Dicembre è sinonimo di Natale e impennata del consumismo, di assalto agli scaffali, vendite dei negozi alle stelle e da un po’ di anni a questa parte milioni di acquisti online in tutto il mondo. Mentre le riunioni familiari o tra amici diventano spesso occasioni per cenare in compagnia, magari ordinando la cena d’asporto. Guardandolo dal punto di vista ambientale, questo significa una sola cosa: più imballaggi per i regali, più contenitori in plastica monouso e, in sostanza, più inquinamento e più emissioni.
Lo confermano le stime del Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai): per carta, cartone, plastica e vetro si registra in Italia, in media, un aumento del 10% della raccolta. Eppure il Natale, oltre che un’occasione di festa e meritato riposo, per le aziende è una grande opportunità di business: se durante l’anno si professano sensibili alle tematiche ecologiche, nei giorni delle festività per loro è perciò necessario prendere contromisure aggiuntive di fronte all’impennata dei consumi, e di conseguenti rifiuti, che alimentano l’ingranaggio natalizio.
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Imballaggi in tessuto riciclato e riutilizzabili: l’idea di Paké
Ecco perché servono iniziative come quella di una piccola impresa con sede ad Auray, comune nel Nord della Francia, di nome Paké, che si è ispirata ai furoshiki, i quadrati di tessuto usati in Giappone per impacchettare i regali, e offrire così un’alternativa ecologica e circolare alle confezioni regalo. I furoshiki saranno, infatti, realizzati con fibre riciclate da abiti dismessi, senza bisogno di usare la carta tradizionale, spesso difficile da riciclare per la presenza di adesivi, residui di colla, glitter, plastica o altri materiali non cellulosici E, soprattutto, sono riutilizzabili: e dunque potranno essere usati anche negli anni successivi o in altre occasioni.
Un esempio perfetto di circolarità, visto che i furoshiki possono passare di mano in mano tra le persone finché il tessuto non sarà completamente liso e destinato alla raccolta nella frazione tessile urbana dei rifiuti. Senza dimenticare il fattore estetico, perché grazie a questo incartamento i regali assumo sicuramente un aspetto più originale. Paké ha già ordinato due chilometri di tessuto per soddisfare la domanda natalizia, in modo da ridurre le oltre 20.000 tonnellate di imballaggi per confezioni regalo consumate ogni anno.
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Anche i cittadini possono contribuire a un Natale più circolare
Oltre a un comportamento virtuoso da parte di un’azienda specializzata nella commercializzazione di confezioni regalo in tessuto, il caso di Paké, al di là del fatto che si tratti di una piccola azienda francese, evidenzia come i cittadini stessi possano mettere in atto, durante le festività, alcune strategie per un Natale più circolare e per evitare gli sprechi: nel cibo, sicuramente, ma anche nel modo in cui scegliamo di presentare un regalo. Fare bene la raccolta differenziata, infatti, è condizione necessaria ma non sufficiente.
Chiunque può sostituire la carta tradizionale nelle confezioni regalo, usando tessuti provenienti da abiti non più utilizzati o ritagli di stoffa. Per impacchettare i regali in modo creativo ed ecologico si possono persino recuperare vecchi giornali o riviste. Senza dimenticare, con l’esplosione degli acquisti in e-commerce, di riutilizzare le scatole dello shopping online, eliminando etichette e aggiungendo decorazioni personalizzate. Magari approfittandone per farlo insieme ai figli piccoli: divertimento natalizio ed educazione al riciclo e al riuso insieme.
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