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lunedì, Dicembre 16, 2024

11 idee per eliminare prodotti usa e getta per un bagno (quasi) zero waste

Dalle coppette assorbilatte ai pannolini, dai dischetti struccanti agli assorbenti. Alcuni consigli utili per rendere Zero Waste (o quasi) uno degli ambienti forse meno considerati (ma non per questo a impatto zero): il bagno

Valeria Morelli
Valeria Morelli
Content Manager e storyteller 2.0. Fa parte del network di Eco Connection Media. Si occupa di strategie di comunicazione web, gestione social, consulenza 2.0 e redazione news e testi SEO. Per Green Factor, all’interno dell’ufficio stampa, si occupa delle relazioni istituzionali.

Cercare di mettere a dieta la pattumiera è una sfida oggi fondamentale nelle case di ognuno di noi. A volte può non essere semplice capire quali alternative esistono a ciò che quotidianamente usiamo. Per questo oggi abbiamo deciso di dare alcuni consigli utili per rendere Zero Waste o quasi uno degli ambienti forse meno considerati (ma non per questo a impatto zero): il bagno e i suoi rifiuti.

Dai pannolini per bambini agli assorbenti, dalle salviette struccanti alla carta igienica, in effetti sono tanti gli oggetti solitamente usa e getta a cui si fa ricorso in questa stanza. Ma spesso per ognuno di questi esiste almeno una o più alternative riutilizzabili. Noi ne abbiamo censite alcune.

Pannolini, salviette e coppette assorbilatte: il bebè diventa leggero

Quando arriva un bebè, la vita si rivoluziona, specie se è la prima volta che si ha a che fare con un neonato. In questo caso tra pannolini, salviette per il nuovo (o la nuova) arrivato e le coppette assorbilatte per la mamma, il cestino dei rifiuti del bagno potrebbe veramente esplodere dopo mezza giornata.

Per i pannolini, oramai è noto, esistono soluzioni lavabili per ogni esigenza. Si può scegliere tra i diversi materiali, i tipi di chiusura, quelli con le taglie uniche regolabili o di differenti misure, con gli inserti o meno e così via.

Solitamente poi a ogni cambio si utilizzano delle salviette per pulire o asciugare il pargolo. Per questa operazione si possono usare morbidi asciugamani o le tante salviette bebè lavabili messe a disposizione (solitamente dagli stessi produttori dei pannolini).

La mamma che allatta ha poi sovente necessità delle coppette assorbilatte. A forma circolare, di disco, lavabili, saranno la soluzione ideale e antispreco.

Struccarsi con tatto… per il Pianeta

Salviette e dischetti struccanti riutilizzabili oggi sono pensati solitamente anche per le pelli delicate e per rimuovere il trucco più intenso, come quello waterproof. Basta una passata, anche senza sapone, per rimuovere ombretto, mascara e rossetto. Lavati e risciacquati, saranno pronti per il prossimo make-up. Molto pratici anche in viaggio.

Quali sono le alternative riutilizzabili agli assorbenti e ai temponi

Gli assorbenti femminili pesano ogni mese nella pattumiera e nelle spese familiari. Pensate che nell’intera vita sono migliaia i tamponi, assorbenti e salvaslip utilizzati per far fronte al ciclo. Proprio con questa consapevolezza sono sempre più le donne che decidono di dire addio ai prodotti monouso in favore di soluzioni lavabili e quindi riutilizzabili.

Ad oggi però non solo le alternative non mancano, ma – potremmo dire – ne esistono davvero per ogni esigenza. Inoltre, in Italia vige una legge, la (green) tampon tax, che prevede per le alternative compostabili o riutilizzabili che l’iva sia al 5% invece che al 22%.

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Coppetta e dischetti mestruali lavabili: cosa sono e quali differenze hanno

La soluzione più prossima allo zero waste è la scelta di una coppetta o un dischetto mestruale. Per chi li utilizza spesso non esiste più alternativa anche perché sono considerati molto comodi per dormire in tranquillità o fare sport.

Danno un’autonomia di diverse ore, si utilizzano, si lavano e si riutilizzano. Si sterilizzano tra un ciclo e l’altro e via. Il risparmio ambientale ed economico è assicurato. Le diverse forme e materiali consentono a molte donne di trovare la soluzione su misura.

Come scegliere tra coppetta e dischetto? Sebbene entrambi abbiano una funzione di raccolta, il secondo può essere ritenuto più complicato da utilizzare, non presenta il classico bastoncino per sfilarlo ma… consente di avere rapporti sessuali visto che viene collocato nella parte alta del canale vaginale.

Assorbenti, salvaslip e tamponi lavabili

Per chi non vuol rinunciare all’uso di assorbenti, salvaslip e tamponi, la soluzione “zero waste” consiste nello scegliere quelli riutilizzabili, ovviamente lavabili. Si indossano come gli usa e getta ma sono ovviamente di materiali differenti.

Assorbenti e salvaslip, al posto delle strisce adesive, solitamente presentano dei bottoncini per fissarli alle mutandine. Ne esistono di diversi tipi di stoffa e grandezza: per garantire la scelta giusta a seconda dell’abbondanza del flusso e ovviamente per la notte.

Anche per i tamponi oggi esistono le versioni lavabili. Generalmente sono parti di stoffa arrotolati, alcuni hanno anche un pratico applicatore. Vi è anche chi vende spugne di mare come tamponi, ricordando tipologie di assorbenti antiche usate dalle donne.

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Gli slip da ciclo

Tra i prodotti più in crescita per dire addio ai monouso vi sono le mutande da ciclo. Il loro uso sostituisce completamente tamponi e assorbenti. Si indossano come normali slip e si lavano. Le period pants esistono di diverso colore, materiale e forma, per abbinarsi a ogni tipo di abbigliamento.

Come sostituire la carta igienica con salviette lavabili

Infine, per coloro che vogliono davvero abbattere ogni record di riduzione degli sprechi, il consiglio è quello di sperimentare la carta igienica lavabile ovvero dei piccoli panni lavabili e riutilizzabili che vengono arrotolati e si usano come la più nota (e consumata) delle carte da bagno. Probabilmente per combattere la diffidenza dei più, i kit in vendita sono spesso colorati e decorati, per conquistare al primo sguardo, una volta deciso di adottare la novità.

In merito a tale misura, c’è da sottolinearlo, vi è chi suggerisca una via diversa: ricorrere più spesso al bidet così da non dover consumare inutilmente carta.

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