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Coloriage

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Informazioni
Indirizzo:
Lungotevere Testaccio, 1, 00153 Roma, Lazio
Regione: Lazio
Città: Roma
Website:
Tipo di realtà:
  • Non profit
Attività:
  • Modello produttivo circolare
Target:
  • B2C
  • B2B
Numero di dipendenti: 0-14
Anno di nascita: 2018
Anno riconversione: 2018

    ABBIGLIAMENTO PER ADULTI E BAMBINI
    SARTORIA SOCIALE E RECUPERO DI SCARTI TESSILI

    Coloriage è un laboratorio di produzione artigianale, in particolare di sartoria, riuso creativo e formazione, aperto a persone migranti e inoccupate, situato nel cuore di Roma, nei locali di Villaggio Globale, nella struttura dell'ex-mattatoio di Testaccio, adiacente alla Città dell'Altra Economia. Al centro del laboratorio di sartoria Coloriage ci sono l'idea del recupero di scarti tessili e quella del riuso creativo di abiti dismessi o difettati, che si traducono in una collezione di Riuso, che si ispira ai principi dell'economia circolare.

    Coloriage è un progetto dell'associazione Terià che sviluppa, in Italia e all'estero, progetti che promuovono l’artigianato quale fattore di sviluppo economico e sociale, garantendo un accesso al mercato equo e solidale, e dunque uno sviluppo economico e sociale per i soggetti beneficiari. La vocazione dell'associazione Terià è di contribuire all’integrazione sociale e professionale di donne e uomini attraverso la valorizzazione delle loro pratiche e dei loro saperi artigianali. Fondata nel 2018, l’associazione Terià promuove attività di formazione, educazione e sensibilizzazione, rivolte alla valorizzazione di arti e mestieri di persone inoccupate e appartenenti a paesi in via di sviluppo, in particolare del continente africano.

    Nei progetti Terià la declinazione multiculturale della creatività è la chiave delle realizzazioni dei laboratori Terià e delle tecniche sviluppate, ma anche dell’approccio umano e sociale: aritigiani e designer degli emisferi nord e sud lavorano insieme, in un processo di condivisione di saperi e pratiche da cui nascono prodotti unici e originali. In questo scambio e in questa creazione comuni, intervengono diverse tecniche artigianali (sartoria, tintura, tessitura, pelletteria, tappezzeria, trasformazione di materie prime – per esempio del cotone in Mali).

    La sensibilità in materia ecologico-ambientale dei fondatori corrisponde alla scelta di affiancare la produzione artigianale al riuso creativo di capi e oggetti che non vengono più utilizzati o difettati e di e alla scelta di pratiche per il risparmio di energia elettrica, termica e idrica.  Nell’atelier Coloriage nessuno scarto viene considerato come un rifiuto. I più piccoli scarti tessili del laboratorio, in particolare di tessuto wax africano, vengono recuperati e utilizzati nella collezione di riuso creativo dedicata ai vestiti per bambini, in cui capi dismessi o difettati di alta qualità sono stati trasformati o riparati attraverso gli scampoli di queste coloratissime stoffe africane.

    Inoltre, Coloriage offre la possibilità di un riuso creativo personalizzato, ovvero è possibile portare all'atelier vestiti da riparare o vestiti da rinnovare trasformando il loro stile,oppure è possibile partecipare ai laboratori aperti di riuso creativo o upcylcing personalizzato, che l'associazione organizza regolarmente, portando un capo usato da riparare o rinnovare con l'aiuto e la guida degli artigiani dell'atelier.

    Nonostate la sensibilità ai temi dell’economia circolare sia poco diffusa nelle culture di provenienza dei migranti, che costituiscono la maggioranza degli associati, è uno dei temi costanti della formazione artigianale proposta, e si tradurrà in un corso tematico affiancato ai corsi di teoria e pratica legati all’artigianato, che riesca a far comprendere e condividere a fondo la logica del riuso creativo praticato nei laboratori. In prospettiva l’associazione si sta dotando degli strumenti di autovalutazione in tema di limitazione delle energie, utilizzo di energie rinnovabili e valutazione della filiera circolare, mirando a stabilire partnership con altre industrie e organizzazioni finalizzate allo scambio di risorse, in particolare con aziende tessili o di moda di cui recupererà gli scarti.

    Oggi l’industria della moda è una delle più inquinanti del pianeta, responsabile di circa il 10% dell’emissione di carbonio planetaria. Recuperare e trasformare un capo usato, offrendogli una seconda vita – come avviene quotidianamente nel laboratio Coloriage - equivale a ridurre la sua emissione di carbonio fino a quasi azzerarla nel caso di un « riuso » prolungato negli anni.

    Ma nell'atelier Coloriage l'economia circolare diventa anche uno spazio di inclusione sociale, infatti si svolgono corsi di apprendistato, seminari e workshop, aperti in particolare a persone disoccupate, inoccupate, migranti e richiedenti asilo che amano la creatività. I corsi si rivolgono a giovani in cerca di un’alternativa ai lavori sottopagati, anonimi e industrializzati, e inoltre ai migranti presenti nel nostro territorio. Diversamente che in Europa, nella maggior parte dei paesi di provenienza dei migranti la tradizione sartoriale è ancora viva e ricchissima. La scommessa di Coloriage è che i migranti possano aiutarci a riprendere l'artigianato sartoriale nostrano e insieme aprirlo a stili diversi, attraverso delle creazioni multiculturali che tengano conto delle esigenze del mercato europeo e internazionale.