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venerdì, Dicembre 20, 2024
RUBRICA

IN CIRCOLO

TAVOLA ROTONDA

Si può fare a meno della crescita economica? Alternative e proposte a confronto
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crescita economicaC’è un dogma che, ancor di più dopo l’era pandemica, viene ritenuto intoccabile: quello della crescita economica, a tutti i costi, che fa rima con un’idea di progresso associato al Pil, il Prodotto Interno Lordo. Dove cioè la ricchezza coincide col benessere. Ma è davvero così?

Da anni economisti e studiosi si interrogano su un modello di sviluppo che ha portato alla crisi climatica in corso e che, più in generale, non ha ancora fatto i conti col fatto che le risorse naturali del Pianeta non sono infinite.

Con la rubrica In Circolo abbiamo scelto di affrontare di petto il tema, partendo dalla domanda che trovate nel titolo: si può fare a meno della crescita economica? Abbiamo posto questa domanda a esponenti di primo piano a livello internazionale, attraverso le nostre interviste costruttive, per capire se ci sono altri modi di stare al mondo che non comportino la fine dello stesso.

Come sempre, saremo ben lieti di accogliere spunti, suggerimenti e critiche, in una discussione che, auspichiamo, sia quanto più ampia e partecipata possibile. Buona lettura.

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Per l’ONU la crescita economica non serve a combattere la povertà

Un rapporto delle Nazioni Unite afferma che l’ideologia della crescita illimitata del Pil per contrastare la povertà ha creato un mondo pieno di disuguaglianze e sull’orlo del collasso climatico. Per cambiare rotta l’economia deve fondarsi, invece, sui diritti umani e su politiche inclusive tra le nazioni

Cinzia Rossi (Antonianum): “Dietro alla crisi ambientale c’è una crisi antropologica”

Secondo la docente della Pontificia Università Antonianum, “una cittadinanza attiva che lasci esprimere le responsabilità e l'impegno autentico delle persone è la vera chiave dello sviluppo sostenibile contemporaneo”

“L’estrazione di risorse naturali è fuori controllo”: l’allarme dell’ONU

Il consumo di materie prime crescerà del 60% entro il 2060. Con conseguenze disastrose su clima e ambiente. Secondo l’Unep ridurre il consumo di risorse è la priorità assoluta, piuttosto che orientare la produzione verso la crescita green. Ecco cosa emerge dall’ultimo Global Resource Outlook

La ricetta dell’Agenzia europea per l’ambiente per un’economia più circolare: andare oltre il riciclo e consumare meno

Con l’obiettivo di un’economia più circolare e più rigenerativa e per riportare l’Europa all’interno dei planetary boundaries, secondo l’agenzia l’UE deve fissare nuovi obiettivi vincolanti e affrontare più direttamente l'uso delle risorse. Il report "Accelerating circular economy in Europe”

“Le politiche ambientali? Aumentano la competitività”. A colloquio con l’economista Simone Borghesi

Inflazione, deglobalizzazione, spesa pubblica, 'effetto Bruxelles' sulle politiche ambientali globali. Simone Borghesi, economista ambientale da poco eletto Presidente della European Association of Environmental and Resource Economists (EAERE) riflette con noi su alcuni aspetti della relazione tra economia e ambiente

Beni comuni globali, una nuova governance per salvaguardare le funzioni critiche della Terra

L’appello dei ricercatori in un articolo pubblicato su Pnas: sono beni comuni globali anche le foreste pluviali, le barriere coralline e gli ecosistemi costieri e come tali devono essere tutelati. Per questo bisogna migliorare in fretta la cooperazione globale, o la capacità di resilienza della Terra sarà compromessa

Volpi (UniPi): “Vi presento il convitato di pietra della transizione ecologica: la finanza”

Alessandro Volpi insegna Storia contemporanea a Pisa e ha scritto “Prezzi alle stelle”, una denuncia del drammatico scollamento dell’economia reale da quella finanziaria e il ruolo crescente di quest’ultima nel determinare i prezzi dei beni - e quindi nell’inflazione

Quanto manca ai Paesi della ‘crescita verde’ per raggiungere gli obiettivi di Parigi?

In uno studio pubblicato su The Lancet si analizzano 11 Paesi ad alto reddito per capire se una presunta 'crescita verde' sia compatibile o meno con gli obiettivi per il clima stabiliti dall’Accordo di Parigi. In questi Paesi "potrebbero volerci in media 220 anni per ridurre le emissioni del 95%"

Scienziati del clima scettici verso la possibilità (e l’opportunità) della “crescita verde”

Al centro delle politiche di tanti Paesi, almeno a parole, la crescita verde (una crescita della produzione e dei consumi che avvenga mantenendo le attività dell’umanità all’interno dei limiti planetari) appare impossibile alla maggioranza degli scienziati mondiali del clima. Che caldeggiano invece l’a-crescita o la decrescita. Non mancano però le differenze tra Paesi ricchi e meno ricchi. Ricerca su Nature Sustainability

Una società post-crescita è possibile? Le riflessioni europee attorno ai limiti del Pianeta

Venti anni dopo la nascita tornano in auge le teorie della decrescita. Perché abbiamo superato tutti i planetary boundaries e ridurre produzione e consumi è un obbligo. Tutto il resto, secondo i nuovi sostenitori della decrescita, è greenwashing. Ma in questa società rinnovata c’è posto per un nuovo benessere
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