Il rinvio di un anno (di almeno un anno, come vedremo) per l’applicazione del regolamento sulla deforestazione (EUDR-European Union Deforestation Regulation) è legge. Ieri sera, i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio hanno raggiunto un accordo politico provvisorio per rinviare l’applicazione delle nuove norme. In virtù di questo accordo, i grandi operatori e i commercianti dovranno rispettare gli obblighi derivanti dal EUDR a partire dal 30 dicembre 2025 (e non 2024, come previsto originariamente), mentre le micro e piccole imprese dal 30 giugno 2026. “Questo tempo aggiuntivo – spiega una nota dell’Eurocamera – ha lo scopo di aiutare le aziende di tutto il mondo a implementare le regole senza problemi fin dall’inizio, senza compromettere gli obiettivi della legge”. La modifica non influirà sulla sostanza delle norme esistenti, assicurano i colegislatori.
“È un sollievo che gli elementi fondamentali della legge più avanzata dell’UE per combattere la deforestazione rimangano invariati. Tuttavia, ritardarne l’applicazione di un anno è già un passo indietro, che permette alla deforestazione di continuare senza sosta”, ha dichiarato Anke Schulmeister-Oldenhove, responsabile Foreste dell’Ufficio politiche europee del WWF. “L’accordo è significativo anche perché rappresenta un’importante sconfitta degli sforzi del PPE di svuotare l’EUDR – e quindi il suo primo tentativo di indebolire il Green Deal europeo facendo causa comune con l’estrema destra”.
“Peccato che l’EUDR sia stata approvata nel 2023 e gli Stati membri abbiano avuto tempo fino alla fine di dicembre 2024 per prepararsi a implementarla”, commenta sarcasticamente Greenpeace.
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I motivi del rinvio e la “pausa di emergenza”
La Commissione – con una proposta di regolamento presentato ad ottobre scorso – ha chiesto di posticipare di un anno la data di applicazione del regolamento sulla deforestazione “in risposta alle preoccupazioni espresse dagli Stati membri dell’UE, dai Paesi terzi, dai commercianti e dagli operatori che non sarebbero stati in grado di conformarsi pienamente alle norme se fossero state applicate a partire dalla fine del 2024” spiega ancora il Parlamento Ue.
L’accordo di trilogo raggiunto ieri comprende anche una dichiarazione politica – frutto degli emendamenti del Parlamento – che impegna la Commissione europea a completare l’analisi comparativa del rischio paese sei mesi prima dell’applicazione dell’EUDR alla fine del 2025 e offre l’opportunità di semplificare e ridurre gli oneri amministrativi nella revisione prevista nel 2028.
Inoltre è stata prevista una “pausa di emergenza“: se la piattaforma online per le imprese non sarà pienamente operativa entro il 30 dicembre 2025 o se la classificazione dei rischi dei Paesi non sarà pubblicata almeno sei mesi prima, il regolamento potrà essere ulteriormente rinviato.
I prossimi passi
Il voto sull’accordo informale tra Parlamento e Consiglio sarà aggiunto all’ordine del giorno della prossima sessione plenaria del Parlamento (16-19 dicembre). Affinché il rinvio entri in vigore, il testo concordato deve essere approvato dal Parlamento e dal Consiglio e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’UE entro la fine dell’anno.
Insieme alla proposta di rinvio, la Commissione ha annunciato la pubblicazione di numerosi documenti di orientamento, tra cui una guida in 11 capitoli che copre “una vasta gamma di questioni quali i requisiti di legalità, i tempi di applicazione, l’uso agricolo e i chiarimenti sulla definizione del prodotto”; un nuovo documento di FAQ che “presenta oltre 40 nuove risposte aggiuntive per rispondere alle domande poste da una vasta gamma di parti interessate provenienti da tutto il mondo”; un sito ad hoc con dettagliate spiegazioni, schede informative, link sui metodi ambientali e gli appalti pubblici.
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Cosa prevede il regolamento sulla deforestazione
Il regolamento sulla deforestazione è stato adottato nel 2023 e stabilisce norme per garantire che i prodotti derivati da alcune materie prime immessi sul mercato dell’UE o esportati dall’UE non abbiano causato la deforestazione o il degrado delle foreste durante la loro produzione.
Come EconomiaCircolare.com ha già raccontato, quando la norma europea sarà operative le aziende dovranno fornire – attraverso una “due diligenze” – precise garanzie che confermino la provenienza del prodotto non riconducibile a terreni disboscati o la cui produzione non abbia causato degrado forestale.
Nuove regole quindi per bestiame e prodotti derivanti da allevamenti animali e poi ancora cacao, caffè, soia, legno, olio di palma (una serie di derivati), gomma, carbone e carta stampata sono coperti dalla normativa – questi ultimi quattro aggiunti dagli eurodeputati durante i negoziati.
Requisiti aggiuntivi, in linea con la nuova politica a tutela di ambiente e biodiversità, sono il rispetto dei diritti delle popolazioni indigene e dei diritti umani in conformità con la legislazione esistente nel Paese di produzione. Il Parlamento ha inoltre ottenuto una definizione più ampia di degrado forestale che include la conversione di foreste primarie o foreste che si rigenerano naturalmente in foreste di piantagioni o in altri terreni boschivi.
Per chi non rispetta le regole sono previste multe fino al 4% del fatturato.
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