Le ristrettezze economiche a volte danno buoni frutti. È il caso dell’aumento dell’iva sui rifiuti portati in discarica o inceneriti senza valorizzazione energetica contenuto nel testo della legge di Bilancio in discussione alla Camera. Se il Parlamento non deciderà di cassare la norma, daremo finalmente l’addio all’Iva agevolata applicata ad un servizio, la discarica, che l’Europa da anni indica come l’ultima opzione nella gerarchia dei rifiuti: come a dire, portateli in discarica solo se non esiste altra soluzione. Eppure ancora oggi (e, si spera, non più dal primo gennaio 2025) la discarica gode di agevolazioni (Iva agevolata, appunto) che si dovrebbero usare per incentivare comportamenti virtuosi.
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Il taglio dei Sad e l’Iva sulle discariche
Il Pnrr prevede il taglio di 3,5 miliardi di sussidi ambientalmente dannosi (Sad) entro il 2030. L’Iva ridotta applicata a misure che vanno contro gli obiettivi di sostenibilità che abbiamo fissato in Europa (come la gerarchia dei rifiuti: ridurre, riutilizzare, riciclare, e solo dopo incenerire e portare in discarica) è appunto un sussidio che nuoce all’ambiente. Un paradosso.
La relazione che accompagna la manovra calcola che il passaggio da un’Iva al 10% (per capirci, la stessa praticata sugli assorbenti) all’aliquota ordinaria del 22% dovrebbe portare nelle casse dello Stato 148,1 milioni di euro per il 2025.
La modifica è contenuta all’articolo 7 del disegno di legge di Bilancio, che interviene sulla Tabella A della legge Iva e vale per tutte le operazioni di conferimento in discarica e di incenerimento senza recupero efficiente di energia.
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Iva agevolata e tassazione green
La tassazione è una delle leve per sostenere la transizione verso sistemi produttivi e consumi più sostenibili. Ridurre l’Iva vuol dire abbassare il prezzo finale di prodotti e servizi e di fatto ampliarne il mercato. Non a caso la Commissione Europea sottolinea il ruolo fondamentale delle agevolazioni fiscali per incentivare pratiche sostenibili come parte integrante del Green Deal europeo. In particolare, la strategia di tassazione verde (tasse più basse per prodotti e servizi sostenibili) dovrebbe incoraggiare la transizione verso energie pulite e a promuovere comportamenti più ecologici sia tra le aziende che tra i consumatori. Secondo la Commissione, la tassazione verde può aiutare a ridurre lo spreco di risorse e i danni ambientali, influenzando le decisioni di imprese e cittadine e cittadini e incentivando cambiamenti comportamentali, supportando così una crescita sostenibile e promuovendo l’equità intergenerazionale.
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