Gli incentivi alla raccolta dei rifiuti e il loro corretto smaltimento stanno diventando sempre più fondamentali per seguire gli obiettivi di “dieta” delle pattumiere e delle discariche. Un’alleata per una raccolta più efficiente può essere la creatività: trasformare un dovere in un piacere con un pizzico di divertimento può infatti essere la giusta chiave per combattere l’inquinamento da mozziconi di sigarette o per consentire una raccolta efficace di rifiuti magari “vincendo” in cambio buoni sconto.
Non mancano poi esempi più particolari, come la corsa a chi raccoglie più rifiuti o quella di utilizzare dei “mezzi” alternativi per non fermare la raccolta differenziata in quei territori in cui il servizio classico trova situazioni insormontabili, o quasi, per la geografia dei luoghi. In questo pezzo abbiamo raccolto alcuni degli esempi più curiosi, se ne aveste altri da segnalare non esitate a farceli scoprire.
Leggi anche: Scadenze e proposte del MiTe per migliorare il ciclo dei rifiuti in Italia con i fondi del Pnrr
Mozziconi di sigarette: la sfida dei campioni per non lasciarne più uno in spiaggia e nei parchi
Quattordici miliardi: è questo il numero di filtri di sigaretta che, solo in Italia, vengono gettati e dispersi nell’ambiente ogni anno. Secondo l’Unep, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, i mozziconi rappresentano il 40% dei rifiuti complessivi presenti nel Mediterraneo. Impiegando da 1 a 5 anni per degradarsi, oltre ad inquinare l’ambiente, sulle spiagge diventano un pericolo per gli animali, che se ne cibano erroneamente.
Per contrastare questo fenomeno sono nate numerose iniziative ad opera di associazioni ma anche degli stessi stabilimenti balneari. C’è chi, ad esempio, offre una birra gratis a chi gli porti indietro un bicchiere pieno di cicche raccolte dalla spiaggia o ha reso obbligatori per chi fuma l’utilizzo di posacenere tascabili.
A tal proposito segnaliamo anche l’iniziativa “Piccoli gesti grandi crimini” – lanciata sulle spiagge di Sorrento nel 2020 dall’associazione Marevivo e ampliata poi in altre città balneari italiane – il cui obiettivo primario è stato sensibilizzare ed educare i cittadini sul tema del rispetto ambientale e sulle conseguenze del “littering”, il gesto di gettare rifiuti di piccole dimensioni dove non si dovrebbe. Grazie ad essa sono stati donati alle località nuovi cestini e numerosi portacenere tascabili da distribuire a turisti e cittadini.
In altri stabilimenti o su strada possiamo trovare poi dei “portacenere personalizzabili” attraverso cui le persone sono invitate a “votare” una scelta tra quelle proposte inserendo la cicca nell’apposito spazio – ad esempio si chiede quale tra due squadre di calcio si preferisca o quale sia il miglior superpotere -. Questi speciali cestini si chiamano Baloon Bin e hanno dimostrato di ridurre i rifiuti di mozziconi di sigaretta del 46%.
Leggi anche: “Piccoli gesti grandi crimini”, la campagna contro i mozziconi di Marevivo
Come ottenere buoni sconto in cambio di rifiuti: cosa sono e come funzionano le reverse vending machines
Le reverse vending machines sono dei sistemi di raccolta incentivante che permettono il corretto smaltimento dei “vuoti” (contenitori) di diversi materiali, come vetro, alluminio e plastica.
Le più utilizzate e conosciute sono indubbiamente quelle dedicate alla raccolta di bottiglie di plastica, ma il funzionamento è pressoché uguale anche per altri materiali e imballaggi: una volta inserito il rifiuto nell‘eco-compattatore esso ci da in cambio un voucher o buono sconto utilizzabile nelle stesse catene di negozi che li hanno installati o per altri servizi. A installare questi apparecchi sono soprattutto amministrazioni comunali e attività commerciali (come i supermercati o i centri commerciali), ma possono richiederli anche soggetti privati.
Leggi anche: “I DRS? Aumentano la qualità del riciclo e riducono l’inquinamento”. Intervista a Filippo Montalbetti (Tomra)
Ottenere buoni sconto o prodotti nuovi portando indietro vestiti usati e cosmetici terminati
La crescente attenzione riguardo i temi della sostenibilità ambientale ha spinto sempre più aziende a fare del riuso e del riciclo punti fondamentali del proprio brand. Di quanto l’industria del settore della moda sia inquinante vi abbiamo parlato numerose volte, per questo negli utlimi anni sono diversi i negozi di abbigliamento che, per riciclare vestiti, rilasciano, a chi porta loro abiti usati, buoni sconto dal valore variabile da poter spendere successivamente per l’acquisto di nuovi capi.
Ma vi è stato anche il caso di brand di intimo e costumi da bagno che hanno fatto campagne di richiamo ad essi dedicate e con lo stesso meccanismo del precedente esempio, ovvero dando in cambio dei voucher da spendere. Più particolari sono gli esempi di brand di cosmetici e cura del corpo che in cambio di un certo numero di “vuoti” dei propri prodotti, ne regalano uno nuovo da scegliere sulla selezione offerta.
Leggi anche: L’Europa spinge per la sostenibilità, ma il tessile è pronto alla rivoluzione circolare?
La corsa a chi raccoglie più rifiuti
Sensibilizzare la popolazione sul tema del littering attraverso lo sport è possibile. Nel 2015 è nata Keep Clean and Run (in italiano “pulisci e corri”). Di cosa si tratta? È una eco maratona – cui possono iscriversi tutti – in cui, armati di guanti e sacchi per l’immondizia, si raccolgono i rifiuti che si trovano lungo i sentieri. Nel gergo, questa pratica di raccogliere i rifiuti che si trovano per strada mentre si fa jogging di origine svedese, viene chiamata “plogging”. Il progetto della corsa è nato da un’idea di Roberto Cavallo nell’ambito della campagna europea Let’s Clean-Up Europe e negli anni ha toccato diverse zone d’Italia percorrendo, ad esempio, i sentieri della Grande Guerra e, nel 2018, ha avuto anche una sua edizione straordinaria in bici.
Ma se vi dicessimo che sull’onda della Keep Clean and Run è nato nel 2021 anche un vero e proprio campionato mondiale di plogging? Anche in questo caso tutti possono iscriversi e battersi per conquistare una delle 100 pettorine a disposizione per partecipare alla corsa finale ma a diventare il nuovo campione del mondo di plogging sarà uno solo.
Leggi anche: Rifiuti tessili, in Svezia il primo impianto di selezione completamente automatizzato
Fare la raccolta differenziata…con gli asini
Dove non arrivano le macchine ci pensano gli animali. È il caso di diversi piccoli comuni italiani – come Riace (Calabria), Artena (Lazio) o Castelbuono (Sicilia) – che, per la raccolta dei rifiuti negli ultimi anni hanno sperimentato la collaborazione di “dipendenti” davvero speciali: gli asini!
Con questi aiutanti infatti è possibile effettuare la raccolta differenziata in modo pratico e semplice anche nei tortuosi centri storici e nelle stradine più difficili da percorrere con i mezzi a motore. Risulta inoltre essere sostenibile non solo per l’ambiente, visto il taglio sia delle emissioni che dell’inquinamento acustico, ma anche per le tasche dei comuni: ad esempio a Castelbuono, in provincia di Palermo, il risparmio annuale è stato calcolato per un valore di centomila euro.
Leggi anche: Ragioni e critiche al termovalorizzatore a Roma. E le nostre domande alla giunta Gualtieri
© Riproduzione riservata