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sabato, Novembre 30, 2024

“Il deposito su cauzione può potenziare l’industria italiana del riciclo”. Il 15 giugno un convegno a Milano

La proposta di regolamento Ue sugli imballaggi prevede l'introduzione obbligatoria di un sistema di deposito cauzionale entro il 2029. Secondo un report della campagna "A buon rendere" che sarà presentato a Milano il 15 giugno, è un'opportunità anche per l'industria del riciclo italiano, che invece al regolamento si oppone

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Redazione EconomiaCircolare.com

L’invito ad aziende e Stati a introdurre nuovi sistemi di raccolta, come il deposito su cauzione, per combattere l’inquinamento da plastica è arrivato, negli scorsi giorni, da una delle fonti più autorevoli a livello mondiale. Inger Andersen, direttrice esecutiva dell’UNEP. “Dobbiamo porre fine all’inquinamento da plastica. È un’opportunità che capita una volta nella vita. È un’opportunità che capita una volta sola sul pianeta – ha aggiunto Andersen – Dobbiamo vedere dei progressi, dobbiamo vedere delle ambizioni. Facciamolo perché possiamo e perché siamo su questo pianeta insieme”.

L’appello di UNEP è arrivato in occasione del secondo round di negoziati per il trattato sulla plastica, che si è tenuto a Parigi dal 26 maggio al 2 giugno 2023. Nei giorni in cui l’Italia, invece, continua ad arrovellarsi sulla proposta del regolamento degli imballaggi che, secondo il governo e le associazioni di settore, andrebbe a danneggiare l’eccellenza del riciclo. Peraltro, la bozza di regolamento – che in quanto tale non deve essere recepito dagli Stati membri ma sarà applicato immediatamente – prevede all’art. 44 proprio l’introduzione obbligatoria entro il 2029 di un sistema di deposito cauzione per bottiglie in plastica e contenitori in metallo per liquidi alimentari fino a 3 litri (con l’esclusione di contenitori per latte e derivati, vino ed alcolici).

Secondo la campagna nazionale A buon rendere, che punta a introdurre in Italia un sistema di deposito cauzionale per gli imballaggi monouso per bevande (plastica, alluminio, vetro), non c’è ragione di contrapporre il ricorso al DRS al riciclo. Anzi, l’industria italiana del riciclo può addirittura trarre vantaggio dall’introduzione del deposito cauzionale. A mostrarlo, con numeri e analisi di esperti, è il report “Il ruolo centrale del deposito cauzionale nella circolarità dei materiali”, un dossier che sarà presentato il prossimo 15 giugno all’Università degli studi di Milano, in via Conservatorio 7, presso la Sala Lauree del Dipartimento di Scienze Politiche. A moderare l’incontro sarà Raffaele Lupoli, direttore editoriale di EconomiaCircolare.com.

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Deposito su cauzione, l’Italia non può più aspettare

In questi mesi alla Camerta si stanno susseguendo, presso le Commissioni Ambiente e Attività Produttive in seduta congiunta, le audizioni sulla proposta di regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio. Tra gli esperti ascoltati ci sono anche Enzo Favoino, responsabile scientifico della campagna A buon rendere, e Raffaella Giugni, presidente di Marevivo, copromotrice della campagna. In 11 fitte pagine la memoria realizzata da A buon rendere evidenzia le opportunità che il deposito su cauzione può innescare in Italia. Per fermare la dispersione degli imballaggi nell’ambiente, infatti, il riciclo da solo non basta. Neppure se, come auspicabile, nuovi impianti saranno finanziati con i fondi del PNRR.

“Il mondo è alle prese con una triplice crisi: cambiamento climatico, perdita di biodiversità, inquinamento. La pressione esercitata dagli attuali modelli di produzione e consumo sui sistemi naturali e il superamento dei cosiddetti “planetary boundaries” – si legge nella memoria – rischia di destabilizzare in maniera irreversibile l’equilibrio sul quale si base la stabilità della biosfera. A livello europeo, nonostante gli sforzi messi in campo fino ad oggi, la traiettoria è ancora decisamente insostenibile e la finestra temporale per invertire la rotta va rapidamente chiudendosi”. La necessità primaria, dunque, è quella di “ridurre in maniera rapida e consistente il consumo di materie prime e di energia in tutti i settori economici, incluso il settore del packaging“.

Ciò vale anche, se non soprattutto, per la plastica, il materiale più disperso nell’ambiente. A tal proposito vale la pena ricordare l’azione della direttiva SUP, recepita nell’ordinamento italiano nel gennaio del 2022, che “prevede, tra le altre cose, ambiziosi obiettivi, soprattutto per quanto riguarda la raccolta differenziata e il contenuto di materiale riciclato delle/nelle bottiglie in plastica per bevande. Infatti, entro il 2029, gli Stati membri dovranno raggiungere il 90% di raccolta differenziata per il riciclo per le bottiglie monouso in plastica per bevande ed entro il 2030 il contenuto di materiale riciclato nella produzione di nuove bottiglie dovrà raggiungere come minimo il 30%“.

In questo contesto, dunque, si inserisce, secondo le promotrici e i promotori della campagna A buon rendere, la necessità di introdurre anche in Italia, come già avviene in altri Paesi europei, un sistema di deposito su cauzione. Anche perché il nostro Paese, nonostante la leadership nel riciclo, è tra i 19 Stati Ue che rischiano di non raggiungere i target di riciclo della plastica previsti per il 2025. E la maggior parte di questi Paesi non ha un sistema di deposito cauzionale: alcuni ne hanno solo annunciato l’adozione, altri hanno approvato una legge che lo istituisce entro il 2025, mentre Lettonia, Slovacchia e Malta lo hanno introdotto da poco tempo.

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Leggi anche: DRS, due studi per riflettere su vantaggi e problemi

“Deposito su cauzione e raccolta differenziata sono complementari”

“I vantaggi di un DRS per il riciclo sono molteplici e hanno ricadute positive da un punto di vista ambientale, economico e sociale” prosegue la memoria depositata presso le Commissioni Ambiente e Attività Produttive. Quali sono questi vantaggi? Come ha raccontato anche EconomiaCircolare.com, i sistemi DRS si sono rivelati uno strumento prezioso per raggiungere in breve tempo fino al 90% della raccolta di contenitori per bevande in plastica. Mentre i Paesi europei che non hanno adottato il DRS con la sola raccolta differenziata riescono a raggiungere in media il 47% della raccolta delle bottiglie in PET.

In più i Paesi europei che hanno già adottato i sistemi DRS hanno visto diminuire notevolmente il cosiddetto “marine littering”, cioè il fenomeno della dispersione dei manufatti in plastica in mare. Proprio perché il deposito su cauzione stimola il consumatore, attraverso un incentivo economico, a conferire questi manufatti negli appositi contenitori invece che disperderli nell’ambiente.

“In aggiunta – si legge nella memoria – i sistemi di deposito consentono l’approvvigionamento di materie prime seconde di alta qualità, favorendo processi virtuosi come il bottle-to-bottle e rappresentano l’unico processo che può effettivamente garantire la circolarità, riducendo l’impiego di materia vergine e prevenendo il downcycling, ovvero il fenomeno per cui PET ed alluminio finiscano in altre applicazioni (filati, automobilistica), diverse da quelle di provenienza dei materiali recuperati, e connotate da minori tassi di circolarità. Attraverso tali sistemi, inoltre, sono garantiti flussi stabili e costanti di materia prima seconda di alta qualità per l’industria del riciclo nazionale, con conseguente aumento della resilienza del tessuto industriale italiano, chiamato a rispettare gli obblighi di contenuto di materiale riciclato, rispetto alla volatilità dei prezzi delle materie post-consumo e alle crisi di approvvigionamento sui mercati internazionali”.

La conclusione è netta. “Esperienze internazionali dimostrano che i sistemi di deposito cauzionale e i sistemi EPR di raccolta differenziata sono complementari e dovrebbero essere implementati contestualmente, ponendo peraltro il DRS sotto l’ombrello dei sistemi EPR per massimizzarne l’efficacia e garantire sinergie con le altre strategie EPR – si legge nella memoria – I sistemi di deposito rappresentano il mezzo più efficace per la raccolta, la selezione e il trattamento dei contenitori di bevande per il riciclo, liberando al contempo preziose capacità per la raccolta e la selezione nell’ambito della raccolta differenziata degli altri imballaggi”.

Leggi anche: lo Speciale sul deposito su cauzione

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