fbpx
domenica, Dicembre 15, 2024
RUBRICA

SPECIALE | Incenerimento
S

C’è un argomento che ciclicamente ritorna nel dibattito pubblico, non solo italiano: quello relativo agli inceneritori e ai termovalorizzatori. Il ciclo di gestione dei rifiuti è infatti ben lungi dall’essere efficiente e virtuoso, specie nel nostro Paese. Del tema si tornerà poi nuovamente a parlare non appena saranno disponibili le tranche dei finanziamenti del PNRR che questa volta, dopo i primi 25 miliardi “sulla fiducia”, dovranno essere rendicontati nello specifico. Ci sarà spazio per l’incenerimento? E se la risposta è negativa, quali sono i margini di manovra di una pratica che, seppur ampiamente discussa e contestata, è ancora oggi molto diffusa?

Con questo Speciale, che sappiamo già farà sollevare qualche sopracciglio, abbiamo deciso di approcciare un tema scottante, è proprio il caso di dirlo, attraverso il nostro solito approccio che i lettori più fedeli di questa testata hanno imparato a conoscere e ad apprezzare. Seguiamo e seguiremo la stella polare del “giornalismo costruttivo”, dando voce come al solito ad addetti ai lavori ed esperti, senza rinunciare al nostro ruolo critico e alla verifica delle fonti e delle informazioni.

Come scrive Tiziano Rugi, “la questione non può essere liquidata con le cosiddette sindromi Nimby e Nimto, acronimi presi in prestito dall’inglese traducibili come “Non nel mio cortile” e “Non durante il mio mandato” per spiegare le resistenze, sia locali sia politiche, a determinate opere”. Siamo andati allora a vedere cosa dicono le norme comunitarie, analizzando nel dettaglio l’ormai nota “gerarachia dei rifiuti”, oltre a verificare i rapporti di Fise, il censimento Ispra sui rifiuti e tanti altri dati.

Resta da intendere che questo Speciale, in continuo aggiornamento, vede anche una serie di interviste che affrontano altri aspetti poco affrontati quando si parla di incenerimento, vale a dire quelli sociali ed economici, il legame con il riciclo e più in generale col sistema della raccolta differenziata. Affronteremo anche la questione del coincenerimento, mettendo sul tavolo gli interessi in gioco, gli aspetti ambientali e il parere dell’Unione europea.

Come sempre, saremo lieti di accogliere il contributo alla discussione di lettori e addetti ai lavori. Buona lettura.

© Riproduzione riservata

Paul Connett: “Vi spiego perché l’inceneritore di Roma sarà un disastro”

L’inceneritore voluto dalla giunta Gualtieri rallenterà la transizione verso l’economia circolare, sprecherà risorse pubbliche e materiali. La ricetta per risolvere il problema rifiuti della Capitale, secondo Paul Connett, celebre professore ambientalista e teorico della società Rifiuti Zero, è un’altra

Biomonitoraggi vicino agli inceneritori, ZWE: “Alimenti inquinati in modo allarmante”

Analisi Zero Waste Europe e ToxicoWatch Foundation sulle emissioni degli inceneritori e co-inceneritori di rifiuti in Slovacchia e nei Paesi Bassi condotte su uova, mele, pere e acqua: “Ulteriori ricerche sono essenziali per comprendere appieno le fonti e i modelli di deposizione di questi contaminanti”

ZWE: rivedere la gerarchia UE rifiuti e derubricare l’incenerimento

Il nuovo rapporto di Zero Waste Europe chiede una moratoria a livello europeo sugli inceneritori di rifiuti

“Inceneritori? Dagli impianti europei in discarica tra 12 e 16 milioni di tonnellate di ceneri”

Report Zero Waste Europe: tra 11,3 e 16 milioni di tonnellate di residui di incenerimento vengono collocati in discarica ogni anno. Di questi, circa 6,4 milioni di tonnellate provengono dall'incenerimento dei rifiuti urbani. “Contrariamente alla narrazione delle industrie, l'incenerimento dei rifiuti genera grandi quantità di residui pericolosi e non pericolosi che spesso vengono conferiti in discarica”
La Community di EconomiaCircolare.com