fbpx
lunedì, Dicembre 16, 2024

A Prato torna Recò, il festival che diffonde circolarità

Un'agenda ricca di appuntamenti, con interventi di esperti internazionali e tante storie di economia circolare. Il festival toscano si rigenera con podcast, live streaming e contest online

Alessandro Coltré
Alessandro Coltré
Giornalista pubblicista, si occupa principalmente di questioni ambientali in Italia, negli ultimi anni ha approfondito le emergenze del Lazio, come la situazione romana della gestione rifiuti e la bonifica della Valle del Sacco. Dal 2019 coordina lo Scaffale ambientalista, una biblioteca e centro di documentazione con base a Colleferro, in provincia di Roma. Nell'area metropolitana della Capitale, Alessandro ha lavorato a diversi progetti culturali che hanno avuto al centro la rivalutazione e la riconsiderazione dei piccoli Comuni e dei territori considerati di solito ai margini delle grandi città.

Dibattiti, lezioni e podcast per una maratona digitale all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità. Il 6 e il 7 novembre torna Recò, il festival dedicato interamente all’economia circolare, promosso dalla Regione Toscana e dal Comune di Prato. L’ edizione 2020, prevista originariamente a marzo, dopo l’aumento dei contagi da Covid19 e le restrizioni entrate in vigore nelle ultime settimane, si sposta sui social, sulle piattaforme online e sui canali di Controradio e Radio Toscana. Un cambio di programma che non spaventa gli organizzatori, perché la rigenerazione e le trasformazioni sono parte fondante di Recò. “Abbiamo voluto rigenerare il concetto stesso di festival, trasformandoci e cercando alternative per diffondere i contenuti di Recò. Un festival è soprattutto costruzione di una comunità”, ha spiegato durante recentemente durante un webinar Alessandro Colombo, direttore artistico di Recò.

Il programma di Recò 2020

Un’agenda piena d’incontri quella del primo giorno di festival, con un livestream attivo dalle 9:30 e più di dieci panel tematici, tra cui troviamo la conferenza di Micheal Braungart, chimico tedesco e ideatore del concetto cradle-to-cradle (dalla culla alla culla); un approccio che punta a ripensare la progettazione e la creazione dei prodotti con la prospettiva dell’impatto positivo sull’ambiente e sulla natura. Il programma continua con un focus sul mondo della moda: le voci del  movimento globale Fashion Revolution e le esperienze virtuose del distretto industriale di Prato racconteranno i percorsi intrapresi per condurre il settore del fashion verso l’eticità e la sostenibilità. “Prato ha un’attività secolare nella rigenerazione dei vestiti – ha aggiunto Alessandro Colombo – ed è il luogo giusto da cui partire per parlare dell’industria della moda, uno dei settori che impatta maggiormente l’ambiente”.

Leggi anche: “Rifò” un abito, ma usando gli stracci: a Prato tornano i cenciaioli

Suggerire percorsi di economia circolare, creare sinergie tra esperti del settore e aziende, organizzare momenti di confronto per diffondere buone pratiche di produzione e di progettualità. Questi gli obiettivi di Recò 2020. “Turismo, moda, finanza sono alcuni dei settori fortemente inquinanti – continua Colombo – per questo vogliamo cercare di approfondirli per trovare soluzioni concrete per le aziende, perché i nostri interlocutori principali restano le aziende”. E con il panel “piccole grandi storie di economia circolare” il Festival darà spazio proprio a chi ha saputo innovare le sue produzioni, pensando modelli innovativi che hanno ridotto o eliminato gli scarti delle lavorazioni. In programma anche un dibattito su ICESP, la piattaforma di Enea che mappa, analizza e mette in relazione le esperienze di economia circolare. Insomma, un’edizione multidisciplinare per un festival dalla dimensione internazionale che mantiene il suo cuore a Prato. Dopo i vari panel della prima giornata, il 7 novembre l’artista Luca Barcellona, nome di riferimento nel mondo della calligrafia realizzerà una sua opera negli spazi esterni della Saletta Campolmi, all’ingresso della Biblioteca Lazzeretti e del Museo del Tessuto.

La radio per trasmettere circolarità

L’energia della prima edizione, quella di marzo 2019, non si è mai esaurita, trainando così la comunità di Recò fino alla primavera di quest’anno. “Dopo invio – ha spiegato Colombo – abbiamo deciso di diffondere tanti contenuti attraverso le radio regionali. La radio continua a godere di credibilità, ci tenie compagnia in casa e ci siamo accorti che i podcast sono stati un canale vincente per trasmettere contenuti”. Con la presenza di Controradio e Radio Toscana, la fiducia verso il sonoro è confermata anche quest’anno. Oltre che il livestream tutti i dibattiti saranno quindi fruibili dalle due emittenti. Inoltre, in queste settimane pre-festival Recò conta già 8 episodi podcast sull’economia circolare con puntante dedicate alla filiera della carta a Lucca, al distretto industriale di Prato e alla presentazione di Recò2020.

Un weekend di innovazione e due mesi di performance itineranti

“Da vetrina, il nostro sito è diventato una piattaforma che si arricchisce di contenuti e diventa un punto di riferimento per l’economia circolare”, ha raccontato il direttore artistico. Oltre ai podcast Recò ha pianificato diversi appuntamenti per approfondire e divulgare la circolarità, prima e dopo il festival. Ad anticipare Recò 2020 c’è l’innovation Weekend, in programma per questo fine settimana. Tre giorni dedicati alla progettazione da zero di una startup innovativa “per proporre soluzioni capaci di stravolgere il business-as-usual col modello “connect & develop”, recita la descrizione dell’evento. Si tratta di un contest online sulla piattaforma Discord che chiama a raccolta innovatori, sviluppatori, e visionari da tutta Italia. I tre progetti vincitori saranno premiati durante le giornate del Festival e avranno l’opportunità di essere sviluppati all’interno dei distretti toscani del tessile, del cartaio e del cuoio. Come detto, il festival si rigenera e continuerà a divulgare l’economia circolare con le openfactories, un itinerario di performance teatrali e concerti sulla sostenibilità che ha come palcoscenico le aziende pratesi del distretto tessile. Il format è stato sperimentato nei mesi scorsi ed ha attraversato tante aziende del territorio. La prossima openfactory  è fissata per l’11 novembre e avrà come teatro lo storico Lanificio Picchi, dove andrà in scena il concerto di Naomi Berrill dal titolo “Suite Prato”, un percorso dalle sonorità barocche dedicato alle migrazioni di essere umani, animali e piante. Sempre nel rispetto delle disposizioni anti-covid, le openfactories in programma per i prossimi mesi non avranno il pubblico, ma saranno trasmesse sui canali social, radio e fruibili successivamente come podcast, per continuare ad avere, come dicono gli organizzatori, “le orecchie tese sull’economia circolare”.

© Riproduzione riservata

 

 

 

 

 

 

spot_img

POTREBBE INTERESSARTI

Ultime notizie

La Community di EconomiaCircolare.com