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sabato, Dicembre 21, 2024

Tutti gli strumenti per la misurazione dell’economia circolare

Per una efficace transizione ecologica servono parametri e indicatori per misurare di circolarità. Insieme a specifiche tecniche sugli indicatori e a modelli di valutazione, vengono valute anche le buone pratiche delle aziende. Parola di ENEA

ENEA
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Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile è l’ente di diritto pubblico finalizzato alla ricerca e all’innovazione tecnologica. ENEA porta avanti attività di ricerca nell’ambito dell’economia circolare e promuove ICESP, iniziativa speculare e integrata a ECESP, Piattaforma Europea per l’Economia Circolare, con lo scopo di rappresentare in Europa le specificità italiane in tema di economia circolare.

Il nuovo paradigma dell’economia circolare valorizza il principio dell’efficienza, non solo per le scelte energetiche ma anche nell’uso o riuso razionale e appropriato di tutte le risorse durante tutte le fasi del ciclo produttivo e del ciclo di vita di beni e servizi. Al fine del conseguimento di azioni concrete e per il raggiungimento di risultati misurabili nella transizione verso un’economia circolare, la misurazione della circolarità rappresenta un requisito essenziale.

La misurazione della circolarità delle attività economiche e delle azioni da loro intraprese permette di valutarne con certezza le prestazioni attraverso bilanci standardizzati e verificabili, che dovrebbero costituire la base per la definizione di nuove priorità e nuove azioni verso l’obiettivo a lungo termine di un’economia circolare. Pertanto è necessario definire precisi riferimenti di misurabilità dell’economia circolare nei sistemi presi in esame.

Numerose sono le iniziative attualmente in essere a livello internazionale, europeo e nazionale su questo tema. A livello internazionale, diversi indicatori elaborati nell’ambito dell’Agenda 2030 sono riconducibili all’efficienza nell’uso delle risorse e dell’economia circolare. Le Nazioni Unite hanno anche istituito un gruppo di esperti (International Resource Panel) con il compito di affrontare le sfide connesse all’utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Esistono poi diverse iniziative non istituzionali, in particolare quelle promosse dalla Fondazione Ellen MacArthur e da Circle Economy, che hanno come obiettivo di proporre delle metodologie e l’applicazione a casi studio per il monitoraggio dell’economia circolare.

A scala europea, la Commissione Europea, con la Comunicazione (2018) 29 final del gennaio 2018, ha stabilito, dopo un lungo processo di negoziazione tra i Paesi Membri, il “Quadro di monitoraggio per l’economia circolare”, inteso a misurare i progressi compiuti verso un’economia circolare secondo modalità che tengano conto delle sue varie dimensioni in tutte le fasi del ciclo di vita delle risorse (materiali, acqua ed energia), dei prodotti e dei servizi. Il documento include 10 indicatori, che forniscono una panoramica generale dei principali elementi su cui far leva per incrementare la circolarità dell’economia dell’UE.

A livello italiano, anche a seguito delle sollecitazioni ricevute da imprese, associazioni di categoria, consorzi, rappresentanti delle pubbliche amministrazioni, il MATTM e il MiSE, con il supporto tecnico e scientifico di ENEA, hanno avviato alla fine del 2017 un “Tavolo di Lavoro” tecnico con l’obiettivo di individuare adeguati indicatori per misurare e monitorare la circolarità dell’economia e l’uso efficiente delle risorse a livello macro (sistema Paese), meso (regione, distretto, settore, ecc.) e micro (singola impresa, organizzazione, amministrazione). Vista l’importanza della tematica, anche numerose aziende, a livello nazionale hanno elaborato propri indicatori, che potrebbero essere applicabili anche ad altre realtà industriali.

Da una ricognizione effettuata dal Gruppo di Lavoro 3 della piattaforma ICESP (Italian Circular Economy Stakeholders Platform) è emerso che, nonostante il grande interesse da parte delle istituzioni, molto deve essere ancora fatto per consentire una misurazione della circolarità a livello meso e a livello micro. Inoltre nella elaborazione degli indicatori di circolarità alcuni aspetti dell’economia circolare devono essere ancora approfonditi: le iniziative analizzate, infatti, si concentrano su input e output ai sistemi produttivi, mentre pochi prendono in considerazione gli altri pilastri dell’economia circolare – prodotto come servizio, condivisione, uso e consumo, estensione vita utile, riutilizzo e riparazione.

Nel 2019 UNI (l’ente nazionale di normazione, ndr) ha creato la Commissione Tecnica 057 “Economia circolare” mirror nazionale del Technical Committee ISO 323 “Circular economy”.

La Commissione UNI, presieduta da ENEA, è composta da più di 60 organizzazioni e si articola in quattro gruppi di lavoro.La Commissione ha due principali compiti: esprimere posizioni nazionali e realizzare contributi per i tavoli di lavoro ISO (è prevista la pubblicazione di 3 standard e di un rapporto tecnico); elaborare norme tecniche nazionali. La Commissione ha programmato la pubblicazione di una specifica tecnica sugli indicatori di circolarità e su un relativo modello di valutazione e un rapporto tecnico che raccoglie diverse buone pratiche italiane.

 

di Laura Cutaia, Tiziana Beltrani, Silvia Sbaffoni

ENEA, Laboratorio RISE, Via Anguillarese n.301 Roma

 

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