Rassegna stampa settimanale su economia circolare e sostenibilità, in Italia e nel mondo.
RASSEGNA STAMPA n.26 | Ottobre 2019 – Settimana 4
DALL’ITALIA:
- Molte luci e qualche ombra nella fotografia scattata dall’Istat sulla raccolta differenziata in Italia. Rispetto al 2016, si è registrata una diminuzione della produzione di rifiuti (488,7 kg per abitante) associata ad un aumento della raccolta differenziata, ora al 55,5% (ma ancora sotto l’obiettivo del 65%). Le Regioni del Nord-Est e la Lombardia sono le più virtuose nella raccolta dei rifiuti urbani anche se la produzione è maggiore. Articolo su Ansa
- Dal 5 all’8 Novembre Rimini ospiterà Ecomondo, la Fiera internazionale di riferimento in Europa per la sostenibilità ambientale. C’è grande curiosità per lo stand dell’ENEA dove verranno presentate soluzioni per l’estrazione di metalli preziosi da vecchi pc e telefonini, nonché tecniche per la realizzazione di contenitori 100% biodegradabili a partire dagli scarti dell’industria casearia. Articolo su Alternativa Sostenibile
- Appuntamento il 14 Novembre a Palazzo Tursi a Genova per il convegno Re-Think, interamente dedicato all’economia circolare applicata al mare. L’evento di Genova si articolerà in quattro macro aree di interesse: energia dal mare; bioeconomia e materiali; barche circolari e tecnologia; materiali riutilizzati. Articolo su GreenPlanner
- In un articolo significativamente intitolato “Perché la tassa sugli imballaggi in plastica è inefficace”, il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi analizza il recente provvedimento governativo che istituisce una tassa di un euro al chilo sugli imballaggi in plastica. “Una tassa tanto al chilo, indifferenziata, uguale per tutti gli imballaggi in plastica, monouso o meno, riciclabili o meno, fatti con plastiche riciclate o no è in contrasto con gli indirizzi europei ed è inefficace dal punto di vista ambientale”, scrive Ronchi. Articolo su Huffington Post
- “Il Pianeta usa e getta. Le false soluzioni delle multinazionali alla crisi dell’inquinamento da plastica”. E’ questo il nome scelto da Greenpeace per il suo ultimo rapporto in cui si punta il dito sulla crisi globale dell’inquinamento causata dall’attuale sistema di recupero e riutilizzo dei materiali. Secondo l’ong, “più del 90% di tutta la plastica prodotta a partire dagli anni Cinquanta non è mai stata riciclata e i sistemi attuali non sono in grado di recuperare una quantità di materiale tale da ridurre la domanda di plastica vergine”. Articolo su Repubblica
DAL MONDO:
- L’amministrazione comunale di Londra ha pubblicato un documento, intitolato ‘Design for a Circular Economy’, per aiutare urban developers e architetti a sviluppare progetti che tengano conto dei dettami dell’economia circolare. Tra le idee proposte figurano: l’arredamento in affitto, l’utilizzo della tecnologia blockchain e il recupero di materiali edili post-demolizione. Articolo su Dezeen (in inglese)
- H&M ha siglato un’alleanza con il colosso Ikea mirata a condividere know-how sui contaminanti chimici presenti nei tessuti di cotone. L’obiettivo è quello di migliorare il riutilizzo sicuro delle fibre all’interno di una strategia di circular economy. Leggi di più qui (in inglese)
- Il magazine Recycling International definisce il 2019 come “il punto di svolta per affrontare le sfide che riguardano la sostenibilità globale e la gestione dei rifiuti”. In un dettagliato reportage, la rivista online individua la sfida chiave nel “creare valore per quei materiali che finiscono in discarica così da garantire alle aziende un tornaconto economico nel riutilizzo dei prodotti”.
- In un interessante articolo firmato da Antonia Gawel, il World Economic Forum si sofferma sull’importanza dei contributi legati a innovazione e imprenditoria privata per ridurre gli sprechi e dare forma all’economia circolare. “La combinazione di passione imprenditoriale e tecnologie emergenti della Quarta rivoluzione industriale sta iniziando a dare risultati incredibili”, scrive la Gawel.
RASSEGNA STAMPA n.25 | Ottobre 2019 – Settimana 3
DALL’ITALIA:
- Secondo una recente ricerca targata Ipsos gli italiani sono sempre più interessati ai temi della sostenibilità e della circular economy. Secondo lo studio, il 72% degli intervistati ha dichiarato di conoscere l’argomento, un dato percentuale in costante crescita di anno in anno. Ancora più di rilievo il fatto che questa “conoscenza si traduce in una maggiore sensibilità e cambiamenti degli stili di vita a partire dalla quotidianità (risparmio di carta, riutilizzo e riciclo degli oggetti di uso comune in plastica)”. Leggi di più qui
- Come si riciclano correttamente i rifiuti? A fornire una breve e divertente guida al “riciclaggio consapevole” ci hanno pensato due componenti dei “The Jackal” ovvero Fabio Balsamo e Gianluca Fru. Intervenuti all’incontro sul riuso della plastica “New plastic revolution” i due hanno parlato del loro nuovo video virale sul tema. Articolo su Corriere della Sera
- L’Huffington Post pubblica un interessante articolo di Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, in cui vengono illustrati i più recenti sviluppi nell’economia circolare. Vengono inoltre sottolineati gli impatti benefici della circular economy sul consumo delle risorse e i cambiamenti climatici, nonché il ruolo di primo piano che l’Italia può svolgere.
- Il Consiglio nazionale ingegneri ha lanciato insieme a Ppan un contest per tesi di laurea sulla chimica verde nel settore Oil&Gas. Il tema degli elaborati sarà “Economia circolare e decarbonizzazione”, con un approccio multidisciplinare che contempli anche le ricadute sociali ed economiche della transizione. C’è tempo fino a novembre 2020. Articolo su Avvenire
DAL MONDO:
- I lavori legati alla circular economy sono in crescita in tutto il mondo. Secondo un rapporto del think tank Circle Economy i “lavori circolari” possono suddividersi in “core jobs”, che si concentrano su rigenerazione delle risorse, allungamento della vita dei prodotti e ripensamento dei modelli di business. Seguono gli “enabling jobs” connessi alla progettazione per il futuro, per finire con gli “indirect jobs”, nell’istruzione, nel governo e nei servizi professionali. Articolo su GreenBiz (in inglese)
- L’uso di materie plastiche contenenti sostanze chimiche “ecofriendly” è l’unico modo per garantire il vero successo dell’economia circolare nel settore. Lo ha dichiarato Virginijus Sinkevičius, commissario europeo designato per l’ambiente e gli oceani aggiungendo che la circular economy rappresenterà una delle priorità della sua azione in seno alla nuova Commissione Europea. Articolo su Chemical Watch (in inglese)
- La battaglia per ridurre i rifiuti di plastica in Europa rischia di diventare sempre più costosa a causa dell’aumento del prezzo della plastica riciclata. Un recente rapporto di S&P Global Platts ha rivelato che una tonnellata di plastica riciclata costa ora $72 (£ 57) in più rispetto alla plastica vergine. Articolo su The Guardian (in inglese)
- La circular economy fa registrare l’importante endorsement del Financial Times. In un articolo significativamente intitolato “Circular economy can bring benefits all round” (L’economia circolare può portare benefici in tutti i settori), il quotidiano economico britannico si concentra sui vantaggi dell’economia circolare sottolineando come, in futuro, “invece di produrre beni nel modo più rapido ed economico possibile, la durabilità e la produzione sostenibile saranno fondamentali”.
RASSEGNA STAMPA n.24 | Ottobre 2019 – Settimana 2
DALL’ITALIA:
- L’economia circolare in Italia vale 88 miliardi di euro. Sono le stime diffuse dalla Coldiretti in occasione dell’apertura del “Salone dell’Economia Circolare” al Forum internazionale dell’Agricoltura. L’indotto della circular economy non solo è in costante crescita ma potrebbe ricevere un ulteriore impulso dal Green New Deal del governo. Articolo su AdnKronos
- Il Fatto Quotidiano dedica un ampio approfondimento alla situazione dell’economia circolare in Italia riportando anche un intervento di Roberto Morabito, direttore del Dipartimento sostenibilità di Enea. “L’Italia ha già oggi uno dei punti di forza nella circolarità, frutto di “una lunga tradizione come approccio e modo di fare impresa – spiega Morabito – Serve però una governance in grado di mantenere questo vantaggio di competitività italiano”.
- Dal 17 al 20 Ottobre, il Quartiere Fieristico IEG di Vicenza ospiterà il secondo appuntamento annuale di “Abilmente”. La manifestazione rappresenta il luogo di ritrovo, confronto e apprendimento dalle community italiane “Do It Yourself”. In agenda, corsi e workshop su tecniche manifatturiere zero waste e riciclo creativo. Articolo su Ansa
- Fino al 31 Ottobre è aperto il bando dell’associazione LVIA per la selezione di 60 giovani. I vincitori del bando avranno modo di partecipare gratuitamente a percorsi formativi incentrati su sviluppo sostenibile e circular economy. Possono partecipare giovani tra i 18 e i 32 anni residenti nelle province di Cuneo, Torino, Firenze, Palermo e Forlì. Leggi di più qui
DAL MONDO:
- La più grande società di investimento nel mondo, BlackRock, ha lanciato il suo primo fondo destinato alla circular economy. Secondo la Ellen MacArthur Foundation l’iniziativa rappresenta un “segnale forte” e contribuirà a veicolare altri investimenti su imprese che già concorrano attivamente alla transizione verso un’economia circolare. Articolo su CircularOnline (in inglese)
- “Le aziende che non abbracciano l’economia circolare in un futuro prossimo sono destinate a fallire”. Lo ha affermato il designer olandese Richard Hutten alla fiera di Warsaw Home in Polonia. Secondo Hutten, i consumatori chiedono con crescente vigore prodotti sostenibili e questo atteggiamento si riflette sulla percezione e successo dei brand. Articolo su Dezeen (in inglese)
- Stando alle stime della Banca Mondiale, oggi l’umanità genera 2 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi all’anno, destinate a diventare 3,4 miliardi di tonnellate entro il 2050. In questo contesto, una nuova generazione di imprenditori sta cercando di fare qualcosa di radicale: eliminare del tutto gli sprechi stimolando la domanda di prodotti più duraturi. Articolo su Financial Times (in inglese)
- Un numero sempre maggiore di aziende – tra le quali Nike, Timberland e PepsiCo – utilizza materiali riciclati in prodotti e imballaggi. Porre l’enfasi su cosa possono diventare i rifiuti una volta riciclati promette di rivoluzionare l’approccio dei consumatori alla circular economy. Articolo su TheConversation (in inglese
RASSEGNA STAMPA n.23 | Ottobre 2019 – Settimana 1
DALL’ITALIA:
- Secondo quanto riportato da Repubblica, è stato finalmente approvato in commissione Territorio, ambiente e beni ambientali un emendamento che regola il cosiddetto End of Waste, ossia il momento in cui un rifiuto diventa prodotto e può così essere reinserito nel ciclo di lavorazione. L’emendamento, che prevede una collaborazione piú stretta tra Regioni e Ministero dell’Ambiente, sarà inserito nel decreto legge per la tutela del lavoro e crisi aziendali. In più, per aiutare l’omologazione delle norme, verrá istituito un “registro nazionale deputato alla raccolta delle autorizzazioni rilasciate”.“Ora avanti per l’economia circolare e la svolta ambientale del modello di sviluppo del Paese”, ha commentato il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut.
- Il Sole 24 Ore ospita sulle sue colonne un focus sull’industria conciaria italiana nel quale vengono evidenziati i passi avanti compiuti nel campo dell’economia circolare. “Oggi siamo diventati un’industria altamente sostenibile perché depuriamo le acque, trattiamo i fanghi di depurazione e recuperiamo i sottoprodotti della concia”, afferma Fulvia Bacchi, direttore generale di Unic.
- È stata recentemente inaugurata al Foro italico di Roma la “Pista di Pietro”, una pista di atletica dedicata al corridore Pietro Mennea e ricavata dalla raccolta ed il riciclo di scarpe da ginnastica usate. “La pista di Pietro” non è solo un circuito di 60 metri con tre corsie, removibile ed itinerante, ma anche la testimonianza pratica di come la sostenibilità ambientale possa trovare applicazione negli ambiti più disparati. Articolo su ItaliaCheCambia
- La circular economy può essere effettivamente adottata nei processi produttivi? Come cambierebbe di riflesso il cosiddetto Product Lifecycle Management? Se lo chiede Fortune Italia in un interessante articolo firmato Enrico Verga. “Un sistema di Plm – spiega Sergio Terzi, professore al MIP del Politecnico di Milano – è indispensabile se vogliamo valorizzare un prodotto complesso a fine vita: la sua evoluzione negli anni di lavoro, eventuali manutenzioni e sostituzioni di parti”.
DAL MONDO:
- L’economia circolare europea è ancora nella sua infanzia ma i progressi nel settore sono sicuramente incoraggianti. Sono le conclusioni del rapporto “Paving the way for a circular economy: insights on status and potentials” pubblicato dall’European environment agency (Eea). “Le iniziative di economia circolare in Europa sono ancora in una fase iniziale e trarrebbero beneficio da maggiori investimenti in innovazione ed efficienza produttiva”, continua il rapporto. Leggi di più qui.
- Una nuova ricerca realizzata dalla società di consulenza Gartner suggerisce che la transizione verso un’economia circolare globale potrebbe essere completata già nel 2029. Affinché ciò avvenga, le aziende devono adottare una visione olistica dei loro processi produttivi per determinare dove possono essere adottate soluzioni di economia circolare – come la riduzione dei rifiuti, il riutilizzo dei materiali e l’implementazione del riciclo. Articolo su Government Europa
- Secondo il report “Completing the picture: how the circular economy tackles climate change” prodotto dalla Ellen MacArthur Foundation, “concretizzare il passaggio all’economia circolare in cinque comparti chiave (acciaio, plastica, alluminio, cemento e produzione di cibo) potrebbe ridurre le emissioni di CO2 del 40% (equivalenti a 3,7 miliardi di tonnellate) entro il 2050”. Articolo su Green Report
- La World Bank, per bocca della vice presidente per lo Sviluppo Sostenibile della Laura Tuck, ha espresso il suo sostegno ad un approccio di circular economy. In particolare, secondo la Tuck, va premiato il design innovativo ed eco-friendly dei prodotti mentre vanno aboliti i sussidi alle aziende che consumano più risorse. Articolo su Tele Ambiente