Si è da poco conclusa la 25esima edizione di Ecomondo, la fiera internazionale dell’innovazione tecnologica e dell’economia circolare e verde. Ai numeri da record – 1400 brand espositori, 160 eventi complessivi, oltre 600 top buyers provenienti da 90 Paesi – si sono accompagnati numerose occasioni di dibattito e confronto sui tanti temi inerenti all’economia circolare. Tra questi un’attenzione importante va dedicata alla simbiosi industriale, vale a dire la valorizzazione dei residui di produzione, di solito sottoprodotti e/o rifiuti, che per un’altra azienda possono diventare materia prima seconda.
Ne parliamo con Marco Battaglia, CEO e co-fondatore di Sfrido, l’azienda pluripremiata dell’economia circolare che aiuta le imprese a dare valore agli scarti e agli avanzi.
Marco, abbiamo seguito il talk in diretta organizzato dal nostro magazine sui vantaggi e le barriere alla simbiosi industriale in Italia assieme alla dottoressa Laura Cutaia di ENEA (Responsabile Divisione Uso efficiente delle risorse e chiusura dei cicli) ed è emerso che ci sono ancora vincoli per diffondere questo metodo tra le imprese.
Confermo quanto sottolineato dalla dott.ssa Laura Cutaia, le barriere alla simbiosi industriale sono molteplici e di diversa natura. Andiamo da quelle politico-normative a quelle fiscali, fino ad arrivare a quelle di innovazione e cultura delle imprese.
Spesso la simbiosi, come tutte le innovazioni e i cambiamenti strutturali, diventa un’osservata speciale, con prudenza e scetticismo. In realtà la simbiosi fa riferimento alla cooperazione tra le imprese, mettendo a fattor comune elementi come l’acqua, l’energia, i materiali e le risorse, i servizi e le competenze.
Nel famoso caso dell’area industriale di Kalundborg, cittadina danese resa famosa sul fine degli anni Ottanta per via delle attività di simbiosi condotte, le aziende partecipanti al parco industriale utilizzavano come slogan: “working together is just a smart business” (“lavorare assieme è solo un business intelligente).
Il rapporto IRP Global Resources Outlook 2019 afferma che, al ritmo attuale, entro il 2050 ci sarà bisogno delle risorse di ben tre pianeti. È qui che l’Europa e il sistema economico ci stanno chiedendo di cambiare paradigma. Se pensiamo agli aumenti elevati dei prezzi delle materie prime (+112% del mais e il +82% dell’acciaio, secondo i dati del Centro Studi Assolombarda) e dei costi di smaltimento, ci troviamo a dover mettere al centro la necessità di riutilizzare i materiali e le risorse che arrivano nelle aree industriali.
Per poter avere qualche dettaglio in più sulla simbiosi industriale, la Commissione europea nel documento “Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse” stima che la simbiosi industriale potrebbe far risparmiare alle imprese dell’Ue circa 1,4 miliardi di euro all’anno e generare nuove vendite per 1,6 miliardi di euro.
Per voi di Sfridoo, Marco, anche a fronte della conclusione di Ecomondo 2022, quali sono le azioni da percorrere per migliorare la condizione della simbiosi industriale in Italia e quali sono stati i risultati della fiera?
Grande attenzione è stata riposta su Sfridoo e i suoi servizi da parte delle aziende di produzione e di gestione ambientale. Ecomondo 2022 ha segnato per noi il grande ritorno alle fiere dopo il periodo pandemico e i numeri confermano un ritorno in presenza all’evento (+41% di presenze totali rispetto al 2021 e +15% sull’edizione 2019 – dati Italian Exibition Group n.d.r.).
Questa edizione per il nostro team è stata l’occasione di presentare e ricevere i primi feedback per la rinnovata piattaforma di matchmaking Sfridoo, nata nel 2017, per l’incontro tra domanda e offerta di scarti, sottoprodotti, avanzi di magazzino e materie prime seconde delle aziende.
Per noi rimane fondamentale poter affiancare le imprese nella transizione, mostrando i vantaggi concreti che la simbiosi può portare nel loro business. La piattaforma Sfridoo è perciò uno strumento con cui i nostri esperti ed esperte facilitatori aiutano l’incontro tra domanda e offerta.
Inoltre, abbiamo ricevuto presso lo stand di EconomiaCircolare.com, che ci ha ospitati, nuove aziende che intendono utilizzare il servizio di consulenza “Circular Resource Scanner” per effettuare un check-up dei propri rifiuti, trovando vantaggi e leve economiche di valorizzazione.
Dicci qualcosa di più sul funzionamento di Sfridoo.
Avendo come missione quella di generare il mercato della materia seconda, Sfridoo – la piattaforma di matchmaking dell’economia circolare – consente alle aziende produttrici di scarti di trovare il partner ideale di servizi ambientali o altre imprese di produzione con cui creare sinergie e nuove vantaggiose collaborazioni.
Parliamo di un vantaggio economico, ambientale e sociale. L’azienda che vuole risparmiare, guadagnare o innovare nella gestione dei rifiuti può raggiungere questo risultato inserendo i propri scarti all’interno del network Sfridoo.
Oggi su Sfridoo sono già disponibili più di 60 milioni di chilogrammi di materiali tra scarti e sottoprodotti e richieste di materiali, circa 2000 aziende su tutto il territorio italiano con all’attivo più di 300 match tra le imprese. Contiamo diversi casi studio avviati su importanti progetti di valorizzazione su una moltitudine di settori. Tutto ciò per sottolineare come l’economia circolare riesce ad essere trasversale sulle attività delle imprese.
Avete realizzato tutto questo con le vostre forze o avete investitori e investimenti alle spalle?
Nel 2021 grazie alla vittoria del bando “Attrazione e consolidamento di start up innovative” indetto dalla Regione Emilia-Romagna, abbiamo proseguito lo sviluppo della nostra soluzione cloud che siamo certi contribuirà alla creazione della simbiosi industriale tra le imprese in Italia e a livello internazionale.
L’obiettivo di ridare forma al nostro primo strumento di matching per le imprese è avvenuto anche grazie alla linea di credito di Intesa Sanpaolo che ha creduto nel nostro progetto di circolarità e simbiosi industriale, con la visione di trasformare il concetto di rifiuto in risorsa.
È possibile già vedere Sfridoo in azione?
Oggi Sfridoo è in versione beta, con accesso privato: per poter utilizzare la piattaforma è necessario contattare il nostro team che creerà un profilo dedicato all’azienda, in modo da cominciare ad esplorare tutte le caratteristiche della soluzione per comprare e vendere scarti, sottoprodotti, avanzi e materie seconde.
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