Proseguono senza sosta i provvedimenti adottati dall’Unione europea per ampliare il pacchetto di riforme Fit for 55, l’insieme di misure delineato dalla Commissione europea nel luglio 2021 che punta ad adeguare la legislazione vigente in materia di clima ed energia per conseguire il nuovo obiettivo dell’UE di una riduzione (almeno) del 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030. Se al Parlamento europeo c’era apprensione sulla Nature Restoration Law, con un’approvazione che ha soddisfatto le sinistre e meno la galassia ambientalista, sulle nuove misure Fit for 55 si è invece proceduto in maniera spedita.
E così nella giornata di ieri a Bruxelles sono state approvate le norme che fissano nuovi obiettivi di risparmio energetico per il 2030, nell’ambito del Green Deal europeo, e altre due leggi, rispettivamente per aumentare il numero delle stazioni di rifornimento alternative per auto e camion e agevolare la ricarica, nonché per introdurre carburanti marittimi più puliti. Non faranno parlare come la legge sul ripristino della natura ma potrebbero essere provvedimenti altrettanto importanti? Scopriamolo.
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Il risparmio energetico secondo il pacchetto Fit for 55
Alla luce dei nuovi obiettivi che si è data l’Unione europea sulla riduzione delle emissioni era inevitabile affrontare il tema del risparmio energetico. Il Parlamento lo ha fatto attraverso una revisione della direttiva sull’efficienza energetica – adottata con 471 voti a favore, 147 contrari e 17 astensioni – che indica una riduzione del consumo di energia primaria e di energia finale.
I 27 Stati membri dell’Unione europea dovranno garantire, collettivamente, una riduzione del consumo energetico di almeno l’11,7 % entro il 2030 (rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento fissato al 2020). Per raggiungere l’obiettivo, la normativa prevede l’1,5% di risparmio energetico annuo medio da ora al 2030. Fino al 2025 si dovrà risparmiare l’1,3% ogni anno, percentuale che verrà progressivamente aumentata arrivando al 1,9% entro la fine del 2030.
Per raggiungere l’obiettivo, la normativa prevede l’1,5% di risparmio energetico annuo medio da ora al 2030. Gli obiettivi di risparmio dovranno essere raggiunti attraverso misure locali, regionali e nazionali, in diversi settori: gli edifici, le imprese, i centri dati, eccetera. Ma a essere messo sotto particolare osservazione è il settore pubblico: gli Stati membri dovranno garantire che almeno il 3% degli edifici pubblici sia ristrutturato ogni anno per trasformarli in edifici a energia quasi zero o a emissioni zero. La direttiva stabilisce anche nuovi requisiti per sistemi di teleriscaldamento efficienti. Sarà poi creato un meccanismo di monitoraggio che però, al momento, non viene meglio definito.
Il testo dovrà essere infine approvato dal Consiglio Ue affinché possa entrare in vigore. La speranza è che ciò possa avvenire nel più breve tempo possibile dato che, al contrario di ciò che sostiene certa stampa, la crisi energetica non è certo terminata.
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La mobilità sostenibile secondo il pacchetto Fit for 55
Li chiamano combustibili alternativi, intendendo tutto ciò che non è alimentato dalle fonti fossili. Ma in fondo la spinta alla mobilità sostenibile resta sempre la stessa. Il Parlamento ha adottato, in via definitiva, nuove norme sull’infrastruttura per i combustibili alternativi, con 514 voti favorevoli, 52 contrari e 74 astensioni, e sui combustibili marittimi sostenibili, con 555 voti favorevoli, 48 contrari e 25 astensioni.
Più precisamente col primo provvedimento le eurodeputate e gli eurodeputati hanno ottenuto che, entro il 2026, le stazioni di ricarica elettrica per le autovetture, con una potenza minima di 400 chilowatt, siano installate almeno ogni 60 chilometri lungo i principali corridoi della rete TEN-T e che la potenza della rete aumenti a 600 kW entro il 2028. Per gli autocarri e gli autobus sono previste stazioni di ricarica ogni 120 km. Inoltre entro il 2027 la Commissione dovrà creare una “banca dati” dell’UE sui carburanti alternativi per fornire ai consumatori informazioni sulla disponibilità, sui tempi di attesa o sui prezzi nelle diverse stazioni.
Nell’altro voto è stato invece sancito l’obbligo per le navi di diminuire gradualmente le emissioni di gas a effetto serra riducendone la quantità nel mix energetico che utilizzano del 2% a partire dal 2025 e dell’80% a partire dal 2050 (rispetto al livello del 2020). Ciò si applicherà alle navi di stazza lorda superiore a 5.000 tonnellate, responsabili, in linea di principio, del 90% delle emissioni di CO2. Infine per ridurre in modo significativo l’inquinamento atmosferico nei porti, a partire dal 2030 le navi portacontainer e le navi passeggeri saranno tenute a collegarsi all’alimentazione elettrica da terra per tutte le loro esigenze quando si troveranno a essere ormeggiate sulla banchina dei principali porti dell’UE.
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