviati per traffico di rifiuti radioattivi. Stando ai dati del ministero della Giustizia, in Italia dal 2015 (anno di entrata in vigore dei delitti contro l’ambiente tra cui quello di traffico e l’abbandono di materiale ad alta radioattività) al 2019 i relativi procedimenti penali sono stati 25, di cui ben 14 contro ignoti. Dieci le persone denunciate, una arrestata.
19 Le spedizioni di rifiuti radioattivi (resine a scambio ionico esauste e fanghi) avvenute dal gennaio 2020 dall’ex centrale nucleare di Caorso verso la Slovacchia, per il trattamento. Per la conclusione della campagna di spedizioni in Slovacchia, già svolta per circa il 60%, sono previsti ulteriori 13 trasporti di cui 4 nei primi mesi del 2022.
Leggi anche: Le mani della criminalità sui rifiuti radioattivi: 25 procedimenti penali in 5 anni
© Riproduzione riservata