mercoledì, Novembre 5, 2025

Firenze celebra il Made in Italy sostenibile: dal 9 al 15/10 la mostra “From tradition to futures”

Promossa da MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile, a Palazzo Vecchio affiancherà prodotti iconici del passato a progetti innovativi: “Il Made in Italy non può prescindere dal concetto di sostenibilità”

Vittoria Moccagatta
Vittoria Moccagatta
Classe 1998. Laureata in filosofia all'Università degli Studi di Torino, è dottoranda in Design for Social Change presso l'ISIA Roma Design. È stata ricercatrice per il progetto "Torino città solidale e sostenibile"

Dal 9 al 15 ottobre la Sala D’Arme di Palazzo Vecchio si trasformerà in un viaggio attraverso la tradizione manifatturiera italiana e le sfide dell’innovazione sostenibile. È qui che prenderà vita la mostra MADE IN ITALY TOWARDS SUSTAINABILITY. From tradition to futures, un evento che racconta come il saper fare del nostro Paese stia guardando al futuro senza perdere le proprie radici.

L’esposizione è promossa da MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile, partenariato esteso finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) con fondi PNRR e coordinato dal Politecnico di Milano. Partecipano Università e aziende dei settori dell’arredo, della moda e della meccanica-automazione.

Il Made in Italy – sottolinea Roberto Merlo, Program Research Manager e Direttore Generale Fondazione MICSnon può prescindere dal concetto di sostenibilità, frutto di un modello culturale fondato sul rispetto della natura, lo scambio tra popoli diversi, il legame con il patrimonio materiale ed immateriale, le specificità territoriali, la responsabilità sociale, gli esempi di impresa imprese civile, la capacità di contribuire alla definizione di nuovi modelli di comportamento, qualità di vita. Non si tratta solo di un’etichetta economica o marchio di qualità, ma di un vero e proprio modello di vita, un dispositivo culturale in grado di adattarsi agli scenari globali”.

La mostra, aperta al pubblico con ingresso gratuito, sarà inaugurata il 9 ottobre dalle ore 15 alle 19. L’inaugurazione – qui il programma – dopo i saluti delle autorità e l’apertura di Marco Taisch, presidente di Fondazione MICS, si focalizzerà attorno a due panel – “Dal saper fare al saper essere: gli enti pubblici nella transizione sostenibile” e “Sostenibilità collaborativa: il Made in Italy delle reti associative”. Giuseppe Lotti, presidente della Scuola di Architettura dell’Università di Firenze, presenterà poi l’esposizione. Che nei giorni successivi all’inaugurazione (10-14 ottobre) sarà visitabile dalle 10 alle 19, mentre domenica 15 ottobre chiuderà alle 16.

Tradizione e futuro a confronto

Quella fiorentina rappresenta la settima tappa del roadshow MICS, e porta con sé un messaggio chiaro: il made in Italy deve crescere in armonia con l’innovazione tecnologica e la responsabilità ambientale.

In esposizione ci saranno prodotti iconici del passato affiancati a 16 progetti innovativi selezionati tra gli oltre 140 attivati grazie al partenariato. Particolare attenzione sarà dedicata ai settori dell’arredo e della moda. “Ogni prodotto storico sarà abbinato a un prototipo che rappresenta il futuro e l’innovazione, nonché l’evoluzione del settore mediante la tecnologia, con l’obiettivo di coniugare il patrimonio storico e culturale italiano con l’innovazione tecnologica e sostenibile – spiegano gli organizzatori -. Grazie alla ricerca che si trasforma in strumento concreto, la mostra offrirà così uno sguardo inedito, attraverso la lente dei progetti targati MICS con una narrazione costruita in videomapping che permetterà di entrare a fondo in ogni singolo progetto”.

Il Made in Italy che guarda avanti

La curatela dell’Università di Firenze e il coinvolgimento di aziende e atenei rendono l’iniziativa un’occasione unica per osservare da vicino come ricerca e creatività possano trasformarsi in strumenti concreti e arricchire il patrimonio del made in Italy.

Un sistema di videomapping guiderà il pubblico tra i diversi progetti, approfondendo tematiche – care anche a EconomiaCircolare.com – che spaziano dal “Valore dello scarto” a “Rifiuti zero”, dall’“Intelligenza delle cose” alle “Filiere simbiotiche”.

La mostra di Firenze vuole dunque essere più di un’esposizione: un laboratorio aperto di idee, un invito a riflettere sul futuro dell’economia italiana e sulla necessità di un modello produttivo capace di coniugare bellezza, innovazione e responsabilità.

© Riproduzione riservata

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