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sabato, Dicembre 14, 2024

Industria 4.0 e riciclo, nuovi fondi alle imprese per l’economia circolare

Un milione di euro l’anno di rimborso (anni 2019 e 2020) per gli acquisti di prodotti riciclati o compostabili. 678 milioni per progetti legati a tecnologie industria 4.0, con particolare attenzione all’economia circolare e al risparmio energetico

Madi Ferrucci
Madi Ferrucci
Nata in provincia di Pisa il 26 giugno 1991. Laureata in Filosofia e diplomata alla scuola di Giornalismo della Fondazione Basso di Roma. Assieme a due colleghi ha vinto il Premio Morrione 2018 e il Premio Colombe d'Oro per la Pace 2019 con un’inchiesta internazionale sulla fabbrica di armi RWM in Sardegna. Ha lavorato a The Post Internazionale nella sezione news e inchieste. Collabora con Economiacircolare.com, il Manifesto e altre testate nazionali. Fa parte del collettivo di giornalisti freelance “Centro di giornalismo permanente".

In arrivo per le imprese italiane fondi a sostengno dell’economia circolare, del riciclo, dell’efficienza energetica e dell’industria 4.0. Sono destinati alle pmi italiane 678 milioni per tecnologie abilitanti individuate dal piano Transizione 4.0, con particolare attenzione all’ economia circolare, la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico. Inoltre sono stati stanziati due milioni di euro per le imprese che negli anni 2019 e 2020 hanno acquistato prodotti da riciclo o compostabili. Lo hanno reso noto i ministeri della Transizione ecologica e dello Sviluppo economico. Ma entriamo nei dettagli.

Rimborso per acquisto di imballaggi o prodotti riciclati

Le imprese che hanno acquistato nel 2019 e/o 2020 prodotti e imballaggi provenienti da materiali di recupero o compostabili possono accedere a un rimborso, sotto forma di credito d’imposta, pari al 36% delle spese sostenute fino ad un importo massimo annuale di 20.000 euro per ogni impresa beneficiaria. Per i rimborsi ci sono a disposizione complessivamente 1 milione di euro per ciascuna annualità: l’incentivo rientra nel Piano d’azione nazionale a sostegno dell’economia circolare e dell’efficientamento delle risorse.

Con il decreto del 14 dicembre 2021, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 9 febbraio 2022, n. 33, i ministri della Transizione Ecologica, dello Sviluppo Economico e dell’Economia e Finanze hanno definito i requisiti e le certificazioni necessarie che consentono l’accesso all’agevolazione, e insieme i criteri e le modalità per la fruizione del credito d’imposta.

La finestra temporale per presentare le istanze – massimo una per impresa, tramite la piattaforma informatica Invitalia PA Digitale – si è parta il 21 febbraio e si chiuderà alle 12 del 22 aprile 2022. L’assegnazione dei fondi avverrà secondo l’ordine di presentazione delle domande.

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FAQ sui fondi per l’economia rircolare

Il MiTe fornisce ai potenziali fruitori una serie di FAQ per assisterli nella procedura. In particolare chiarisce per l’acquisto di quali prodotti o materiali si potrà accedere al beneficio: prodotti da riciclo degli imballaggi in plastica; imballaggi biodegradabili e compostabili (inclusi quelli in carta e cartone privi di particolari trattamenti); imballaggi in legno, alluminio, carta e cartone.

In particolare per la carta la percentuale di riciclo richiesta è del 70% minimo, per l’alluminio 50%, per la plastica del 30%. Il tutto asseverato dalla conformità a specifiche norme UNI, da certificazione EPD o da un ente terzo. Le certificazioni richieste dovranno essere allegate all’istanza.

Entro 90 giorni dalla data di presentazione delle domande per l’accesso all’agevolazione, il MiTe comunicherà ai soggetti interessati il riconoscimento oppure il diniego dell’agevolazione e, nel primo caso, l’importo del credito cui si ha diritto e la data a decorrere dalla quale lo stesso sarà utilizzabile.

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Fondi Industria 4.0 ed economia circolare

Con decreto firmato il 18 febbraio dal titolare del Mise che disciplina i finanziamenti garantiti dal programma d’investimento europeo React-Eu e dai fondi di coesione, viene istituito un nuovo regime di aiuti per sostenere, con 678 milioni di euro, gli investimenti delle piccole e medie imprese italiane nella realizzazione di progetti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico.

I finanziamenti sono destinati per circa 250 milioni agli investimenti da realizzare nelle regioni del Centro – Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento), mentre circa 428 milioni sono previsti per quelli nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). Di queste risorse, una quota pari al 25% è destinata ai progetti proposti dalle micro e piccole imprese.

Ogni singola impresa potrà accedere a non più di 3 milioni di euro e “dovrà favorire la trasformazione digitale dell’attività manifatturiera delle Pmi – spiega il ministero – attraverso l’utilizzo di tecnologie abilitanti individuate dal piano Transizione 4.0. Una particolare attenzione verrà rivolta ai progetti che puntano a favorire l’economia circolare, la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico”.

Tra le spese finanziabili quelle relative a macchinari, impianti e attrezzature, ai programmi informatici e certificazioni ambientali.

Le agevolazioni saranno concesse sotto forma del contributo in conto impianti (fondi concessi per acquistare, produrre, ampliare o riattivare) e copriranno un massimo che, a seconda della dimensione e della localizzazione delle imprese può variare tra il 40 e il 60% delle spese sostenute.

Un successivo provvedimento ministeriale definirà termini e modalità attraverso le quali le PMI interessate potranno presentare domanda.

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