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sabato, Dicembre 14, 2024

Dalla divulgazione alla Notte europea dei ricercatori. La storia di Claudia Ceccarelli

Dalla divulgazione in ambito STEM alla prima Notte Europea dei ricercatori. La storia di Claudia Ceccarelli, responsabile del Cnr-Artov, e project manager del progetto europeo NET – Notte Europea dei Ricercatori

Letizia Palmisano
Letizia Palmisanohttps://www.letiziapalmisano.it/
Giornalista ambientale 2.0, spazia dal giornalismo alla consulenza nella comunicazione social. Vincitrice nel 2018 ai Macchianera Internet Awards del Premio Speciale ENEL per l'impegno nella divulgazione dei temi legati all’economia circolare. Co-ideatrice, con Pressplay e Triboo-GreenStyle del premio Top Green Influencer. Co-fondatrice della FIMA, è nel comitato del Green Drop Award, premio collaterale della Mostra del cinema di Venezia. Moderatrice e speaker in molteplici eventi, svolge, inoltre, attività di formazione sulle materie legate al web 2.0 e sulla comunicazione ambientale.

Basta osservarla durante uno degli eventi di Scienza Insieme NET: non si risparmia nell’allestimento degli incontri e, nello stesso tempo, risponde alle ultime domande organizzative per poi accogliere gli ospiti, indirizzare i ricercatori e magari, un’ora dopo, salire sul palco per l’inaugurazione della serata dedicata alla Notte Europea dei Ricercatori. Parliamo della Dottoressa Claudia Ceccarelli, responsabile delle attività di divulgazione e comunicazione per il Cnr-Artov, nonché Project Manager del progetto europeo NET – Notte Europea dei Ricercatori che, da diversi anni, coinvolge ben tredici partner (dodici dei quali enti pubblici) con eventi a Roma e in giro per l’Italia.

Un destino chiamato CNR

Intervistando le donne protagoniste della rubrica Poderosa emerge come ognuna di loro abbia alle proprie spalle storie uniche e mai banali. Per questo chiediamo loro di condividere con noi le loro esperienze che possono essere di ispirazione e di esempio a chi ancora sta cercando la propria strada.

Claudia Ceccarelli ha iniziato il suo percorso professionale già ai tempi del liceo con piccoli lavori ai quali, per contribuire a sostenere le spese degli studi universitari, è seguito un impiego come collaboratrice presso uno studio medico. Quella professione, però, le stava stretta e quindi cambiò diversi lavori finché, su consiglio di un’amica, si candidò per una posizione lavorativa legata alla formazione degli insegnanti con sede operativa presso il CNR. Le prime collaborazioni con il Consiglio Nazionale delle Ricerche arrivarono così prima della laurea.

I primi passi al CNR: tra formazione e opportunità

Negli anni ‘90 l’ambito della formazione vedeva coinvolta Ceccarelli nei due diversi lati della cattedra. Da un lato, era impegnata nel percorso formativo che l’ha condotta a studiare Psicologia prima e comunicazione pubblica e d’impresa poi, ma che l’ha portata anche a  conseguire qualifiche ed attestati come la patente europea d’informatica ECDL e certificazioni sulle nuove tecnologie. Al contempo, però, anche grazie agli studi intrapresi, Claudia Ceccarelli ha collaborato, all’interno del CNR, in progetti europei come EDEN – Educazione didattica per la E-Navigation, nell’ambito del Safe Internet per minori.

L’arrivo di internet e il lavoro per l’accesso sicuro alla rete

È stata l’esperienza nei progetti europei che probabilmente ha rappresentato un punto di svolta per Claudia. “Nei primi anni 2000 internet iniziava ad arrivare un po’ ovunque ed apriva delle grandi opportunità ma anche molti rischi, in particolar modo per i minori che, però, non erano evidenti ai più. Sarebbe bastato leggere il contratto che veniva firmato accettando di entrare sulle prime piattaforme social – esistenti tutt’oggi, ma che negli anni hanno cambiato i regolamenti, ndr – per comprendere quanto fosse fondamentale lavorare sugli impatti sociali e culturali di internet sulla gioventù, visto che i ragazzi iniziavano a navigare anche tramite le console dei videogame, spesso senza che i genitori fossero realmente consapevoli dei potenziali pericoli”.

Così, in quegli anni, Ceccarelli iniziò a creare collaborazioni sulla sicurezza online con organizzazioni come Telefono Azzurro e Save the Children, nonché con la polizia postale.

Tra le tante note positive del lavoro di quegli anni ci fu la possibilità per lei di interfacciarsi con diverse realtà europee e, al contempo, di lavorare a progetti rivolti alle scuole, come EDEN, che hanno fornito percorsi e strumenti online a studenti e docenti all’interno di classi virtuali (divise per fasce di età) studiate per essere ambienti particolarmente stimolanti in piena sicurezza. “Non era solo una questione tecnologica, ma anche culturale che spingeva ad insegnare anche ai giovanissimi a tutelare la propria privacy, a non fornire dati sensibili, come il proprio nome, tant’è che si invitava gli utenti ad iscriversi al portale con dei nick name”.

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STEM: la strada per farle conoscere agli studenti

Il coinvolgimento nella “Notte Europea dei Ricercatori” arriva qualche anno dopo, sempre all’interno delle attività di promozione della didattica nelle scuole e coi progetti di sensibilizzazione dei giovani sulle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) acronimo usato per identificare le discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche. Proprio su queste ultime, infatti, l’Italia sconta un significativo gap, in particolar modo sulla parità di genere. Di qui l’idea e la volontà di coinvolgere gli studenti, di tutte le fasce d’età, attraverso lezioni ed incontri col mondo della ricerca alimentando il loro naturale entusiasmo e la curiosità per la scienza.

STEM_Claudia Ceccarelli

Spiega Ceccarelli che “ai giovani si può insegnare che la scienza può essere un potente strumento e che si può lavorare alla ricerca scientifica in diversi modi, forse per alcuni quasi impensabili specie quando si è ancora molto giovani. Prendiamo, ad esempio, un adolescente che ami l’arte e immagini di intraprendere un percorso universitario legato alla sua passione. Le strade possono essere molteplici: ci si può iscrivere a varie facoltà come storia dell’arte, conservazione dei beni culturali, architettura, ma pochi pensano che anche le facoltà scientifiche possono garantire strade che consentono di lavorare per la tutela di beni artistici”.

Tuttavia studiare un dipinto, lavorare al restauro di una statua, individuare qual è il microclima ideale per conservarli, sono azioni che spesso richiedono competenze che si acquisiscono nello studio delle STEM.

La Notte europea dei ricercatori oggi con NET – scieNcE Together

Dal 2005 la Notte europea dei ricercatori è cambiata molto: è infatti diventata un evento di importanza sempre maggiore e il momento di svolta, per quanto riguarda il partenariato coordinato da Ceccarelli, è arrivato nel 2019. Dopo anni di “notti” con eventi più o meno locali a Frascati – ove si concentra un polo forse unico in Italia di eccellenze di centri di ricerca – nel 2019 nasce l’idea di Scienza Insieme NET, un partenariato tra enti di ricerca e università per promuovere la divulgazione scientifica che ha rafforzato la collaborazione e l’innovazione tra quelli che oggi sono diventati ben 13 partner.

Notte europea dei ricercatori_NET
Immagine: Notte europea dei ricercatori

“La scelta di mantenere una forte presenza istituzionale tra i partner è stata strategica, mirando a massimizzare l’impatto scientifico e didattico del progetto”, ci spiega Claudia che aggiunge come, nonostante le soddisfazioni di queste prime edizioni, ogni anno si termini il progetto pensando a come superare le edizioni precedenti migliorando e adattando le strategie di divulgazione con attività davvero per tutti, bambini, ragazzi, famiglie, perché l’amore per la scienza può davvero essere contagioso, ma dipende da come questa viene percepita e – prima ancora – insegnata. Peraltro, partendo dall’assunto che l’esempio è la miglior forma di insegnamento, è interessante sottolineare come le donne abbiano un ruolo di rilievo nell’organizzazione degli eventi di NET: il coordinamento dei 13 partner è infatti composto, in gran parte, proprio da donne. “Stiamo lavorando per garantire la rappresentanza di genere, ma in questo caso… al contrario”, ci confessa sorridendo Ceccarelli.

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Scienza Insieme NET 2024

Non potevamo a questo punto non chiedere qualche scoop sull’edizione di Scienza Insieme NET 2024 che si terrà in diverse città italiane e il cui evento clou sarà a Roma il 27 e 28 settembre 2024 presso la Città dell’Altra Economia, a Testaccio.

Durante la due giorni – alla quale si potrà accedere gratuitamente – i visitatori potranno incontrare ricercatori, partecipare ad esperimenti, ascoltare testimonianze dirette dei tanti e diversi enti partner che saranno presenti per animare la Notte Europea dei Ricercatori. Un evento ormai talmente sentito che nell’edizione 2023, a Roma, ha visto la partecipazione di oltre 16 mila persone. La notte di settembre sarà poi preceduta da diversi appuntamenti di avvicinamento: un modo di vivere la scienza affianco a chi lavora ogni giorno nei laboratori, nelle conferenze, nei seminari, nei caffè scientifici, nei tour, nelle mostre e durante le numerose attività ideate per i bambini, le famiglie e le scuole.

Chi vorrà conoscere gli appuntamenti e le notizie correlate a Scienza Insieme NET potrà accedere al portale di riferimento. Per scoprire tutti gli eventi della Notte Europea dei Ricercatori si può invece cliccare su questo link.

Scienza: viverla e trasmetterla

La storia di Claudia Ceccarelli ci consente di far emergere quanto sia fondamentale la comunicazione e la divulgazione scientifica e come, in questo ambito, sia essenziale che le persone possano entrare nella scienza per alimentare un continuo desiderio di apprendimento e innovazione e per comprendere che il mondo della ricerca sia il motore del cambiamento, una porta per il futuro e, perché no, un interessante spunto anche per la propria carriera professionale e tutto ciò, assolutamente, vale sia per gli uomini che per le donne.

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