Riutilizzare, riadattare e rigenerare: sono queste le parole chiave – insieme a economia circolare – del progetto europeo RECLAIM “REmanufaCturing and refurbishment LArge Industrial equipMent”, finanziato con fondi per la ricerca e innovazione Horizon 2020 (sotto il Grant Agreement 869884). Parlare di circolarità in un contesto complesso come quello delle macchine industriali e utensili può sembrare una forzatura, soprattutto in un’epoca in cui si pensa che aggiustare e riammodernare macchinari obsoleti non sia vantaggioso del punto di vista economico.
Tra Internet delle cose e realtà aumentata
Eppure il progetto RECLAIM – con 6 casi di studio nell’ambito dell’industria manifatturiera, cioè tessile, calzature, smaltatura, lavorazione del legno, robotica e saldatura – vuole dimostrare il contrario, applicando la logica dell’economia circolare per il re-manufacturing (riutilizzo dei macchinari, manutenzione predittiva, ecc.), consentendo di risparmiare risorse preziose riutilizzando le attrezzature invece di scartarle. Con il ricorso a sensori IoT (la sigla per sta per Internet of things, l’Internet delle cose) e tecniche di ottimizzazione dei processi producono un’estensione della durata della macchina. Tecniche innovative di fog computing, tecnologia che riduce il flusso dei dati ricorrendo a “nodi” esterni, e realtà aumentata si combinano con un monitoraggio della salute avanzato e con metodologie di ispezione e diagnosi dei guasti che migliorano l’uso efficace dei materiali, le capacità di manutenzione e quindi il ritorno degli investimenti.
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Una spinta per produttività e competitività
Si tratta di una sfida che potrà fornire soluzioni innovative a supporto del settore manifatturiero europeo, anche per soddisfare le future richieste del mercato. Il progetto RECLAIM fornirà dunque nuove soluzioni per far fronte a rallentamenti della produttività e per tutelare la competitività delle imprese europee. Il re-manufacturing, così come l’attività di rinnovamento dei macchinari, ha infatti un importante potenziale economico come settore a sé. Esso genera, infatti, un fatturato di circa 30 miliardi di euro, occupando 190.000 persone. Recenti indagini di mercato dimostrano che, con un adeguato supporto da parte delle pubbliche amministrazioni, la filiera potrebbe raggiungere i 90 miliardi di fatturato e generare 600.000 posti di lavoro entro il 2030.
Verso un approccio circolare
In questo contesto la normazione tecnica – soprattutto europea – offre il proprio supporto, non solo perché fornisce strumenti di riferimento nell’ambito della manutenzione predittiva, ma perché concorre in modo fattivo ad aiutare le organizzazioni a concorrere al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’Agenda ONU 2030. In questo senso, i risultati del progetto RECLAIM daranno una nuova spinta alle attività di standardizzazione nel campo dell’economia circolare, della rigenerazione e della manutenzione predittiva, contribuendo a intercettare le reali esigenze del mercato. RECLAIM è un’importante occasione per rafforzare la base dell’industria europea e portarla verso un nuovo approccio, basato sull’economia circolare, mantenendo e incrementando l’efficienza, restando quindi competitiva rispetto ai mercati globali.
Alcune norme UNI di riferimento:
UNI EN 15341:2019 Manutenzione – Indicatori di prestazione della manutenzione (KPI)
UNI EN 17007:2018 Processo di manutenzione e indicatori associati
UNI ISO 13381-1:2016 Monitoraggio e diagnostica dello stato delle macchine – Prognostica – Parte 1: Linee guida generali
UNI EN ISO 14040:2006 Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Principi e quadro di riferimento
UNI ISO 13379-1:2012 Monitoraggio e diagnostica dello stato delle macchine – Tecniche d’interpretazione dei dati e per la diagnosi – Parte 1: Linee guida generali
UNI ISO 13374-2:2010 Monitoraggio e diagnostica dello stato delle macchine – Elaborazione dei dati, comunicazione e presentazione – Parte 2: Elaborazione dati
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