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venerdì, Novembre 15, 2024

Diventare Mademoiselle Vintage: alla scoperta del noto negozio di capi d’epoca (e del successo social)

Dal vivo e sui social, Mademoiselle Vintage racconta quanta bellezza possa essere espressa da alcuni capi di un tempo. In questa intervista ci svela gli aspetti più interessanti di un mestiere circolare

Letizia Palmisano
Letizia Palmisanohttps://www.letiziapalmisano.it/
Giornalista ambientale 2.0, spazia dal giornalismo alla consulenza nella comunicazione social. Vincitrice nel 2018 ai Macchianera Internet Awards del Premio Speciale ENEL per l'impegno nella divulgazione dei temi legati all’economia circolare. Co-ideatrice, con Pressplay e Triboo-GreenStyle del premio Top Green Influencer. Co-fondatrice della FIMA, è nel comitato del Green Drop Award, premio collaterale della Mostra del cinema di Venezia. Moderatrice e speaker in molteplici eventi, svolge, inoltre, attività di formazione sulle materie legate al web 2.0 e sulla comunicazione ambientale.

Chi ama i vestiti d’epoca probabilmente la conoscerà come Mademoiselle Vintage. Parliamo di Chiara Petruccioli che, dal suo negozio al quartiere Pigneto di Roma e attraverso i social, da molti anni racconta quanta bellezza possa essere espressa da alcuni capi di un tempo e insegna anche ai suoi follower a prendersene cura. Per saperne di più su come si possa diventare una vintage seller – una vera e propria professione verde – abbiamo deciso di intervistarla scoprendo tante cose interessanti su questo mestiere circolare e sui capi d’epoca.

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Come nasce il tuo interesse per i capi vintage? Quando hai capito che da ciò poteva nascere il tuo lavoro?

Il mio interesse per questi capi è praticamente innato perché risale a prima ancora che conoscessi il significato della parola “vintage”: quando, da piccola, ad esempio in TV e sui giornali, vedevo qualcuno che indossava un capo d’epoca ne rimanevo attratta. Poi a 19 anni, mentre frequentavo l’accademia di moda, iniziai a lavorare in un negozio a via del Babuino (Roma, ndr) dove il destino ha voluto che incontrassi tre persone appassionatissime che poi mi hanno introdotto in questo mondo e alla frequentazione dei mercatini. Grazie a loro ho iniziato anch’io a “fare i mercatini” per anni. Poi quattro anni fa,  con alle spalle oltre 15 anni di esperienza di lavoro come commessa, ho deciso di aprire il mio negozio.

Cosa spinge oggi le persone ad acquistare capi vintage?

Le persone acquistano capi d’epoca per motivi diversi, la tipologia di acquirenti negli ultimi anni è cambiata e si è ampliata anche se il settore rimane di nicchia. Fino a poco tempo fa si avvicinavano a questi prodotti solamente i “vintage lovers”. Poi, grazie ai social, alla tv, alle star, agli influencer, al mondo della moda e agli stilisti che hanno iniziato sempre più a parlarne, il mondo del vintage è diventato più conosciuto e più familiare a molte persone. Si sono quindi avvicinati a questa tipologia di acquisti anche coloro i quali erano in cerca di un prodotto buono, di qualità e a un prezzo più contenuto come capita coi vestiti second hand. Tra i “nuovi” acquirenti si registrano anche coloro i quali vogliono allontanarsi dal fast fashion e, allo scopo di ridurre l’impatto ambientale del proprio armadio, decidono di acquistare capi di seconda mano e quindi anche vintage.

Cosa diresti a una persona che acquista per la prima volta un capo vintage, magari spinta da curiosità o per questioni ambientali?

Ogni motivazione che spinge all’acquisto di un capo d’epoca è positiva e legittima. Tuttavia, mentre un vintage lover conosce bene questo mondo, chi si approccia per la prima volta a questo settore, dovrebbe forse avere più consapevolezza di alcuni aspetti. Innanzitutto un capo vintage è un vestito che ha carattere e personalità: si tratta di abiti colorati, con modelli particolari, diversi da quelli che solitamente vengono indossati tutti i giorni. Chi si approccia a un prodotto di questo tipo per la prima volta per spendere meno o per motivi di ecosostenibilità, poi non sempre riesce ad indossarlo e la sua esperienza in tale ambito rischia di interrompersi presto. Il capo d’epoca va conosciuto e capito e questo tipo di approccio può garantire un acquisto più consapevole e un rapporto più duraturo col singolo capo e con il settore.

Dove trovi i pezzi che finiscono nel tuo negozio?

Quando “facevo mercatini”, la ricerca avveniva nei ritagli di tempo attraverso altri mercatini dell’usato o in giro, svuotando cantine, soffitti, armadi, e devo riconoscere che quello è stato un periodo molto bello della mia vita perché ho conosciuto tante persone e tante storie. Forse non ci rendiamo conto ma Roma è una città ricca di sarte e molte case celano tesori incredibili. Oggi che ho un negozio è diverso perché la legge – sia per questioni fiscali che per ragioni sanitarie – mi obbliga a rivolgermi ai grossisti. Tuttavia, ancora adesso, quando varco l’ingresso dell’ingrosso, sento sempre le farfalle nello stomaco perché sono emozionata pensando a quello che troverò e ai tesori che riuscirò a scoprire. Non compro infatti mai a corpo o a chilo ma verifico ogni singolo capo ricordandomi che non sono solo una vintage seller ma anche una commerciante. Cosa vuol dire? Vendere vestiti d’epoca è un mestiere per il quale non basta solo la passione per il vintage: bisogna scegliere gli abiti pensando anche a chi sono i miei clienti e ai loro gusti.

Visto che in molti sono ai primi acquisti vintage, possiamo dare loro qualche consiglio su come prendersi cura di questi abiti?

Dobbiamo essere consapevoli che si tratta di capi usati. Anche nell’ipotesi in cui non fossero mai stati indossati, non possiamo sapere come siano stati conservati. Si tratta quindi di pezzi da trattare sempre con estrema delicatezza e non possiamo certo pensare di fare “una messa e una lavata”. Fino ad alcuni decenni fa, infatti, non esistevano le lavatrici e i capi non venivano lavati con la stessa frequenza di oggi. Di regola per i vestiti vintage, che non vanno trattati a secco, è preferibile il lavaggio a mano – senza ammollo per le fibre naturali che sono “nemiche dell’acqua – con sapone neutro ed evitando agli altri tipi di detergenti perché spesso possono essere aggressivi. Evitate infine di usare l’asciugatrice: meglio sfruttare la forza del vento e del sole per mandare via gli odori e “disinfettare” i capi con i raggi solari. Questi accorgimenti ci consentiranno di continuare ad allungarne la vita perché la sostenibilità non deve fermarsi all’acquisto di un abito usato ma anche al modo in cui ce ne prendiamo cura.

Qual è il tuo rapporto coi social? Li reputi utili nel tuo lavoro? E perché?

Dei social e dei siti internet mi piace la possibilità di condividere la bellezza di un prodotto. Mi innamoro degli abiti che scelgo quindi non potrei venderli senza averli prima fotografati perché ognuno di loro racconta chi è Mademoiselle Vintage. Uso poi questi canali anche per fornire informazioni utili e per aiutare le persone ad avere un approccio consapevole della loro particolarità. Sui social vorrei aggiungere una riflessione: dobbiamo esserne meno schiavi. Bisogna anche uscire fuori dal virtuale. Pur vendendo anche a distanza, la cosa più bella per me rimane la dimensione del negozio e dell’incontro con le persone e spero di portarla avanti per tutta la vita.

Cosa diresti a chi guarda con diffidenza il mondo dell’usato (in generale, non solo vintage)?

È normale che non a tutti piacciano le stesse cose: è giusto e va bene così. È uno stile che non si addice a molte persone e non proverei mai a convincerle. Ciò che invece vorrei è che fossero condivisi alcuni valori come quelli dell’ecosostenibilità, della tutela dell’ambiente e della consapevolezza della limitatezza delle risorse del Pianeta. Lo stesso spirito di chi acquista pezzi d’epoca si può ritrovare in chi decide di opporsi al fast fashion, a chi si chiede come un capo nuovo possa costare pochi euro e, quindi, preferisce acquistare meno capi ma più duraturi trattandoli con rispetto per mantenerli in uso il più a lungo possibile. Sull’attenzione a ridurre seriamente sprechi e inquinamento sì, vorrei che tutti la pensassimo allo stesso modo…

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Dove si trova Mademoiselle Vintage

Mademoiselle Vintage e a Roma zona Pigneto a Via Alberto da Giussano, 62e, 00176 Roma

© Riproduzione riservata

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