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venerdì, Novembre 15, 2024

Ancora aperto il bando Mise per l’economia circolare. Ecco come sta andando

Dei 217 milioni di euro a disposizione delle imprese verso l’economia circolare ne restano ad oggi 135 ancora disponibili. Fino a questo momento la Lombardia fa la parte del leone. Ampio spazio a nuovi prodotti o servizi, mentre al Sud si investe poco su tecnologie nell’ambito dell’informazione e della comunicazione

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Redazione EconomiaCircolare.com

A poco più di un mese dal via alla presentazione delle domande, dei 217 milioni di euro messi a disposizione del ministero dello Sviluppo economico (Mise) con il bando per la transizione delle imprese verso l’economia circolare ne restano 135 ancora disponibili. Alla data del 14 gennaio, sono stati erogati 82,2 milioni di agevolazioni, dei quali 63,2 in forma di finanziamenti agevolati tramite il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca e quasi 19 come contributi alla spesa a fondo perduto.

In totale, per i finanziamenti agevolati sono a disposizione 155 milioni, mentre per i contributi il Mise ha stanziato 62 milioni (40 dal Fondo di sviluppo e coesione, 20 dal Fondo per la crescita sostenibile. Quindi c’è tempo e modo per nuove adesioni. Vediamo intanto com’è andata questa fase iniziale, con i dati ufficiali raccolti da EconomiaCircolare.com.

Gli ambiti di intervento

Il 14 gennaio i progetti presentati erano 79 per un totale di 107 proponenti. “Fabbricazione e trasformazione avanzata” e a seguire i “materiali avanzati” sono gli ambiti con il maggior numero di proponenti, rispettivamente 42 e 32, mentre al terzo posto con grande distacco ci sono i 12 proponenti del settore Ict (Information and communication technology). Scandagliando la tipologia di progetto, dai dati forniti dal ministero dello Sviluppo economico emerge che 52 proponenti su 107 hanno puntato sulla messa a punto di nuovi prodotti o servizi, mentre 23 su nuovi processi e 22 sul notevole miglioramento dei prodotti e servizi esistenti. Infine, 10 proponenti su 107 hanno finalizzato il contributo al notevole miglioramento dei processi esistenti.

Lombardia in testa, Friuli in coda

Nella ripartizione dei fondi assegnati fino ad oggi, la Lombardia fa la parte del leone, con 19,7 milioni, seguita da Emilia Romagna (13,6), Veneto (12,6), Toscana (8,2), Lazio (6,1) e Campania (4,3), l’unica regione del Sud sopra i 4 milioni. Seguono Piemonte (3,6), Abruzzo (3), Marche (2,4), Puglia (2), Umbria, Basilicata e Molise (1,2 circa), Trento (1), Bolzano (0,7), Sicilia (0,4), Calabria (0,3), Friuli Venezia Giulia (0,2).

l bando però è ancora aperto e quindi è possibile che qualche Regione tra quelle più indietro possa recuperare il gap.

Al Sud si investe poco su informazione e comunicazione

L’analisi dei primi dati distingue tra “Regioni meno sviluppate e in transizione” (tutto il Sud e parte del Centro Italia) e “Regioni più sviluppate” (il resto del Centro Italia e il Nord): il dato che si nota immediatamente è che al Sud si investe poco sulle cosiddette ICT. Al momento, infatti, solo tre progetti in Campania hanno ottenuto i fondi del Mise per “tecnologie nell’ambito dell’informazione e della comunicazione”. Un peccato se si considera che, come raccontato dal nostro giornale, il Meridione sconta ritardi – specie a livello di impianti e norme – che potrebbe essere in parte colmato con un’adeguata strategia di sensibilizzazione.

Mentre dal Nord le richieste maggiori arrivano per le sezioni “fabbricazione e trasformazione avanzata” e “materiali avanzati”. Come a dire che non si parte da zero, e che le aziende hanno compreso la necessità di riconvertire la produzione su ambiti più sostenibili.

Il nuovo è circolare

Se l’economia circolare è una sfida allora sono in tanti ad averla accettata. Le tabelle del ministero dello Sviluppo Economico indicano infatti che la metà dei progetti presentati (esattamente il 49%) riguarda “nuovi prodotti o servizi”: nello specifico 52 progetti verranno destinati a tale settore.

Una scelta che delinea coraggio, specie in un periodo storico complesso come quello attuale, e l’individuazione di nuovi bisogni.  Soprattutto se si considera che a queste cifre vanno aggiunte quelle riguardanti i “nuovi processi”: si tratta di 23 progetti, che costituiscono il 21% del totale. Poco meno di un terzo dei progetti, il 30%, viene invece destinato al “notevole miglioramento dei prodotti, servizi o progetti esistenti”.

Medio è meglio

È interessante osservare che nell’ambito del bando Mise sono le medie imprese, anche se di poco, a prevalere nella concessione delle agevolazioni. Difatti tra finanziamenti e contributi il settore arriva a più di 30 milioni di euro, contro i 26 milioni e 741mila euro per le grandi imprese e i (quasi) 19 milioni delle piccole imprese.

In termini percentuali il 36,98% delle agevolazioni fin qui concesse va alle medie imprese, il 32,51% alle grandi imprese, mentre le piccole imprese devono accontentarsi (finora) del 23,05%. Le microimprese infine si aggiudicano ill restante 7% di agevolazioni. In ogni caso per tutte le categorie i finanziamenti risultano di molto maggiore rispetto ai contributi.

Più sviluppo che ricerca

Va infine riscontrata una certa praticità delle proposte presentata: degli oltre 82 milioni di euro finora messi a disposizione dal governo, poco più di 58 milioni sono destinati ad attività di sviluppo, mentre alla ricerca ne vanno meno della metà,vale a dire poco più di 24 milioni di euro.

I dettagli del bando

I fondi sono quelli stanziati dal Ministero per lo sviluppo economico col decreto ministeriale 11 giugno 2020 per favorire “la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni innovative per l’utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse, con la finalità di promuovere la riconversione delle attività produttive verso un modello di economia circolare in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto quanto più a lungo possibile, e la produzione di rifiuti è ridotta al minimo”. La misura è gestita in collaborazione con Invitalia ed Enea.

Quanti sono i fondi e a chi sono destinati

Quante domande sono arrivate fino ad oggi? Gli ultimi dati disponibili (14 gennaio) ci dicono di 79 progetti presentati da 107 soggetti proponenti, per un totale di 82 milioni di euro circa. Sui 217 milioni stanziati, quindi, ne restano ancora 135 (qui le informazioni cu come richiederli).

I 79 progetti sono così catalogati seguendo le diverse tecnologie abilitanti (per dettagli vedi allegato 1 del decreto del Mise):

5        biotecnologie;

42      fabbricazione e trasformazione avanzata;

12      tecnologie nell’ambito dell’informazione trasformazione;

32      materiali avanzati;

1        nanotecnologie;

15      tecnologie inerenti alle ‘sfide per la società”

A giovare degli incentivi dedicati alla riconversione verso l’economia circolare, partiti il 10 dicembre dell’anno passato, sono imprese industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e (per i progetti congiunti) anche a centri di ricerca pubblici e privati.

Poche (11) le domande presentate da micro imprese, confermando uno dei limiti di questa parte del nostro tessuto produttivo. Buoni invece i dati relativi alle piccole imprese (25 domande), pari quasi alle performance delle medie (31) e delle grandi (31 domande).

Cosa sosterranno gli incentivi

I fondi sono concessi per “attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o per il notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti”.

Più nello specifico, queste le linee di intervento per i finanziamenti:

  1. EFFICIENZA E RIFIUTI: innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti;
  2. SIMBIOSI INDUSTRIALE: progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale;
  3. ACQUA: sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua;
  4. DURABILITA’: strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;
  5. SMART PACKAGING: sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati;
  6. SELEZIONE MATERIALI LEGGERI: sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Le agevolazioni

Alle imprese verranno concessi finanziamenti agevolati fino al 50% delle spese e dei costi e contributi alla spesa in percentuale diversa a seconda delle dimensioni delle imprese (20% per le micro e piccole imprese e per gli organismi di ricerca; 15% per le medie imprese; 10% per le grandi imprese).

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