fbpx
domenica, Dicembre 15, 2024

ECOPLASTEAM, LUNGA VITA AI POLIACCOPPIATI

EconomiaCircolare.com
EconomiaCircolare.com
Redazione EconomiaCircolare.com
[di Riccardo Totano]
Un rifiuto complesso diventa risorsa e design. Ecoplasteam coniuga nuove soluzioni di riciclo virtuoso, allo sviluppo di opportunità di business ecosostenibile.


Sinossi

Nel mondo di oggi, assediato dal problema dei rifiuti, la riciclabilità dei materiali è tra gli aspetti sicuramente più rilevanti, specialmente considerando un mercato sempre più sensibile e un’opinione pubblica più critica.
In Italia si raccolgono oltre 1 miliardo e 400 milioni di confezioni alimentari (comunemente dette Tetra Pak) che, dopo il recupero della cellulosa, vengono destinati a discarica, incenerimento, o a un riciclaggio parziale inefficiente in termini di costi, consumo di energia e scarsa qualità dei materiali ottenuti.
Presso l’impianto di Spinetta Marengo (AL), Ecoplasteam S.p.a. produrrà l’EcoAllene, un nuovo materiale plastico ottenuto dal trattamento dei rifiuti poliaccoppiati, dando origine ad una soluzione versatile, innovativa ed ecosostenibile, a partire dagli scarti dei brik per alimenti. La sua riciclabilità potenzialmente infinita e la forte competitività dovuta all’abbattimento dei costi di smaltimento della plastica e dell’alluminio, renderanno il nuovo granulo più conveniente rispetto al competitor tradizionale: la plastica.
E in un Pianeta sempre più depredato di risorse e sommerso dalla plastica, la circolarità di un’economia che produce innovazione sostenibile, riducendo la quantità di rifiuti complessi e la domanda di petrolio, non può che essere promossa come un esempio da seguire.

Il Problema

Quando si parla di raccolta differenziata, si pensa subito a come separare correttamente la plastica, la carta, il vetro, i metalli e l’umido organico. Ma a chi non è capitato di chiedersi, con un brik in mano: “E questo dove lo butto?”
Già, perché la realtà si complica anche per i più attenti, quando si passa a rifiuti più complessi.
È il caso dei cosiddetti poliaccoppiati, imballaggi composti da più materiali, molto diffusi per via della loro ottima capacità conservativa dei prodotti alimentari contenenti liquidi.
Qualche decennio fa, l’idea che un recipiente in cartoncino potesse contenere un liquido sarebbe stata probabilmente derisa. Poi venne l’invenzione dei poliaccoppiati e miliardi di confezioni di questo tipo si diffusero rapidamente in tutto il mondo. Il perché di tale enorme successo, risiede nelle caratteristiche assolutamente vincenti di leggerezza, solidità, igiene e minimo ingombro.
E in quanto alla riciclabilità? Tali imballaggi sono tradizionalmente composti al 74% di carta, che conferisce forza, rigidità e protezione dalla luce; al 21% di polietilene, che trattiene i liquidi e crea una barriera contro i microorganismi dell’aria; al 5% di alluminio, che garantisce un’ulteriore protezione contro aria, luce e batteri. Ma questo mix che ne ha favorito la diffusione, risulta anche il suo punto debole: si può differenziare un prodotto di questo tipo? In che modo? Questi contenitori sono stati fino ad oggi riciclati nella loro componente cellulosica, mentre plastica e alluminio hanno sempre rappresentato un grande problema, soprattutto per l’impossibilità di separarli senza un grande aggravio di costi elevati, grande consumo di energia e scarsa qualità dei materiali ottenuti.

La soluzione

Ci ha pensato Ecoplasteam, Start-up piemontese creata per produrre l’EcoAllene, un nuovo e innovativo materiale (famiglia di materiali) derivante dal riciclo dei poliaccoppiati, che rivoluziona il vecchio concetto di riciclo di tali imballaggi. In particolare, il processo produttivo ha la sua base d’innovazione nel trattamento degli scarti senza procedere alla separazione dei due o più componenti (film plastico + film metallico), mantenendoli invece aggregati nella nuova formulazione tramite il processo oggetto di sviluppo. Il nuovo materiale plastico ecologico, dalle numerose possibilità di impiego, viene realizzato con un processo produttivo coperto da brevetto, concesso in licenza dalla società svizzera REPLAN Global Sagl che è l’esclusiva titolare di marchio, brevetto, esperienze tecniche e procedimenti utili alla realizzazione dello stesso.
Il brevetto è frutto di una sperimentazione conclusasi con la realizzazione di un impianto pilota che ha permesso una produzione industriale destinata a campionamenti diffusi in diversi settori industriali.
L’impianto di Spinetta Marengo (AL), è il primo di numerosi impianti previsti dal piano di espansione europeo nei prossimi cinque anni Il suo processo innovativo è conforme alle linee guida dell’economia circolare adottate dalla Commissione Europea, volte a una maggiore tutela ambientale attraverso percentuali sempre crescenti di riciclabilità dei materiali.

L’innovazione è nel processo

L’impianto Alessandrino sarà realizzato dalla società AMUT di Novara, leader internazionale nella fornitura di macchinari per la lavorazione di materie plastiche e produrrà circa seimila tonnellate – il primo anno, che dovrebbero raddoppiare il secondo – di EcoAllene, ragion per cui Ecoplasteam sta già trattando importanti contratti di fornitura con alcuni grandi players del mondo delle plastiche, sempre più interessati ad una svolta “Eco” delle loro produzioni.
La novità sta nella produzione del nuovo materiale, che avviene tenendo insieme, e non già separandole, le componenti plastica e metallica del poliaccoppiato.
A monte del processo, le cartiere ricevono dalla raccolta differenziata i contenitori usati e provvedono ad una prima separazione della carta, separando la cellulosa all’interno dei pulper.
Il film di polietilene e alluminio, viene quindi estratto dal pulper per filtrazione, e poi asciugato e pressato.
Il rimanente residuo, oggi destinato a smaltimento in discarica o incenerimento, diventa l’approvvigionamento per Ecoplasteam. La procedura di trasformazione prevede:
• Un lavaggio profondo dello scarto per una pulizia ed un recupero di eventuali fibre residue (cellulosa) che saranno reimmesse sul mercato per rientrare nel proprio ciclo produttivo o destinate all’autogenerazione di energia.
• Uno sminuzzamento del prodotto per permetterne la lavorabilità e la “gestione” dell’alluminio presente, permettendo così anche il dosaggio dello stesso nella ricetta finale in funzione del mercato/applicazione di destinazione.
• Un’agglomerazione per omogeneizzare il materiale e prepararlo alla fase di additivazione/blendizzazione ed estrusione.
• Una estrusione dove, con processo di riscaldamento, additivazione e plastificazione vengono preparate le formulazioni (materiale base + carica e/o additivazione) destinate al mercato in generale o finalizzate, con ricetta “taylor made” al cliente specifico.
• L’impianto, in questa parte del processo, garantisce una miscelazione ottimale dei vari componenti della ricetta, oltre ad un’estrazione degli inquinanti volatili che, a questo punto della lavorazione, potrebbero ancora essere inglobati.

Il granulo è pronto

Adesso, dunque, trovano nuova vita potenzialmente infinita, in piccoli granuli di un nuovo materiale plastico ecologico con una grandissima varietà di utilizzi.
EcoAllene, materiale proveniente da un riciclo, gode tuttavia della proprietà più importante di un prodotto di prima scelta: la costanza ed uniformità delle materie prime.
Lo scarto degli imballi alimentari, costante nel tempo per composizione e per caratteristiche, permette ad EcoAllene di contribuire a ridurre la domanda di petrolio e contemporaneamente di essere stabile e ripetibile nel tempo, evitando i continui aggiustamenti tipicamente richiesti dai riciclati di plastiche eterogenee, consentendo al cliente una lavorazione del tutto simile a quella dei prodotti di prima scelta.
Attualmente le tipologie disponibili sono:
• EcoAllene AL 102 – Prodotto base ottenuto da un agglomerato che, in presenza di una semplice additivazione, viene granulato con 2-3 differenti livelli di filtrazione, secondo i requisiti estetici delle parti da produrre.
• EcoAllene AL 102 A4 – Prodotto base come AL 102 ottenuto da un agglomerato che, in presenza di una semplice additivazione, viene compoundato con altri scarti e granulato con 2-3 differenti livelli di filtrazione, secondo i requisiti estetici delle parti da produrre.
• Prodotto base come AL 102 ottenuto da un agglomerato che, in presenza di una semplice additivazione, viene compoundato con altri scarti tessili e granulato con 2-3 differenti livelli di filtrazione, secondo i requisiti estetici delle parti da produrre.

Le applicazioni

EcoAllene verrà prodotto inizialmente con le tre formulazioni base che hanno già trovato un loro appeal sul mercato per svariate applicazioni, con ben precisi requisiti tecnici, e soprattutto presso aziende interessate all’impiego di un materiale innovativo e con un importante plus ambientale.
Utilizzando una base con caratteristiche contenute (Polietilene a bassa densità), EcoAllene può essere smaltito nella stessa filiera di raccolta ed essere migliorato col tempo. Pertanto, il suo reinserimento nel ciclo produttivo può avvenire, teoricamente, all’infinito.
Tale caratteristica di uniformità permette un colore di base costante, condizione essenziale e fondamentale per procedere ad un self coloring con pigmenti a bordo pressa. Il contenuto di Alluminio, variabile in base alle necessità del cliente, crea un effetto “glitter” senza impiego di master specifici. La facilità di personalizzazione, lo rende quindi un prodotto molto attraente e versatile per diverse applicazioni.
L’EcoAllene è stato già testato con successo da diverse aziende italiane per la produzione di materiali per cartoleria, casalinghi, edilizia, calzature, accessori e oggetti di design. Ha evidenziato ottime caratteristiche nello stampaggio a bassa pressione con l’impiego di agenti espandenti. Si possono quindi produrre componenti con un minimo di complessità e buone caratteristiche di urtoresistenza, pur mantenendo una buona resistenza agli agenti chimici. Il prodotto risultante, seppur leggero, ha una strutturalità importante oltre ad un aspetto estetico gradevole.

Ulteriori vantaggi

Oltre all’ecocompatibilità del nuovo prodotto, l’ulteriore vantaggio è sicuramente di tipo economico.
La circolarità dell’economia, qui espressa dalla creazione di una nuova vita ottenuta dallo scarto di rifiuti complessi, si lega anche all’innovazione e ai processi di R&S, che permettono di ridurre i costi del riciclo, aumentando la competitività del prodotto finito rispetto al diretto concorrente: la plastica vergine.
I nuovi granuli rispondono concretamente ad un’esigenza mondiale di recupero degli scarti dei poliaccoppiati, i quali, disponibili in vaste quantità costanti, rendono il nuovo prodotto fortemente competitivo e stabile: abbattendo i costi di smaltimento dell’alluminio e del polietilene, viene valorizzato ciò che rappresentava uno scarto e il nuovo prodotto ottenuto, svincolato dalle fluttuazioni del prezzo del petrolio, e sostenuto da una disponibilità continua di materia prima, garantisce ripetibilità nel tempo.
Solitamente i prodotti riciclati generano una notevole variabilità nelle caratteristiche. EcoAllene invece risulta a tutti gli effetti un prodotto di prima scelta, ma offre formulazioni speciali mirate a delle applicazioni che i derivati del petrolio non sono in grado di offrire per via del prezzo di partenza.
Oltre al mercato, l’opinione pubblica è sempre più nauseata dalle discariche e dalle isole di plastica ed esprime una consapevolezza crescente per le dinamiche green, orientandosi verso scelte sostenibili.

spot_img

POTREBBE INTERESSARTI

Ultime notizie

La Community di EconomiaCircolare.com