Il 21 febbraio scorso il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica Vannia Gava ha tenuto, come spiega una nota del MASE, un confronto informale con gli operatori di settore sulla riformulazione del decreto End of Waste inerti. C’è un nuovo testo per il decreto, in fase di valutazione. Positivo il giudizio degli operatori del settore, che hanno una settimana per inviare osservazioni.
Entrato in vigore a novembre 2022, nonostante critiche arrivate da più fronti (imprese, Consiglio di Stato) il decreto che contiene il “Regolamento che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione e di altri rifiuti inerti di origine minerale”, viene subito sottoposto dal dicastero competente ad un ‘tagliando’ per “valutare eventuali aggiornamenti al provvedimento”. Annuncio molto apprezzato dalle imprese (in particolare ANPAR – Assoambiente, ANEPLA – Associazione Nazionale Estrattori Produttori Lapidei e Affini e Nadeco – Associazione Nazionale Demolizione ed Economia Circolare per le Costruzioni) che in un comunicato stampa paventavano “impianti chiusi e intera filiera bloccata”.
“Al lavoro per superare le problematiche”
“Siamo consapevoli delle criticità avanzate dal comparto”, ha affermato Gava: “Siamo al lavoro, pertanto, per tenere dentro le osservazioni più significative al fine di superare le problematiche rappresentateci”. Già la prossima settimana, spiega la nota, verranno avviate le consultazioni formali per giungere all’adozione di un nuovo decreto in tempi rapidi.
Tra le novità più importanti presenti nella nuova formulazione del decreto, l’ampliamento delle possibilità di riutilizzo degli inerti e alcune modifiche ai parametri richiesti per l’end of waste.
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“Atteggiamento di grande apertura”
Il giudizio degli operatori dell’ANPAR, Associazione di categoria degli impianti fissi e mobili che riciclano rifiuti inerti, è positivo. Riferisce il presidente Paolo Barberi: “In questi mesi abbiamo riscontrato un atteggiamento di grande apertura da parte del Ministero e in particolare un plauso va alla serietà e alla puntualità del lavoro portato avanti dal viceministro Vannia Gava e dalla struttura”. ANPAR sta “valutando attentamente il testo inviato dal Ministero, in tutti i suoi aspetti. Da una prima analisi, il giudizio che emerge è decisamente positivo. Ci pare che contenga gran parte delle osservazioni e delle richieste espresse dalla nostra Associazione per evitare il collasso della filiera del riciclo dei rifiuti inerti”. Entro una settimana, come richiesto dal MASE, ANPAR farà pervenire ulteriori indicazioni tecniche. Si aprirà poi un periodo più o meno ampio di attesa del nuovo testo. Essendo infatti state apportate modifiche sostanziali al testo del Decreto si dovrà riaprire l’iter di approvazione, incluso il passaggio al Consiglio di Stato e in Commissione Europea. “In tal senso – conclude Barberi – la proroga della scadenza dei termini annunciata qualche giorno fa (le imprese avrebbero dovuto adeguarsi alle prescrizioni del decreto dal 4 maggio 2023, ma un emendamento al Milleproroghe ha posticipato la data di sei mesi, n.d.r.), sarà utile per gestire al meglio questo periodo di approvazione e mette al riparo il settore dai rischi di crisi più volte segnalati dalla nostra associazione”.
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