Capodanno è tra poche ore. L’anno che verrà è un foglio bianco. Abbiamo in mano diversi colori ma cosa farci dipende da ognuno di noi. Cerchiamo di concludere il 2021 con la speranza di un anno migliore, nonostante una pandemia sanitaria globale consapevoli però che non sia certo l’unica forma di emergenza del pianeta. Tra quelle da affrontare senza possibilità di rinvio vi è la crisi climatica che si può e si deve affrontare con un forte impegno alla transizione ecologica e in particolar modo energetica, disegnando al contempo una società che si basi sui principi dell’etica e dell’equità.
Tra i tanti e diversi obiettivi che perseguiamo come redattori e redattrici di EconomiaCircolare.com vi è quello di raccontare anche le storie di chi ogni giorno si impegna per rendere possibile tutto ciò, per apporre il proprio tassello di quel mosaico che potrebbe delineare il mondo nel quale vorremmo vivere e che vorremmo poter lasciare alle generazioni future.
Per questo, come facemmo per il 2021, abbiamo chiesto a persone a cui va la nostra stima e il ringraziamento per il loro costante impegno e lavoro, di regalarci un messaggio e un augurio per il 2022.
Lisa Casali: scienziata ambientale, scrittrice, esperta di ecocucina
Il mio augurio per il 2022 è che sia un anno di risveglio per tutti. Non che fino ad ora si sia dormito, anzi, sono anni difficili, di crisi per tanti e dove stentiamo ad uscire dall’emergenza dettata dalla pandemia di COVID. Una cosa però è certa, il tema della sostenibilità non è mai stato così onnipresente come in questo ultimo anno e il 2022 sarà sicuramente un anno in cui saremo come consumatori ancora più bersagliati da parte delle imprese da informazioni e campagne di comunicazione rispetto a “quanto sono green e sostenibile”. Perché dunque c’è bisogno di svegliarsi e non possiamo continuare a dormire sonni tranquilli? Perché questo periodo storico rappresenta una grande opportunità, quella di chiedere di più alle aziende e contribuire ad alzare l’asticella del “cosa è davvero green” e “cosa non lo è affatto”.
Oggi ci accontentiamo troppo facilmente e siamo pronti a plaudire realtà che di green hanno solo la facciata. Come racconto nel mio libro “Il dilemma del consumatore green” (Gribaudo, 2021), la prima cosa su cui riflettere sono le priorità in ambito ambientale e chiederci cosa è davvero importante per noi? Acquistiamo da aziende che sono coerenti con il nostro pensiero e con le nostre priorità. Siamo ottimisti e cogliamo al massimo le opportunità che questo 2022 ci offrirà.
Riccardo Iacona: giornalista, autore e conduttore di PRESADIRETTA
Il 2022 sarà un anno cruciale per capire quanto dei propositi della transizione ecologica diventeranno progetti concreti e se e come i fondi del PNRR verranno spesi per passare dalla matrice fossile a quella rinnovabili! Le sfide tecnologiche sono enormi e anche le resistenze del mondo industriale che direttamente o indirettamente vive ancora di carbone,petrolio e gas ! Il 2022 sarà quindi un anno entusiasmante di ricerca e battaglie, tutto da raccontare! Noi di Presadiretta ci saremo! Auguri a tutte e a tutti!
Daniela Ducato: EDIZERO Architecture for Peace
“Il mio 2022 continuerà nel segno dell’architettura di pace con il mio impegno nel “design non violento” dei prodotti industriali e nei servizi alle aziende. La violenza non sempre è visibile e da subito tangibile, spesso si presenta bene e usa modi gentili: è un mascheramento necessario per meglio violare persone e/o ambiente. Che fare?
Occorre smascherare, riconoscere, curare e così ribaltare la violenza per trasformarla in pace.
Ma se non si ha la forza di curare e ribaltare la violenza, una volta riconosciuta, è bene tenersi a distanza e sempre benedire.
Bene Dire: progettare la pace in ogni parola, in ogni azione, in ogni prodotto, in ogni progetto, in ogni scelta della nostra vita è l’augurio che rivolgo alle persone di ogni età.
“Auguri di pace Auguri di non violenza”
Marica Di Pierri: giornalista, ricercatrice, divulgatrice e attivista, tra le coordinatrici della campagna Giudizio Universale
L’augurio per il 2022 è che sia un anno capace di riempire di significato e di impegno l’espressione “transizione ecologica”, divenuta uno dei mantra dell’ultimo anno. Un mantra citato, recitato, consumato, spesso abusato cui si stenta a far corrispondere politiche all’altezza della sfida ecologica e climatica che abbiamo di fronte. Il 2021 è stato un anno drammatico; con indicatori climatici definiti ormai fuori controllo dagli scienziati ed eventi estremi all’ordine del giorno nel nostro paese e non solo.
L’Italia deve cambiare passo cominciando dal campo energetico, balzando a piè pari da un orizzonte oil&gas a uno autenticamente rinnovabile, azzerando i sussidi alle fossili, promuovendo un radicale cambiamento economico ma assieme culturale. A spingere in questa direzione c’è anche la causa climatica contro lo Stato, Giudizio Universale, cui auguro nel 2022 di vedere la battaglia climatica calcare i tribunali arrivando al grande pubblico e divenendo, come è accaduto in Francia, una campagna di massa che incide nel dibattito politico mettendo al centro la giustizia ambientale e climatica. Adelante!
Marco Gisotti: giornalista e divulgatore, esperto di comunicazione ambientale, green economy e green jobs
La catastrofe climatica è come un meteorite inarrestabile e non basteranno mille cassandre a deviarne la traiettoria e non perché non possa essere fatto ma perché lo spaventoso “penitenziàgite” dei frati del Nome della rosa non ci fa prendere coscienza del problema e ci fa guarda altrove.
C’è una scena, bellissima, alla fine di “Zorba il greco” nella quale i due protagonisti, Anthony Quinn e Alan Bates, dopo che tutto è andato definitivamente a rotoli, incominciano a ballare il sirtaki. Loro due, da soli, sulla spiaggia in riva al mare.
E Anthony Quinn fa all’altro: “hai mai visto una catastrofe così bella?”. E ridono e ballano ancora mentre la camera si allontana. È la magia del cinema che con un campo lungo sui protagonisti ci racconta che la loro avventura potrà continuare, che domani è un altro giorno.
Così, spesso, è la volontà dell’ottimismo. E anche un po’ della pazzia, come dice Zorba.
Quella danza dell’ottimismo è resiliente alle catastrofi, se ci credi.
Sara Capuzzo: presidente di ènostra
Il primo augurio per il 2022 è di ritrovare la capacità di ascolto e di confronto sereno, attitudini che sono andate via via affievolendosi da quando il Covid ha fatto irruzione nelle nostre vite, e di veder scemare dolore e sofferenza nella nostra quotidianità. Il secondo auspicio è che si riescano ad adottare politiche e pratiche efficaci e durature per mitigare il cambiamento climatico e gli impatti che il genere umano, stregato dal dio profitto e dall’avidità, continua a determinare nonostante gli inequivocabili segnali di tracollo ambientale e sociale. Il terzo è di imparare a metterci in gioco in prima persona senza riserve: per moderare la nostra impronta ecologica, per costruire ponti e abbattere confini, per coltivare relazioni e sconfiggere le disuguaglianze. Diventiamo cittadini energetici, per una transizione giusta, accessibile e inclusiva, per essere al più presto finalmente liberi dalle risorse esauribili.
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