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venerdì, Novembre 15, 2024

LA B-OASI

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Redazione EconomiaCircolare.com
[di Kami Fares]
Tra il grigio del cemento di Corviale, borgata di Roma, è spuntata un’oasi in bioarchitettura. Il tetto della palestra, ricavato da scarti, è diventato emblema di un cambiamento ambientale e umano

Sinossi

Da qualche anno Corviale ha il suo luogo “un po’ più speciale”. Massimo e Clio hanno dato vita a un’idea: il calcio sociale. Un calcio lontano da quello esasperato e cinico moderno. Cambiare le regole del calcio per cambiare quelle del mondo”. Così è nato il Campo dei Miracoli, un’oasi inclusiva, dove le leggi della strada non hanno spazio, proprio quanto il grigio del cemento fuori cancello. Un discorso trasversale, partecipato, per una struttura completamente costruita in bioarchitettura e premiata come la più ecosostenibile d’Italia, che punta a un rapporto nuovo tra le persone, con l’ambiente, con se stessi. Il tetto della palestra, costruito con canapa di scarto, è diventato la metafora di questo percorso di cambiamento. È facile qui sentirsi emarginati, scarti sociali senza prospettive, ma con stimoli e supporto si può aspirare ad una vita nuova. Quel legno simboleggia le persone, una comunità intera, che sta provando a custodire le relazioni, a non sprecare, a prendersi cura e credere l’uno nell’altra. Come quelle scorze di legno si è tutti diversi e tutti uguali, una perfetta unità, un’opera d’arte. Un’umanità varia anima questo luogo. La sua indole si propaga tutto intorno, rompendo il pregiudizio legato al quartiere e facendo giungere fin sotto il famigerato serpentone, un km di grattacielo orizzontale, frequentatori da ogni angolo della città. Il ghetto non lo è più tanto e le nuove generazioni la sanno già troppo lunga per essere vittime della sua dannazione.

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