“Senza nuove misure, il volume di plastica sul mercato raddoppierà, il volume annuo che entra in mare triplicherà e i rifiuti quadruplicheranno entro i prossimi 20 anni. I costi dell’inazione aumenteranno di anno in anno, se non riusciremo a lavorare per una soluzione globale”.
Inizia così l’ultimo “Foglio bianco” pubblicato dalla Fondazione MacArthur sulla prospettiva di un nuovo trattato delle Nazioni Unite per affrontare l’inquinamento da plastica e sostenere la transizione verso un’economia circolare per la plastica.
Economia circolare per la plastica
Secondo quanto sostenuto nel report, per risolvere il duplice problema dei rifiuti e dell’inquinamento da plastica – in un modo che aiuti anche ad affrontare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità – è necessaria un’economia circolare per la plastica, che affronti il suo intero ciclo di vita. Un modello basato su tre principi: eliminare di tutti gli oggetti di plastica problematici e non necessari; innovare per garantire che la plastica di cui abbiamo bisogno sia riutilizzabile, riciclabile o compostabile; ‘circolarizzare’ tutti gli articoli in plastica che usiamo per mantenerli all’interno dell’economia e fuori dall’ambiente.
Clima, biodiversità, inquinamento
“Il problema dell’inquinamento inizia molto prima che la plastica raggiunga i nostri oceani e quindi le soluzioni non dovrebbero essere inquadrate solo nell’ottica di eliminare i rifiuti di plastica in mare – si legge nel rapporto – Fino ad ora, molti sforzi per affrontare l’inquinamento da plastica si sono concentrati sul miglioramento della gestione dei rifiuti o sulla pulizia delle acque. Altri si sono concentrati sul divieto dei sacchetti monouso e sulla riduzione dell’uso della maggior parte degli oggetti più inquinanti. Nessuna di queste misure funzionerà se applicata isolatamente, poiché il clima, la biodiversità e le crisi di inquinamento da plastica sono sempre più interconnesse”.
Gli accordi su base volontaria, da soli, non bastano più e gli sforzi attuali non sono in grado di realizzare il cambiamento auspicato. Un trattato globale per un’economia circolare della plastica è il prossimo passo necessario, sostiene la fondazione.
“Definendo obiettivi globali e giuridicamente vincolanti, insieme a piani d’azione nazionali, un Trattato dell’Onu sarà in grado di armonizzare gli impegni a livello politico, migliorare la pianificazione degli investimenti, stimolare l’innovazione e coordinare lo sviluppo infrastrutturale – si legge ancora nel documento pubblicato dalla MacArthur – Un trattato delle Nazioni Unite consentirebbe ai governi di affrontare l’inquinamento da plastica nello stesso modo in cui l’accordo di Parigi ha consentito di farlo per il cambiamento climatico”.
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Benefici ambientali, sociali ed economici del nuovo modello
Il report evidenzia come esista già un forte consenso sui potenziali elementi di un nuovo trattato ma segnala anche tre elementi chiave, ancora mancanti: l’allineamento su visione e obiettivi comuni di un’economia circolare globale in cui la plastica non diventa mai rifiuto o inquinamento; chiarezza su ambiti, ambizioni e tempistiche per l’implementazione di soluzioni che coprano l’intero ciclo di vita della plastica; l’impegno a costruire le competenze e fornire assistenza dove è più necessaria, cogliendo, non solo, i benefici ambientali, ma anche quelli sociali ed economici del passaggio ad un’economia circolare per la plastica.
“Un trattato delle Nazioni Unite sull’inquinamento da plastica è fondamentale per la creazione di un’economia circolare per la plastica, e ora anche le istituzioni finanziarie stanno sollecitando i governi a trovare un accordo internazionale – ha dichiarato Andrew Morlet, CEO di Ellen MacArthur Foundation – Un accordo globale legalmente vincolante promuoverà gli investimenti in infrastrutture e soluzioni di economia circolare e contribuirà a mitigare gli investimenti e i rischi finanziari associati all’inquinamento da plastica, compreso il suo ruolo nel cambiamento climatico e nella perdita di biodiversità”.
Cinque politiche universali per un’economia circolare della plastica
Nel documento vengono definite inoltre le cinque politiche universali per l’economia circolare, applicabili in tutti i settori: promuovere soluzioni di progettazione circolare per la plastica nei settori interessati; migliorare le competenze nella gestione delle risorse nei Paesi e nei settori in cui è più necessario; rivedere l’assetto degli incentivi economici e delle regolamentazioni; facilitare gli investimenti puntando su innovazione, infrastrutture e competenze; promuovere la collaborazione pubblico-privato.
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