giovedì, Novembre 6, 2025

Le azioni della Commissione per accelerare la transizione verso l’economia circolare

In attesa del Circular Economy Act, previsto per il 2026, la Commissione ha proposto una serie di azioni allo scopo di raddoppiare la quota di materiale riciclato nell'economia dell'UE. All’ultimo incontro era presente anche il sistema Erion. "Orgogliosi per il contributo che possiamo fornire"

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Redazione EconomiaCircolare.com

Negli ultimi tempi la Commissione ha avviato diverse iniziative per accelerare la transizione dell’UE verso un’economia circolare, con l’obiettivo di preparare il terreno per la legge sull’economia circolare, nota anche con la dicitura Circular Economy Act, prevista per il 2026. Come scrive la stessa Commissione, infatti, “l’economia circolare migliora la competitività e la crescita economica promuovendo il riutilizzo, il riciclaggio e la rifabbricazione dei materiali. Il prossimo atto sosterrà gli obiettivi dell’UE nell’ambito della bussola per la competitività e del patto per l’industria pulita di raddoppiare la quota di materiale riciclato nell’economia dell’UE e diventare un leader mondiale nell’economia circolare entro il 2030”.

Coi tempi che cambiano, dunque, la stessa Commissione si adegua: se nella scorsa legislatura si puntata sull’economia circolare per i benefici ambientali, adesso l’economia circolare è una leva per favorire la competitività e la crescita. Un assunto che potrà far storcere il naso a chi con l’economia circolare intende mettere in discussione l’attuale modello di sviluppo ma che probabilmente serve alla Commissione per non picconare ulteriormente il già traballante Green Deal

In ogni caso si registra un discreto attivismo dell’organo esecutivo dell’Unione Europea su questo versante: le iniziative adottate le norme sulle spedizioni di rifiuti e una valutazione della legislazione sui rifiuti elettronici, mentre nei prossimi giorni saranno pubblicate nuove norme per migliorare l’efficienza di riciclaggio e il recupero dei materiali dai rifiuti di batterie.

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Foto di F. Muhammad da Pixabay

Vale la pena ricordare che le imprese manifatturiere dell’UE spendono in genere più del doppio per i materiali rispetto al lavoro o all’energia. Molte imprese dell’UE dipendono anche dalle importazioni di materiali critici da Paesi terzi, il che le rende vulnerabili alla volatilità dei prezzi e alle carenze di approvvigionamento. Pratiche circolari che promuovono l’efficienza delle risorse, la progettazione e il riciclaggio possono ridurre questi rischi riducendo al contempo i costi. Inoltre le soluzioni circolari sono fondamentali per conseguire la neutralità climatica entro il 2050, in quanto è stato calcolato che possono conseguire fino a un quarto delle necessarie riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra.

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Il ruolo dell’Italia nella promozione dell’economia circolare

Su LinkedIn Danilo Bonato, direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali in Erion, il più grande sistema multi-consortile no profit in Italia per la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), ha ricordato il contributo importante che il nostro Paese continua a dare per una diffusione sempre più ampia dell’economia circolare. Anche se le distanze con gli altri Paesi si riducono: secondo l’annuale classifica del Circular Economy Network, l’Italia è nelle prime posizioni nell’indice di circolarità europeo (che tiene conto delle performance in produzione e consumo, gestione rifiuti, uso materie prime riciclate, competitività e innovazione, sostenibilità e resilienza), più precisamente in seconda posizione dopo i Paesi Bassi tra i 27 Paesi UE ma prima tra le principali economie europee davanti a Germania, Francia e Spagna.

In questo scenario assume ancora più importanza la presenza di Erion al recente incontro promosso dalla Commissione per le azioni da adottare in ambito europeo . “I Commissari hanno voluto con loro 20 organizzazioni di alto profilo dell’industria, del mondo associativo e della ricerca, per animare un dibattito finalizzato ad un confronto aperto sulle priorità su cui fare leva – ha scritto Bonato – Tra le realtà di punta a livello europeo presenti a Bruxelles la Commissione ha invitato Erion, rappresentata in questa occasione dal direttore generale di Erion WEEE Giorgio Arienti, unico sistema EPR europeo presente al meeting e una delle tre realtà italiane che vi hanno preso parte. Un grande attestato di stima da parte della Commissione, che conferma l’autorevolezza e la credibilità del sistema Erion nel campo dell’economia circolare e che ci rende orgogliosi per il contributo che possiamo fornire, grazie alla nostra esperienza sul campo e agli investimenti che abbiamo realizzato e che continuiamo a realizzare in progetti di innovazione sistemica. Il nostro impegno sarà rivolto sia a sostenere il processo di elaborazione del Circular Economy Act a livello EU, sia a intensificare la nostra collaborazione con il MASE e con il MIMIT per far sì che la leadership dell’Italia nell’economia circolare si trasformi in una leva di competitività green per le imprese nazionali”.

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Tra un anno sarà obbligatorio digitalizzare la spedizione dei rifiuti

La Commissione ha annunciato di voler attuare a breve un sistema digitale di spedizione dei rifiuti. Ciò consentirà alle imprese di passare dalle procedure cartacee a quelle digitali per la spedizione dei rifiuti in tutto il mercato unico dell’UE, riducendo gli oneri amministrativi e contribuendo alla competitività. Inoltre tale sistema intende semplificare le spedizioni transfrontaliere di rifiuti all’interno dell’UE, proteggendo nel contempo la salute umana e l’ambiente.

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“Dal 21 maggio 2026 – garantisce la Commissione – i sistemi digitali sostituiranno completamente le procedure cartacee, semplificando le operazioni, migliorando la tracciabilità e frenando le spedizioni illegali. Digitalizzando tali procedure, i rifiuti saranno riciclati negli impianti più efficienti di tutti gli Stati membri. Parallelamente, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica sull’armonizzazione della classificazione di determinati tipi di rifiuti per facilitarne le spedizioni transfrontaliere”. La consultazione è accessibile attraverso il portale “Di’ la tua” fino al 31 ottobre 2025.

Cosa dice la valutazione della Commissione sulla direttiva RAEE

La Commissione ha infine pubblicato una valutazione della direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). “I RAEE – ricorda la Commissione – sono fondamentali per affrontare le crescenti sfide nella gestione dei rifiuti elettronici e per allineare meglio le norme dell’UE agli obiettivi di un’economia circolare competitiva. Sono state individuate lacune fondamentali, come il fatto che quasi il 50% di tutti i rifiuti elettronici non viene raccolto e che il riciclaggio non raggiunge gli obiettivi di raccolta negli Stati membri dell’UE”.

Si tratta di carenze che vanno immediatamente colmate, di cui abbiamo scritto più volte anche sul nostro portale. I rifiuti elettronici, infatti, sono uno dei flussi di rifiuti in più rapida crescita in Europa, con un aumento di circa il 2% all’anno. Una raccolta inadeguata dei rifiuti elettrici ed elettronici costituisce un vero e proprio spreco, specie se si pensa al contributo che i RAEE possono fornire per l’approviggionamento delle materie prime critiche e strategiche

In ogni caso la valutazione della Commissione evidenzia inoltre la necessità di un nuovo approccio per migliorare la raccolta e il trattamento dei RAEE, nonché di ulteriori disposizioni per favorire gli incentivi di mercato. A tal proposito si sta lavorando in sede normativa a una revisione della direttiva RAEE, che costituirà una componente centrale della futura legge sull’economia circolare.

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