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venerdì, Novembre 15, 2024

“Riusa, ripara, ricicla”. L’appello della Royal Society of Chemistry per i RAEE

La società scientifica britannica ha avviato una campagna per aumentare la consapevolezza dei consumatori e dei legislatori sulla necessità di allungare la vita dei dispositivi elettronici e riciclare i RAEE per recuperare minerali preziosi, sempre più necessari e al contempo sempre più scarsi

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Redazione EconomiaCircolare.com

“Basta estrarre materie prime dalla Terra, è tempo di estrarle dei rifui”. Un appello che non viene da un’associazione ambientalista ma dalla britannica Royal Society of Chemistry (RSC). Che sta conducendo una campagna per informare e attirare l’attenzione sui rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) sull’insostenibilità delle estrazioni di minerali preziosi necessari per la tecnologia di consumo e per la transizione ecologica. Una campagna che afferma la necessità di uno sforzo globale per accelerare il riciclo. “Invitiamo tutti a essere più consapevoli di come utilizzano e riutilizzano la tecnologia”, ha detto Tom Welton, presidente della Royal Society of Chemistry: “Prima di smaltirlo o sostituirlo, chiediti se è davvero necessario sostituirlo. Potrebbe essere riparato o aggiornato? Se non può essere venduto o donato, potrebbe essere riciclato?”

Consumi insostenibili

Le riflessioni della società scientifica britannica risalgono alla fonte dell’economia ricolare – la riduzione dei rifiuti – e ancora più su: la riduzione dei consumi. “Le nostre abitudini di consumo di tecnologia rimangono altamente insostenibili e rischiano di farci esaurire le materie prime di cui abbiamo bisogno”, ha affermato il professor Welton, aggiungendo che quelle abitudini “continuavano ad aggravare i danni ambientali”. Secondo GfK, ad esempio, con un fatturato globale in crescita del 12%, il 2021 è stato un anno record per le vendite nel segmento della tecnologia di consumo e dei beni durevoli. Con un trend che si rafforza negli anni. E le attuali riserve di alcuni elementi chiave, affermano i ricercatori britannici, si stanno semplicemente esaurendo: aumenta la richiesta – non solo per l’elettronica di consumo ma anche per le tecnologie legate alla transizione ecologica – e si faticano ancora a trovare alternative valide.

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Materie prime e instabilità politica

La Royal Society of Chemistry ricorda come all’aumento della domanda si sono sommati “i disordini geopolitici, inclusa la guerra in Ucraina, che rappresentano anche una minaccia per le catene di approvvigionamento di metalli preziosi e hanno causato enormi picchi nel prezzo di materiali come il nichel”, elemento chiave nelle batterie dei veicoli elettrici. Il prezzo del litio, componente importante nella tecnologia delle batterie, è aumentato ad esempio di quasi il 500% tra il 2021 e il 2022.

Consumi e rifiuti

L’aumento dei consumi e l’obsolescenza programmata fanno lievitare i rifiuti elettrici ed elettronici: la Royal Society of Chemistry ha stimato che la montagna mondiale di elettronica dismessa, nel solo 2021, pesava 57 milioni di tonnellate. Una montagna che cresce di circa due milioni di tonnellate ogni anno. E che, una volta dismessa, per l’80% finisce in discarica o incenerita. “Tutta questa volatilità nelle catene di approvvigionamento rafforza la necessità di un’economia circolare per questi materiali. Al momento, li stiamo solo estraendo costantemente dal terreno” ha spiegato Elizabeth Ratcliffe della Royal Society of Chemistry. Secondo il presidente della società “abbiamo bisogno che i governi rivedano le infrastrutture di riciclaggio e che le aziende tecnologiche investano in una produzione più sostenibile”.

Un sondaggio dell’RSC ha rivelato una crescente domanda di tecnologie più sostenibili: condotto online su 10.000 persone in 10 paesi, il 60% degli intervistati ha affermato che “sarebbe più propenso a passare a un rivale del proprio marchio tecnologico preferito se sapesse che il prodotto è stato realizzato in modo sostenibile”. Il sondaggio ha anche messo in evidenza le difficoltà della raccolta dei rifiuti elettronici: “Molti intervistati hanno affermato di essere preoccupati per l’effetto ambientale dei dispositivi inutilizzati che hanno nelle loro case – spiega la società scientifica – ma non sapevano cosa farne o erano preoccupati per la sicurezza dei sistemi di riciclaggio”.

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“Ridurre, riutilizzare e riciclare” i rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) 

La Royal Society spera di riuscire ad incoraggiare le persone a portare i dispositivi vecchi e non più utilizzati nei centri di riciclaggio, piuttosto che metterli nei cassetti e dimenticarsene. Per questo, sul proprio sito, ha indicato ai consumatori del Regno Unito le piattaforme online dove trovare il centro più vicino che si impegna a riciclare computer, telefoni e altri dispositivi.

“Quello che diciamo sempre è ridurre, riutilizzare e riciclare. Quindi forse tieni un telefono più a lungo e magari vendi un vecchio telefono o regalalo a un parente”, afferma Ratcliffe. “Sarà necessario che tutti lavorino insieme per aumentare questi processi e avviare l’infrastruttura, in modo che tutti possiamo riciclare i nostri dispositivi”.

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