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sabato, Novembre 30, 2024

Imballaggi in plastica, il covid non ferma la crescita della raccolta differenziata. Ma il riciclo resta al palo

Il report COREPLA (il consorzio che presiede al riciclo degli imballaggi in plastica) mostra una crescita del 4% della raccolta differenziata nel 2020. Il riciclo resta in linea con la media Ue, me ben al di sotto del 50% fissato per il 2025.

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Redazione EconomiaCircolare.com

Rispetto al 2019, la crisi del coronavirus ha ridotto del 5% (una flessione non sostenuta, dunque) gli imballaggi in plastica impiegati in Italia l’anno scorso: si è trattato di circa 2,2 milioni di tonnellate. La riduzione di quelli impiegati dalle attività produttive, rallentate dalla pandemia, è stata compensata – nota COREPLA (il consorzio che presiede al riciclo degli imballaggi in plastica) presentando i dati della filiera relativi al 2020 – “del settore medicale, da quello della disinfezione/detergenza, dal deciso rilancio dell’alimentare confezionato”.

In crescita la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica

In controtendenza con questo calo, aumenta la raccolta differenziata: complessivamente (quindi sia quella gestita da COREPLA che dai sistemi autonomi) 1.433.203 tonnellate, con un aumento dell’4% rispetto al 2019. Siamo al 65% dell’immesso a consumo. Mediamente 23,7 kg pro capite l’anno, con picchi come i 32 di Valle d’AostaUmbria Sardegna, con oltre 32 kg per abitante.

Leggi anche: Come iniziare a progettare con plastica riciclata

La raccolta COREPLA: 95% 

Se ci limitiamo al perimetro degli imballaggi di pertinenza COREPLA – 7.436 i Comuni serviti (94% del totale), pari al 97% dei cittadini – a fronte di 1.914.000 tonnellate di imballaggi in plastica immesse sul mercato il recupero arriva a 1.820.270 tonnellate: il 95%.

“I risultati di questo Bilancio, a fronte di un periodo emergenziale senza precedenti, dimostrano i passi avanti che il nostro Paese ha compiuto nell’ambito della organizzazione di un sistema di raccolta e riciclo degli imballaggi in plastica capace anche di fronteggiare cambi di prospettiva imprevisti e repentini”, ha sottolineato Giorgio Quagliuolo, Presidente Corepla: Si è parallelamente diffusa una più spiccata sensibilità al corretto conferimento di questo tipo di rifiuti, che fa onore all’intera collettività nazionale”.

Il riciclo al 41% (obiettivo Ue per il 2025: 50%)

Di tutta la plastica raccolta, oltre 900 mila tonnellate sono state riciclate (650 mila tonnellate da differenziata urbana, incluse piattaforme da superfici private e consorzi autonomi; 250 mila circa provenienti dalle attività commerciali e industriali e gestiti da operatori industriali indipendenti): circa il 41% dell’immesso al consumo.

Un dato in linea coi dati medi comunitari (41,5%, dato Eurostat, 2018), quelli che lo scorso ottobre hanno allarmato la Corte dei conti europea perché ancora lontani dall’obiettivo (50% entro il 2025) fissato dall’Ue. Anche a causa di materiali sempre più complessi e spesso accoppiati, con performance sempre migliori dal punto di vista delle funzioni per l’imballo, ma non da quello del riciclo. Un dato superiore, ad esempio, a quello della Francia (26,9%: i dati dei confronti europei, fonte Eurostat, fanno riferimento tutti al 2018) ma di molto inferiore rispetto ad altri Paesi come Lituania (69.3%), Slovenia (60.4%), Bulgaria (59.2%) ma anche Spagna (50.7%).

Tasso di riciclo degli imballaggi in plastica (Eurostat, 2018, ultimo dato disponibile)
Tasso di riciclo degli imballaggi in plastica (Eurostat, 2018, ultimo dato disponibile)

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377 mila tonnellate a recupero energetico

Gli imballaggi non riciclati vanno a recupero energetico: 377 mila tonnellate quelle avviate da Corepla presso cementifici (75% del totale) e termovalorizzatori (25%).

“Siamo convinti – aggiunge Quagliuolo – che negli anni a venire, anche in funzione dei nuovi piani di Rilancio e Resilienza e di una politica economica sempre più improntata ai principi della Transizione Ecologica, sapremo offrire risposte adeguate agli ambiziosi target da conseguire”.

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