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lunedì, Dicembre 16, 2024

Un festival e una mostra dedicati al riutilizzo: a Milano il 9° Festival Giacimenti Urbani

Dalla difficoltà di mettere in pratica nel nostro Paese esperienze di riutilizzo nascono una mostra e gli eventi attorno ai quali gira la nona edizione del festival dell’Associazione Giacimenti urbani. Fino al 27/11

Daniele Di Stefano
Daniele Di Stefano
Giornalista ambientale, un passato nell’associazionismo e nella ricerca non profit, collabora con diverse testate

“Siamo partiti pensando che fosse sufficiente trasformare il rifiuto in risorsa, ma negli anni abbiamo capito che la strada più diretta per ridurre i rifiuti e le emissioni è il riutilizzo”. Donatella Pavan, presidente dell’Associazione Giacimenti Urbani, spiega così il fatto che il 9° Festival Giacimenti Urbani – che ha aperto i battenti a Milano sabato 19 novembre e che accoglierà il pubblico fino al 27 – sia dedicato alla “rivoluzione culturale del riutilizzo” e offra la possibilità di visitare la mostra “#moNouso: elogio dei circuiti riutilizzabili”.

L’estrema difficoltà del riutilizzo

“Dopo due bandi Cariplo Plastic Challenge (nel 2019 col progetto NoPlà – Facciamo esercizio contro il monouso; nel 2020 con il progetto reCIRCLE) ci siamo resi conto dell’estrema difficoltà di mettere in atto il riutilizzo”, racconta Pavan. Eppure ce n’è un estremo bisogno visti i numeri della produzione e consumo della plastica: secondo l’Ocse solo il 9% della plastica a livello globale viene riciclata. Anche se guardiamo a Paesi come l’Italia, eccellenza nel riciclo, vediamo che solo il 55% circa degli imballaggi immessi al consumo diventa materia prima seconda, il resto, quasi la metà, finisce incenerito o in discarica.

“Nella sola Europa – ricorda l’associazione – ogni anno vengono prodotti in media 19 miliardi di contenitori e 33 miliardi di bicchieri, usati in media per 15 minuti. Sono monouso anche le buste e i cartoni utilizzati nell’e-commerce, le penne non ricaricabili, le testine dei rasoi, gli accendini, i fazzoletti di carta, i tovaglioli, i pannolini per bambini e per anziani e molto altro. Basta fermarsi a riflettere sugli oggetti che acquistiamo per trovarne di nuovi, prodotti che prima erano durevoli sono diventati monouso, in modo tale che il mercato non sia mai saturo e che il business abbia un futuro certo”. Eppure un sondaggio globale di Ipsos che ha coinvolto oltre 20mila persone in 28 Paesi ed è stato pubblicato nel marzo scorso ci ha mostrato come il 75% della popolazione globale vorrebbe che la plastica monouso fosse vietata il prima possibile.

Il riutilizzo dunque, sottolinea Pavan, “è una scelta forte e coraggiosa, che richiede l’impegno di tutti, la scelta di superare il concetto di mondo usa e getta e di imparare a riutilizzare”.

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Una mostra nel segno del riutilizzo

La mostra “#moNouso: elogio dei circuiti riutilizzabili è la prima rassegna espositiva in Italia dedicata ai circuiti di riutilizzo, ovvero che riducono l’usa e getta”, e si potrà visitare nella Galleria al primo piano di Cascina Cuccagna, con ingresso libero, durante la settimana del festival. Curata da Giacimenti Urbani in collaborazione con Best Up e con la consulenza tecnico scientifica di Paolo Azzurro di ANCI Emilia-Romagna, con la sponsorizzazione tecnica di Artemide, Borghi Legnami, Favini e l’allestimento dell’architetto M.Giovanna Fra, ospita progetti e oggetti di 5RLiving, Amico Bicchiere, EcorNaturaSì-Noplà, Effecorta, Finni Pizza, Gillette, Lush, Movopack, Pentel, Pilot, reCircle Italia, Rent Solution, Spesa Sballata, Zero impack.

“Per far percepire ai cittadini l’importanza del riutilizzo abbiamo organizzato questa mostra con 15 progetti: c’è una sezione food e una non food, con vari esempi di circuiti di riuso o prodotti riutilizzabili”. Pavan ci racconta di Movo, start-up che ha ideato un imballaggio riutilizzabile per elettrodomestici e – visto che siamo a pochi giorni dal Black Friday – delle buste in plastica resistente per l’e-commerce: una volta ricevuto l’acquisto, metti la busta nella buca delle lettere e quella torna a chi ha spedito il pacco.  Ci parla del progetto reCircle, che fornisce contenitori riutilizzabili a bar e ristoranti di Milano; di pennarelli e penne ricaricabili (Pilot). In mostra, continua Pavan, troviamo anche Finni pizza, che sta mettendo in produzione un prototipo di contenitori impilabili: alla prima consegna delle pizze lo si riceve, alla seconda lo si restituisce. E poi “Rent solution”, azienda veneta che affitta stoviglie per eventi, anche per privati, che vengono restituiti, anche sporchi, dopo l’uso. O “Zero impack”, che fornisce alle mense aziendali contenitori riutilizzabili che vengono poi ritirati sporchi e successivamente lavati dall’azienda fornitrice.

Tutte le esperienze in mostra a Cascina Cuccagna sono la prova che è in corso una “rivoluzione culturale”, che però, sottolinea Pavan, “non è arrivata a livello delle istituzioni, che son ancora indietro. C’è invece più movimento dal basso, e queste esperienze lo dimostrano. Ma – come indicano la direttiva SUP e la bozza di regolamento sugli imballaggi trapelata nei giorni scorsi e che varrà emanata a fine mese –  il riutilizzo dovrà arrivare anche a livello istituzionale. Noi in Italia siamo bravissimi a riciclare, è vero, ma nella gerarchia dei rifiuti il riciclo arriva dopo il riutilizzo”.

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Il festival

Nei giorni già trascorsi del festival che si sta svolgendo a Milano in modalità diffusa – nelle tre sedi Cascina Cuccagna, Ex Macello e Urbana New Living: qui il programma – si sono succeduti eventi come il laboratorio di musica con strumenti da materiali di riciclo a cura della band Riciclato Circo Musicale o la presentazione del libro “Ecologia Digitale”, in collaborazione con Altreconomia. Nell’ambito di ARIA Ex Macello, da venerdì 25 novembre a domenica 27 novembre, sono in programma mostre e visite guidate con partecipazione gratuita. Due le mostre che valorizzano il riutilizzo e il recupero, anche creativo: “(Un)wanted Furniture”, a cura di OpenDot per AMSA-Gruppo A2A, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sul riutilizzo di oggetti d’arredo vecchi, rotti o desueti; e “Upcycled Words. La seconda vita delle parole buttate”, un progetto di Daniele Cima, nato dall’idea di riciclare 55 headline inutilizzate di altrettanti copy. Le visite guidate invece invitano il visitatore alla scoperta di un sito urbano rigenerato: la prima è di carattere storico, a cura di Quattro, il Giornale di informazione e cultura della zona 4 (27 novembre); la seconda è un percorso di economia circolare, “Miniere Urbane – Magazzini Desûs: memoria e futuro”, alla scoperta del passato industriale dell’Ex Macello attraverso le attrezzature, i macchinari, le suppellettili ancora presenti nel sito, ed è organizzata dall’Associazione Giacimenti Urbani (26 novembre). Il Workshop Plastic Challenge UE che si tiene oggi mette a confronto il progetto Noplà Again, Riutilizzare è un vantaggio per tutti, capofila Giacimenti Urbani, e un Sacco Etnico, capofila Està.

Mentre il 25 novembre oltre alla presentazione dei risultati della campagna Manifesto del Riutilizzo, a un anno dal primo tavolo di confronto durante l’ultimo Festival, si affronta il tema della semplificazione normativa e di possibili incentivi. Fino 27 novembre 2022, inoltre Tuttogratis in Rizzoli 47: si porta quello che non serve più, facilmente trasportabile e in buone condizioni – abiti solo invernali –, e si prende quello che si vuole fino a cinque pezzi. Il Festival di Giacimenti Urbani si chiude come da tradizione domenica 27 novembre, con il Mercato Circolare in Cascina Cuccagna, dove il pubblico potrà vivere l’esperienza di un mercato fatto di prodotti sfusi, fibre vegetali, materiali biodegradabili, laboratori di riuso creativo, dedicati al recupero e alla riparazione degli oggetti. Da non perdere il Restart Party con i restarters, i riparatori volontari che prestano la loro opera riparando e tentando di riparare, apparecchi elettrici o elettronici.

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