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venerdì, Novembre 15, 2024

La citta di Genova verso l’economia circolare. Cronaca di una transizione possibile

Il capoluogo ligure è protagonista di un profondo cambiamento territoriale volto ad abbandonare progressivamente i vecchi modelli di economia tradizionale in favore di nuove opportunità più sostenibili. Tante le attività intraprese per agevolare e accelerare il processo di transizione nel contesto locale

Stefania Manca
Stefania Manca
Dopo la laurea in Scienze Naturali presso l’Università di Genova, specializzazione in Smart City – Pianificazione territoriale e Sviluppo Economico, i successivi studi la conducono all'acquisizione di ulteriori competenze in Sistemi Informativi per il Territorio e l’Ambiente (GIS). Impiegata nel Comune di Genova dal 2011, da gennaio 2020 ricopre l'incarico di resilience manager della città

Grazie a una migliore consapevolezza del contesto locale e alle attività pilota finalizzate a innovare l’approccio alle tematiche ambientali così care alla città, il Comune di Genova è stato coinvolto in numerose iniziative e progetti europei per testare nuovi modelli di governance, nuovi approcci partecipativi, nuovi modi di gestire i flussi di rifiuti e come riprogettarli in modo circolare efficace.  

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Crescere con un percorso circolare: la strategia “Genova Lighthouse City” 

Economia circolare e circolarità sono elementi essenziali che hanno fatto da sfondo per la definizione della strategia di sviluppo sostenibile e resiliente della città e dalla quale è stato possibile orientare le future linee d’azione in tema di transizione urbana circolare: innanzitutto è stato avviato uno studio approfondito degli scenari futuri di cambiamento, focalizzando l’attenzione sui tre grandi trend globali riconosciuti dalle  agende internazionali come il cambiamento climatico, demografico e la transizione digitale-tecnologica. Tramite un approccio integrato e sistemico sono state analizzate, quindi, le sfide che questi trend portano a livello locale e i relativi impatti. Inoltre, per mezzo di un importante lavoro in partnership con altre città italiane ed europee, è stato possibile individuare i principali traguardi per lo sviluppo urbano sostenibile per mitigare gli effeti del cambiamento climatico. Da ciò è stato possibile scalare una strategia locale coerente sia con le richieste che le aspettative europee e i trend globali, al fine di valorizzare il legame tra territorio urbano, clima e ambiente e innovare l’offerta dei servizi dell’amministrazione comunale.  

Questa strategia, denominata Genova Lighthouse City, prevede una parte operativa attraverso l’Action Plan Genova 2050, aderente al Green Deal e basato su 12 azioni divise in 3 asset (Grey, Green, Soft) da cui si darà il via alla risoluzione di una delle sfide più grandi, ossia l’associazione di questo grande progetto  a un framework di indicatori innovativo sviluppato in collaborazione con l’Università di Genova per valutare la città in relazione a sei qualità trasversali, permeate da elementi di circolarità e mutuate dall’interpretazione dei principi della Doughnut economy, ponendo così una particolare attenzione al benessere del proprio assetto locale cercando di non intaccare le risorse che devono essere preservate nel corso delle attività per garantire prosperità futura. 

Progetto FORCE  

Come altre realtà cittadine che affrontano il tema della gestione circolare dei rifiuti valorizzandoli e definendoli di nuovo risorse, il Comune ha avviato una mappatura delle esigenze e delle potenzialità per riprogettare la routine di gestione reingegnerizzando il processo dei flussi di rifiuti di plastica, RAEE (i rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), legno e frazione organica. Successivamente, l’impegno è stato rivolto verso la promozione di attività di prevenzione e riuso, anche al di fuori del ciclo dei rifiuti, in opzioni praticabili attraverso l’esperienza acquisita.

Un esempio evidente è il coinvolgimento nel progetto FORCE, finanziato dall’UE nell’ambito del programma H2020, dove il Comune di Genova, leader della filiera del legno e dei rifiuti legnosi, insieme ad altre tre città europee quali Copenhagen, Amburgo e Lisbona, ha avuto un ruolo essenziale nell’ambito del progetto. Il focus si è basato sul coinvolgimento delle imprese, dei cittadini e del mondo accademico in 16 partenariati partecipativi basati sulla catena del valore per creare e sviluppare soluzioni eco-innovative. Ogni filiera ha presentato le proprie opportunità e barriere, quest’ultime superabili grazie al valore del partenariato locale e di tutti gli stakeholder coinvolti. L’obiettivo comune? Ridurre al minimo la dispersione di materiali dall’economia lineare, lavorare per traguardare un’economia circolare 4.0 e convertire quello che era il concetto classico di riciclo in upcycle e reuse. 

L’azione C-CITY e lo sguardo al futuro 

L’azione C-CITY, contenuta all’interno dell’Action Plan Genova 2050, esprime al meglio la volontà di trasformare la città in ottica circolare e prevede l’adozione di una strategia di sistema-città di medio-lungo periodo, la sperimentazione di un distretto circolare attraverso l’implementazione di un circular hub e laboratorio di Idee, sperimentazioni in bioeconomia relative all’utilizzo della frazione organica di scarto nonchè prove sperimentali per convertire le filiere di produzione medio-industriale da lineari a circolari.

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Enormi benefici saranno apportati alla città, alle imprese e ai cittadini, potendo contare così su un miglior posizionamento e una maggiore visibilità nel campo dell’innovazione tecnologica, applicata ai settori della tecnologia green e della bioeconomy, anche nella circolarità della risorsa energetica e il cambio del paradigma sociale da consumer (consumatore passivo) a prosumer (consumatore attivo) per una città in linea con i requisiti del Green New Deal, delle regolamentazioni europee e delle indicazioni internazionali recepite dal governo italiano per raggiungere un tipo di economia ad impatto ed a rifiuti zero. 

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Inoltre, il cuore pulsante di quest’azione è il rafforzamento delle community locali e del network tra i soggetti che trattano le tematiche legate all’economia circolare. Genova è, infatti, già firmataria della European Circular City Declaration e grazie ai partenariati di progettazione capitalizzati potrà beneficiare dello studio e della applicazione di un nuovo modello di business intento a favorire, nell’ambito del waste management (organizzazione dei rifiuti), la prevenzione e l’upcycling, migliorando così gli schemi di raccolta, incentivando il riuso e promuovendo a braccia aperte il lavoro a scala di quartiere.

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Tutto ciò sarà fondamentale per favorire la circolarità sociale e il rafforzamento della rete di stakeholder nonché incoraggiare la sperimentazione di conversione di alcune delle attuali linee di produzione in nuove circolari che potranno intercettare i finanziamenti per la sostenibilità dei processi produttivi, del marketing di prodotti e dei servizi. Infine, nel campo della circolarità e della positività energetica, la città sperimenterà il potenziale delle comunità energetiche a livello rionale. 

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