[di Marinella Montanari]
La sartoria circolare del centro Jobel. Necessità fa virtù…. Centinaia di nuovi pezzi ogni anno cercando di riutilizzare sempre, senza mai buttare o scartare.
Sinossi
La nostra attività si è sempre svolta nel campo dei progetti con le scuole o le università e progettazioni ad hoc con enti pubblici e privati per diffondere informazione e far riflettere sui temi più rilevanti del nostro tempo, utilizzando un codice di linguaggio visivo di impatto coinvolgente e molto dinamico.
Fin dagli inizi, al Centro Jobel (2003) , si è resa necessaria una produzione importante di abiti di scena per gli allievi e per i professionisti impegnati nei progetti e nelle attività IMMERSIVE al Centro Jobel.
Agli inizi ci potevamo permettere solo una macchina da cucire e qualche donativo di vestiti usati e poche stoffe che ci venivano donate perché scarti.
Io e la mia intrepida collega Chiara Proietto abbiamo cominciato a cucire a mano e a macchina: pantaloni, gonne, mantelle, tuniche, cappelli.
Non avendo una tecnica sartoriale professionale, studiavamo i vestiti già confezionati e con tecniche totalmente inventate abbiamo cominciato a comporre abiti di scena per tutti, per ogni genere, stile ed epoca. Rivisitando e creando.
Centinaia di nuovi pezzi ogni anno cercando di riutilizzare sempre, senza mai buttare o scartare.
Così in quindici anni di sartoria abbiamo acquistato stoffe solo cinque volte e non abbiamo quasi mai usato tinture.
Necessità fa virtù…. Impara l’arte e mettila da parte….
Questi alcuni degli insegnamenti di Natale Montanari, mio padre. Nato nel 1923 e ora mio angelo custode . papà Natale era capace di collegare saggezza e innovazione. Era contadino, andò in guerra nel 1943 e dagli anni 50 agli anni 90 ha servito con precisione e orgoglio l’ente INDPAD come custode di tre palazzine di V. Giannetto Valli a Roma dove sono cresciuta. E’ grazie lui che ho imparato a fare tutto sin da piccola: cucinare, lavare, stirare, e anche cucire…. Per il cucito occorre pero dare il credit anche ad un’altra pietra miliare della mia famiglia, ramo paterno. La Zia Assunta…. Lei mi ha insegnato ad usare la macchina da cucire che poi ho potuto praticare, sempre da bambina, con la mia mamma adottiva, Palmira.
Ecco i miei tre Mentor e maestri di vita ed ora angeli custodi.
Nulla si spreca, tutto si riutilizza. Loro la sostenibilità e la circolarità ce l’hanno sempre avuta come regola di vita. Il consumismo non li ha mai toccati più di tanto. Gente che veniva dai campi e in città, nonostante il boom economico del dopoguerra, hanno sempre conservato valori per una vita fatta di giuste misure. I vestiti si riutilizzano, si passano di fratello in sorella, di cugina in cugino o si donano ai poveri tramite la Caritas o la Parrocchia di zona.
Il cestino dei rifiuti ha il minimo indispensabile che proprio si deve gettare via.
Il cibo non si spreca, non si butta, non si cucina in eccesso, non si compra in più, gli avanzi sono sempre ben riutilizzati.
Una pentola in acciaio dura una vita, si compra una sola volta, così come la macchina del gas o il frigorifero…. Quando ancora li facevano perché durassero…
Poi anche mio padre ha cominciato a vedere cose che si rompevano facilmente… e cominciò a profetizzare un futuro poco roseo per il nostro pianeta e spesso lo sentivo sbuffare e dire “ Mah! Speriamo bene…. !”
Con questa lunga premessa apro il sipario sulla nostra piccola e virtuosa impresa artigianale: LA SARORIA CIRCOLARE, sita nel Centro Jobel, a torricella in Sabina, Rieti e gestita da Gruppo Jobel, ente Artistico e culturale che opera dal 1997 a livello regionale, nazionale ed internazionale tramite progetti educational ed eventi dal vivo a tema.
Il Centro Jobel è una Residenza Artistica, fondata nel 2003, ora riconosciuta dalla Regione Lazio e dal MIBACT, operativa tutti i giorni, tutto il giorno e tutto l’anno. Ospita progetti educational, workshop, laboratori, seminari immersivi e produzioni di arti performative o visive. Il Centro Jobel sorge al centro della Valle Santa Reatina ed è immerso nella foresta. La natura è la nostra maestra e noi la seguiamo.
L’idea di spostare la nostra attività dalla città di Roma alla Sabina è stata del nostro fondatore e direttore creativo. Lorenzo Cognatti: un artista indipendente e visionario che in tempi non sospetti ci ha invitati a ritrovare nella natura i codici per ri-orientare le scelte in tutti i campi: economia, agricoltura, scienza, arte, innovazione, educazione.
La nostra attività si è sempre svolta nel camp dei progetti con le scuole o le università e progettazioni ad hoc con enti pubblici e privati per diffondere informazione e far riflettere sui temi più rilevanti del nostro tempo, utilizzando un codice di linguaggio visivo di impatto coinvolgente e molto dinamico.
Fin dagli inizi, al Centro Jobel ( 2003 ) , si è resa necessaria una produzione importante di abiti di scena per gli allievi e per i professionisti impegnati nei progetti e nelle attività IMMERSIVE al Centro Jobel.
Agli inizi ci potevamo permettere solo una macchina da cucire e qualche donativo di vestiti usati e poche stoffe che ci venivano donate perché scarti.
Io e la mia intrepida collega Chiara Proietto abbiamo cominciato a cucire a mano e a macchina: pantaloni, gonne, mantelle, tuniche, cappelli.
Non avendo una tecnica sartoriale professionale, studiavamo i vestiti già confezionati e con tecniche totalmente inventate abbiamo cominciato a comporre abiti di scena per tutti, per ogni genere, stile ed epoca. Rivisitando e creando.
Centinaia di nuovi pezzi ogni anno cercando di riutilizzare sempre , senza mai buttare o scartare.
Così in quindici anni di sartoria abbiamo acquistato stoffe solo cinque volte e non abbiamo quasi mai usato tinture .
Riceviamo spesso donazioni da compagnie teatrali o da sarte che conoscono il nostro lavoro ma anche dalle famiglie dei nostri allievi che ci portano gli scarti dei loro armadi.
Poche settimane fa abbiamo rimesso in scena un nostro cavallo di battaglia per famiglie: Pierino e il Lupo e uno dei costumi in particolare era una rivisitazione di un costume utilizzato in una produzione medievale che trattava di animali eseguita nel 2007.
Ogni costume nella nostra SARTORIA CIRCOLARE è vivo e pieno di storie da raccontare, è prezioso simbolicamente ricco.
Il processo creativo parte sempre da un’idea del nostro Creative Director, Lorenzo, poi Chiara, con la sua squadra di una due o tre sarte – costumiste cominciano a lavorare, a proporre, a mettere insieme. Poi si prova con gli artisti in scena e si arriva al risultato finale.
Le nostre sale prova sono tutte intorno alla sartoria e dunque è veramente efficace e veloce rifare e cambiare in corsa.
Tutto il Centro Jobel nelle sue funzioni è un modello circolare, e la sartoria è uno dei punti chiave!
La sartoria funziona e ospita ogni anno giovani talenti: sarte, costumiste, scenografe- sarte. Offriamo anche programmi di tirocinio e possiamo lavorare anche con giovani nell’area del disagio perché la sartoria è uno spazio libero e creativo dove si colgono subito i risultati di un lavoro e dove è immediato arrivare dall’ idea alla realizzazione.
Non si butta via nulla, bottoni, elastici, calzini, giacche, magliette e maglioni: tutto torna utile, tutto si trasforma.
Anche quando facciamo i lavori in serie per gli allievi delle scuole, ognuno ha una sua caratteristica particolare, ognuno è unico e speciale.
Oltre agli abiti di scena, la nostra sartoria produce anche oggetti di scena riutilizzando materiali di plastica che provengono direttamente dalle nostre cucine o dal nostro servizio di lavanderia.
Necessità fa virtù… ma se anche avessimo delle finanze da investire continueremmo a utilizzare questi metodi di produzione acquisteremmo dei macchinari in più per offrire maggiori opportunità di inserimento nel nostro organico!
Grazie per questo concorso, grazie per aver letto la nostra storia!
Buona missione a tutti!!!