Più di 100 le piazze italiane che lo scorso venerdì sono tornate a riempirsi grazie a Fridays For Future. Ragazze e ragazzi che a gran voce reclamano giustizia climatica e sociale per il proprio futuro e per quello dell’intero pianeta. E che soprattutto sono riusciti ancora una volta a riportare l’attenzione dell’intero Paese sulla necessità di ripensare i sistemi economici e sociali globali in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Proprio per fare leva sulla capacità dei giovani di farsi moltiplicatori di idee tra le famiglie, gli insegnanti e le comunità locali, l’International E-Waste Day (IEWD) 2020, la giornata internazionale dedicata ai Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, è incentrata sulla formazione dei più piccoli. L’IEWD è una iniziativa promossa dal WEEE Forum, associazione internazionale che mette insieme i maggiori sistemi collettivi impegnati nella gestione di questo tipo di rifiuti, e arriva oggi alla sua terza edizione.
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A scuola di RAEE
Cosa accomuna i ragazzi nigeriani di Abuja e Lagos, gli studenti del liceo scientifico Sabin di Bologna, quelli delle scuole elementari di Atene con quelli delle isole greche di Kimolos and Milos e i sudafricani di Johannesburg? In questo mercoledì di ottobre, a diverse latitudini e temperature, saranno tutti coinvolti in attività educative sull’importanza della corretta gestione dei RAEE. In tutto sono 102 le iniziative in programma quest’anno, in 48 Paesi nel mondo – 27 paesi in Europa, 6 in Africa, 5 in Asia, 7 in sud e centro America, ma anche gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia. Le scuole aprono le porte, fisiche o virtuali nel rispetto delle misure anti Covid19 adottate da ogni paese, e i ragazzi diventano i veri protagonisti. Nel caso francese, il sistema collettivo Ecosystem non solo fornisce alle insegnanti un pacchetto di strumenti formativi che supportano il racconto del perché, come e dove vengono raccolti e riciclati i RAEE, ma gli studenti vengono coinvolti anche in una vera e propria sfida, che consiste nell’ideazione di uno slogan speciale per motivare i loro genitori e l’intera famiglia a riciclare i RAEE. In Grecia si punta meno sulla competizione e più sul divertimento: su idea del Consorzio RAEE nazionale Fotokiklosi, in due diverse scuole viene oggi messo in scena uno spettacolo teatrale interattivo, durante il quale 4 attori professionisti intrattengono gli studenti e nel frattempo comunicano ai più giovani l’importanza delle azioni e delle scelte individuali per salvare l’ambiente, la casa di tutti. In Lituania, Portogallo e Nigeria gli studenti gareggiano a colpi di parole crociate e quiz, non serve neanche dirlo, sul tema dei RAEE; in Olanda si sfidano in una caccia al tesoro.
Le altre iniziative dell’IEWD2020
Non solo studenti, ma anche meno giovani, realtà aziendali e intere famiglie al centro della campagna di sensibilizzazione che oggi, e durante tutto il mese di ottobre, è portata avanti dai promotori dell’IEWD2020. Non solo sistemi collettivi, impianti di trattamento RAEE e di riciclo tra gli organizzatori di iniziative impegnati in questa edizione; ma anche produttori e associazioni di produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, come Samsung e APPLiA, centri di ricerca, associazioni ambientaliste, esperti di comunicazione e molte altre realtà commerciali.
Il mondo intero oggi è virtualmente inondato di infografiche, report, studi, webinar, corsi online, video, brevi film, foto che parlano dei RAEE. Tanti i linguaggi utilizzati per un unico messaggio: è necessario imparare a gestire con cura questa risorsa preziosa.
L’International Telecommunication Union, un’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di questioni legate all’ICT, lancia oggi una campagna utilizzando l’hashtag #endEwaste per incoraggiare gli utenti di TikTok a registrarsi mentre fanno una caccia al tesoro dei rifiuti elettronici nelle proprie case, in famiglia o nei luoghi di lavoro, oggetti che non vengono più utilizzati o non più funzionanti. L’agenzia fotografica Hook Up invita i suoi fotografi a scattare immagini ispirate alle sfide e alle opportunità rappresentate dai rifiuti elettronici. In India, a Bangalore, viene mostrato oggi al pubblico un murale interamente fatto di rifiuti elettronici, che rappresenta una farfalla e vuole ricordare ai cittadini la necessità di proteggere le risorse naturali per le generazioni future e che questo si può farlo anche mobilitando la creatività.
Dalla teoria alla pratica
Secondo l’ultimo rapporto Global E-Waste Monitor 2020, nel 2019 è stata generata una quantità record di RAEE: 53,6 milioni di tonnellate, di cui solo il 17,4% è stato raccolto e riciclato correttamente. Aumentare i volumi di rifiuti che vengono correttamente gestiti e quindi valorizzati è fondamentale per promuovere la circolarità nel settore dei RAEE. L’educazione e la sensibilizzazione da sole non bastano. Per fare passi avanti in questa direzione le possibilità di raccolta per i cittadini devono essere moltiplicate: devono essere moltiplicate cioè le occasioni per disfarsi dei propri RAEE in modo semplice e veloce, in luoghi a portata di mano e che facciano parte delle quotidianità di ognuno di noi. Lo dimostra anche il fatto che oggi sono molte le iniziative di raccolta che si stanno svolgendo sotto il cappello dell’IEWD2020. Il centro congressi BluePoint ha disegnato una raccolta di piccoli rifiuti elettronici (cellulari, smartphone, laptop) nei propri edifici a Bruxelles, Anversa e Liegi; a Praga, in occasione dell’IEWD la raccolta dei RAEE avviene all’interno del Museo della Tecnica; Samsung, in diverse città tedesche, ha scelto varie sedi cittadine come luoghi dove potranno essere conferiti gratuitamente vecchi dispositivi; in Olanda, il sistema collettivo Wecycle ha distribuito 50mila box per la raccolta casalinga dei piccoli elettrodomestici, lampadine e batterie, abbinate a un gioco di realtà aumentata che stimoli proprio l’attività di raccolta; in Sud Africa, i centri raccolta sono stati allestiti all’interno di centri commerciali e negli edifici dell’università.
L’IEWD è l’occasione di insegnare, raccogliere, ma anche sperimentare soluzioni nuove. È quello che sta succedendo in Svizzera, dove le poste e il sistema collettivo SENS eRecycling lanciano oggi, e testano per 4 mesi, una nuova opzione di raccolta: i cittadini di alcune regioni pilota hanno quindi l’opportunità di smaltire i propri rifiuti elettronici inserendo i vecchi dispositivi in un sacchetto delle lettere ad hoc e questo nella cassetta della posta. Il servizio postale raccoglie quindi i sacchetti e li porta in un impianto di trattamento specializzato.
L’IEWD in Italia
E dopo aver fatto il giro del mondo torniamo a casa. Sono due le città protagoniste dell’IEWD2020 in Italia: Bologna e Milano. Nel capoluogo felsineo, da ieri, e fino alla mattinata di domani, gli studenti del Liceo scientifico Sabin sentiranno parlare di RAEE, del loro impatto ambientale e sociale e de loro corretto smaltimento da esperti del settore, come ENEA ed ERION. Nella città meneghina l’IEWD entra letteralmente in casa dei cittadini: a essere coinvolti sono gli abitanti del progetto abitativo Merezzate+, un moderno complesso residenziale composto da 615 appartamenti e incentrato sulla sostenibilità, in termini di energia pulita, efficienza energetica, mobilità sostenibile ed economia circolare. Ai residenti di Merezzate+ è dedicato un webinar sul tema dei rifiuti e anche, nei prossimi giorni, una attività di raccolta di piccoli RAEE che mira a coinvolgere l’intero quartiere milanese di Rogoredo Santa Giulia.
I numeri dell’IEWD2020
Sono numeri ormai noti legati alle rivendicazioni dei ragazzi e delle ragazze di Fridays for Future: +1,5 gradi è l’aumento massimo di temperatura rispetto all’era preindustriale che il pianeta terra può permettersi; 50% è il taglio di emissioni di CO2 che ci chiedono di raggiungere entro il 2030; 7 gli anni entro i quali dobbiamo annullarle del tutto. Il riciclo dei RAEE va in questa direzione: grazie al recupero di ferro, alluminio e rame nel solo 2019 sono state risparmiate 15 milioni di tonnellate di CO2 ; 74,7 milioni sono le tonnellate di rifiuti elettronici che si stima verranno generati nel 2030; 72 gli apparecchi elettronici che sono in media nelle case degli europei, di cui 11 rotti o comunque inutilizzati. Sono questi invece i numeri ai quali l’IEWD2020 vuole dare visibilità. Usandoli strumento di sensibilizzazione dei più giovani per creare una nuova generazione di consumatori responsabili.
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