L’Earth Hour è una grandissima mobilitazione indetta dal WWF che mira al coinvolgimento globale di tutti coloro i quali intendono prendere una posizione a tutela dell’ecosistema che ci ospita.
Nata nel 2007, l’Ora della Terra si pone infatti l’obiettivo di spingere tutti i cittadini del Pianeta di ogni età, le istituzioni, le imprese, le associazioni e chiunque dichiari di avere a cuore la Terra, a fare un gesto apparentemente semplice ma dall’alto valore: rimanere al buio per sessanta minuti.
Immaginare che la prima edizione abbia riguardato un unico Paese o meglio una singola località può sembrare strano eppure l’Earth Hour di 14 anni fa ebbe come protagonista la sola città australiana di Sydney. Da allora si è diffusa in gran parte del Pianeta.
Giunta alla quattordicesima edizione e ormai divenuta una data tradizionale nel calendario delle manifestazioni ambientali, l’iniziativa coinvolge ogni anno milioni di persone. Quando cadrà quest’anno? Quanto si risparmia – in termini energetici – partecipando? Ecco alcune risposte alle vostre domande.
Chi può partecipare all’Ora della Terra
L’iniziativa del WWF è rivolta davvero a tutti: agli abitanti della nostra meravigliosa Terra, in particolar modo ai più giovani, alle istituzioni, a partire dalle città, che possono guidare il processo di transizione, alle imprese, che possono divenire attori di una economia sostenibile ed equa per tutti, e… a te che leggi, perché nessuno si può permettere di trascurare cosa sta accadendo nel mondo a causa dei cambiamenti climatici.
Grazie all’adesione di diversi Comuni, a rimanere al buio non sono solo stanze, case, palazzi, strade e piazze ma anche i luoghi simbolo delle città: a Roma, ad esempio, vengono spenti gli impianti che solitamente illuminano monumenti famosi come il Colosseo mentre, a Parigi, a rimanere al buio è la Torre Eiffel.
Nel 2021 sono stati ben 192 i Paesi e i territori del mondo nei quali gli attivisti e le pubbliche amministrazioni hanno partecipato spegnendo le luci per l’Ora della Terra. Una grande mobilitazione si è avuta anche sui social, dove l’hashtag #EarthHour è stato trend topic su Twitter e Google in 42 di questi Paesi, con 10 miliardi di impression globali.
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Quando sarà l’Ora della Terra 2022
L’appuntamento 2022 è per il 26 marzo alle 20,30 ora locale e, come da tradizione, verranno spente per 60 minuti le luci di migliaia di edifici, palazzi e monumenti di città dal Pacifico alle coste atlantiche.
L’edizione di quest’anno, oltre a richiamare l’attenzione sull’emergenza climatica in corso, vuole invitare tutti anche a lanciare un messaggio di pace e solidarietà, in risposta alla guerra in atto.
In Italia, sono circa 40 i Comuni che hanno confermato la loro adesione all’Earth Hour 2022, e molteplici saranno le attività (online e offline) e le iniziative territoriali correlate: tra gli eventi significativi legati alla manifestazione vi segnaliamo la partecipazione degli atleti di Italia e Scozia al sei nazioni di Rugby che hanno lanciato un video di adesione.
Ben quattro gli hashtag utilizzabili per rilanciare i propri messaggi di amore per il Pianeta sui social: #EarthHour #oradellaterra #iocimettolafaccia #connect2earth.
Perché per l’Ora della Terra si spengono le luci
Come ideare un’azione che possa fare davvero chiunque in diversi angoli della Terra? La risposta è arrivata compiendo un gesto che possiamo fare tutti “senza scuse”: spegnere per un’ora le luci ottenendo peraltro, nell’immediato, un piccolo risparmio energetico e poi creando un momento di riflessione sui cambiamenti climatici in corso, le calamità naturali che si moltiplicano, l’impegno che ognuno di noi deve investire per cercare di limitare l’aumento della “febbre” del Pianeta entro 1,5 gradi. Ad essere in gioco, purtroppo, è la salute dell’intero ecosistema che ci ospita e nessuno può sentirsi escluso. Basta osservare gli avvenimenti dell’ultimo anno per verificare i nuovi record negativi dell’emergenza climatica, come i quasi 50°C registrati in alcune località della British Columbia (Canada) e i 38°C raggiunti in Siberia pochi mesi prima.
Secondo i dati dell’IPCC, se le temperature medie globali dovessero crescere oltre quel grado e mezzo rispetto ai livelli pre industriali, il 14% delle specie terrestri sarebbe a rischio estinzione e addirittura metà della popolazione mondiale potrebbe essere esposta a condizioni climatiche ritenute pericolose.
Cosa fare nella penombra delle nostre stanze una volta cliccato l’interruttore? Si potrebbe proprio riflettere sulla direzione verso cui sta andando il Pianeta e magari discuterne in famiglia per agire in maniera ancor più convinta nel taglio delle proprie emissioni. Earth Hour è infatti un appello a tutta la grande “comunità” che popola “la Terra per la Terra”, una chiamata all’azione perché ognuno, spegnendo la luce per un’ora, si unisca agli altri in una voce comune (e agisca).
Una piccola accortezza: ove decidiate di illuminare la stanza con una candela, sceglietela tra quelle realizzate con materie prime naturali. Quelle a base di paraffina infatti sono di fatto… prodotte con il petrolio!
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Migliaia di volti per il clima
Tra le tante azioni che si possono compiere quest’anno per gridare a gran voce la necessità di un cambio di passo dei governi affinché un giorno l’Earth Hour divenga solo un lontano ricordo, vi è il Climate Wall: l’app (scaricabile sia da Android che da iOS) che consente gratuitamente a chiunque di fare un selfie e inviarlo per realizzare un grandissimo collage all’interno della “della big picture di WWF”, un modo per dire: noi ci siamo e vogliamo essere ascoltati.
Quanto può far risparmiare spegnere la luce per un’ora?
Come precisato dal WWF, l’Ora della Terra non vuol essere un’iniziativa per misurare il risparmio globale dato dall’appuntamento ma un’azione simbolica. Noi però abbiamo deciso di provare a rispondere, sebbene ovviamente a spanne e facendo due conti che – lo sottolineiamo – sono solo approssimativi e dimostrativi.
L’unità di misura dell’energia elettrica sono i kilowatt. Sulle lampadine e gli elettrodomestici vediamo scritti i kWh ovvero i chilowattora che vengono consumati se quel dispositivo rimane acceso per un’ora. 1 kW corrisponde a 1000W ovvero watt. Se avete già cambiato le lampadine di casa con quelle ad alto risparmio energetico a Led la buona notizia è che i vostri consumi saranno già davvero bassi!
Ad ogni modo, ove non viviate in un alloggio di ultima generazione e ove non abbiate fatto un’opera di relamping (cambio dell’impianto di illuminazione) probabilmente avrete più tipi di lampadine. Ove aveste ancora una lampadina a incandescenza possiamo ipotizzare che vi possa consumare 60 watt l’ora, una fluorescente 15 watt. Una a Led con una luminescenza simile potrebbe essere intorno ai 10 watt.
Ipotizzando anche che in un milione di case virtuose vengano spente per un’ora le luci di tre stanze illuminate con Led da 10w, il risparmio totale sarebbe di (10×3) x1.000.000 ovvero 30 milioni di wattora ovvero 30.000 kWh, cioè 30 megawattora.
Non male (come inizio)!
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