Si parla tanto di economia circolare – questo magazine, ovviamente, tra i primi. Lo sta facendo a tassi inusitati anche il governo, che si erge in difesa dei nostri primati nazionali di riciclo contro la pretesa della Commissione europea di spingere anche sul riutilizzo e sulla riduzione dei rifiuti. Visto che è sempre bene sapere il grado di conoscenza di chi ci ascolta, tornano utilissimi i risultati del sondaggio Ipsos “L’Italia e l’economia circolare” (1000 interviste CAWI condotte tra il 31 maggio e il 6 giugno 2023) presentato nei giorni scorsi alla X edizione dell’Ecoforum 2023, la conferenza nazionale sull’economia circolare organizzata a Roma da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club.
Ve ne facciamo un sunto qui, in cifre.
+5% Aumenta quest’anno, rispetto a cinque anni fa, la quota di persone che nel sondaggio affermano di conoscere l’economia circolare: +5%. Gli italiani che conoscono l’economia circolare restano comunque meno della metà del totale, secondo il sondaggio Ipsos: sono infatti il 45% degli intervistati;
40% Sono gli intervistati che non credono che nei prossimi anni i green jobs – cioè i lavori legati alla transizione ecologica e alla sostenibilità – aumenteranno. ‘Solo’ il 60% degli intervistati, infatti, si è detto convinto che il numero di green jobs crescerà (molto o poco): il dato, va detto, è in crescita del 12% rispetto al 2022.
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43% È la percentuale di italiani che, stando al sondaggio Ipsos, “non sa e non ritiene credibile” che l’Italia abbia la percentuale più alta in Europa di riciclo dei rifiuti. Solo il 14% degli italiani, infatti, ritiene che il proprio territorio di residenza sia sopra la media europea rispetto alla circolarità;
48% Quasi la maggioranza degli intervistati (48%) ritiene che i rifiuti domestici sono “solo in parte smaltiti correttamente”, mentre il 23% afferma che lo sono “in gran parte”. Il 19% crede che siano in gran parte smaltiti in modo non corretto;
44% È la quota di intervistati che ritiene che i rifiuti delle industrie siano “solo in parte” smaltiti correttamente. Per il 15% sono invece “in gran parte” smaltiti correttamente. Pensa invece che siano “in gran parte smaltiti in modo non corretto” ben il 30% delle persone;
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24% Secondo il sondaggio Ipsos per Ecoforum, solo un italiano su 4 (24% del totale) è convinto che i materiali elettrici, gli elettrodomestici e le lampadine possano essere riciclati. Ancora meno (22%) chi pensa che possano esserlo gli oli lubrificanti. Solo metà del campione pensa che l’alluminio (51%) e il PET (52%) possano avere una seconda vita. La carta è riciclabile per ben il 69% del campione; il vetro per il 70%;
37% Sono i cittadini italiani che non credono che eventi estremi come siccità, ondate di calore e alluvioni siano conseguenza dei cambiamenti climatici. Ne è invece convinto il restante 63%. Il 45% ritiene che questi eventi portino con sé conseguenze economiche per gli individui come l’aumento del costo dei prodotti alimentari e della vita più in generale;
49% Quasi la metà degli intervistati (il 49%) boccia forme di protesta come “imbrattare monumenti e opere d’arte con vernici lavabili” per catalizzare l’attenzione del grande pubblico sui temi ambientali: sarebbero “irresponsabili e incomprensibili”. Solo il 20% le ritiene invece “necessarie e comprensibili”. Il 19 giudica queste azioni “corrette negli argomenti, sbagliate nei modi”.
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