Si aprono le prime opportunità lavorative per i partecipanti di Ecodesign the future, il workshop di eco-progettazione realizzato da Economiacircolare.com in collaborazione con Erion Packaging. Si è tenuto online, nella giornata di ieri, un incontro di presentazione dei concept alla presenza di alcuni rappresentanti della BSH Hausgeräte GmbH, una grande azienda tedesca del gruppo Bosch produttrice di elettrodomestici, che vanta 40 stabilimenti in tutto il mondo e circa 58.000 dipendenti.
Il workshop, che si era concluso con la premiazione dei migliori eco-concept lo scorso 26 marzo, conferma i suoi intenti di dare spazio, attraverso un approccio multidisciplinare, a delle figure professionali in grado di coniugare i diversi aspetti che la progettazione di un packaging richiede al giorno d’oggi, fornendo esperienze, contatti e competenze per poter concretizzare i propri progetti, sfruttando anche occasioni come questa che lo stesso corso mette a disposizione.
I partecipanti si sono succeduti nelle presentazioni di quattro dei concept più innovativi elaborati nel corso del workshop: Cotipack, EX-BOX, Expo-pallet e Re-Palletize. Il filo conduttore dei progetti è stato la spinta ad andare oltre l’idea di packaging fine a sé stesso coniugando aspetti pratici, estetici, sociali e, naturalmente, ambientali, puntando in particolare sul riutilizzo degli imballaggi.
I rappresentanti di BSH presenti hanno apprezzato le idee, dato suggerimenti in merito ad un’applicazione pratica sul mercato delle diverse idee progettuali, sottolineandone i punti di forza e le criticità.
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Packaging primario e secondario: le proposte di Coltipack e EX-BOX
Coltipack, l’idea di Annachiara De Marco, Sara Gransinigh e Fabrizio Virga, è il packaging di un tablet in cui far crescere, grazie al filler interno biodegradabile e compostabile, delle piantine di microgreens. “La scelta si è focalizzata sul tablet perché è il primo device che usano i bambini”, ha detto Fabrizio Virga. Il progetto mira, infatti, ad arrivare anche ai più piccoli: il packaging e il prodotto al suo interno, possono essere utilizzati insieme, per un uso ricreativo ed educativo capace di coinvolgere adulti e bambini, grazie a schede informative su come coltivare ed utilizzare microgreens e al QR code che permette di accedere ad un’applicazione in cui confrontarsi con altri utenti.
A moderare l’incontro Maurizio Bernardi, presidente di Erion Packaging che ha sottolineato come sia importante l’idea di Colpatick di “trasformare il packaging in qualcosa di nuovo dandogli una seconda vita, estendendo il suo ciclo di vita e connettendo anche argomenti di rilievo come la digitalizzazione e l’educazione” e come questo sia in grado di supportare i nuovi trend e la missione di sostenibilità.
Linda Volta, insieme ai suoi colleghi Eros Biasotto e Renata Marano, ha poi introdotto EX-BOX, un progetto nato dall’esigenza di ridurre i rifiuti che provengono dai packaging secondari: generalmente una volta prelevato il contenuto all’interno del packaging secondario questo viene infatti gettato via. Grazie ad EX-BOX, invece, il packaging secondario, una volta assunta la sua funzione dedicata al trasporto, può essere trasformato in unità espositive per prodotti di piccole dimensioni personalizzabili in base alla tipologia e all’estetica della merce in vendita. Il concept prevede inoltre un packaging primario dalla forma geometrica per cavetti USB, che serva non solo per facilitare il trasporto e l’esposizione del prodotto ma anche per proteggerlo in futuro.
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Packaging terziario: le idee di Expo-pallet e Re-Palletize
Il team composto da Riccardo Botta, Angela Maria Miceli e Davide Monaco ha illustrato le ispirazioni che hanno dato vita ad Expo-pallet: tra queste il design dei contenitori delle offerte che si trovano nei grandi magazzini. Si tratta di un packaging multifunzione che riunisce imballaggio primario, secondario e terziario in un’unica soluzione riutilizzabile fino a sei volte. Nel magazzino di stoccaggio, il pallet viene riempito, sigillato e inviato al punto vendita, dove può essere trasformato in un espositore degli stessi prodotti che ha trasportato, riducendo anche il volume del packaging e, di conseguenza, il numero di tragitto necessari per il trasporto.
Re-Palletize, l’idea progettuale di Noemi Fanali, Ilaria Pirro ed Ernesto Zamborlin propone invece diverse soluzioni di packaging riutilizzabile in modo da ridurre gli scarti tipici dell’imballaggio terziario, in particolare per ciò che attiene al pallet. Il concept prevede la produzione di pallet in plastica, realizzato con materiale plastico in polipropilene (PP) ed in polietilene (PE-HD) riciclato al 100%, in sostituzione del consueto pallet in legno, con notevoli vantaggi in termini di igiene, praticità, sostenibilità ed economici.
Con l’obiettivo di dare nuova vita alla plastica rigenerata, il progetto si compone anche di quattro soluzioni, ispirate alle cinture di sicurezza delle auto, alle tende da campeggio ed ai materassini gonfiabili: nato per sostituire le pellicole di plastica usa e getta, vuole stimolare un uso responsabile del pallet.
Un’idea, quest’ultima, che ha colpito particolarmente Fabian Mozen, Corporate Project Manager di BSH Home Appliances Group, che ha riconosciuto che potrebbe essere un’opzione applicabile ai loro stessi prodotti. Ha inoltre sottolineato che sia necessario un cambiamento nell’approccio alla logistica in tutto il mondo per far emergere un concept più sostenibile.
“Un pallet in legno – ha detto Mozen – viene usato diverse volte ma poi viene avvolto e fissato con la plastica e questo tipo di materiali aggiuntivi sono in genere gettati via dopo l’uso. Discutiamo già da tempo di come gestire l’idea di un imballaggio riutilizzabile per gli elettrodomestici e credo che ci siano state alcune belle idee su cui poter riflettere”.
A chiudere l’incontro è stato Maurizio Bernardi che ringraziando i partecipanti del workshop ha augurato loro il meglio per il futuro, spronandoli ad avere spirito di intraprendenza sia che le loro idee siano acquistate e sviluppate da grandi compagnie, sia che proseguano per conto proprio.
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