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venerdì, Novembre 15, 2024

InnoWEEE, il ruolo dei Raee per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo

Dalla raccolta al riuso passando per il riciclo: il ruolo dei Raee, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, è fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici sanciti dall’Unione europea. Lo ha accertato il progetto InnoWEEE, supportato da EIT Climate-Kic e che ha visto Erion tra gli attori protagonisti

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Redazione EconomiaCircolare.com

Uno smartphone lasciato nel cassetto a marcire può contribuire a peggiorare la crisi climatica in corso? La nostra pigrizia, dettata anche dalla mancanza di sensibilizzazione, può peggiorare situazioni già gravi. Ma a ciò si può rimediare, con inventiva e partecipazione. È la lezione principale del progetto InnoWEEE, supportato da EIT Climate-KIC per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di conferire correttamente i propri Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e per esplorare strumenti a supporto del riutilizzo e della preparazione al riutilizzo. Dalla raccolta al riciclo, dunque, passando per il riuso e la riparazione: i principali aspetti dell’economia circolare sono stati affrontati nell’iniziativa InnoWEEE, dall’arco temporale lungo tre anni e che ha visto lo sviluppo di tre progetti pilota: in Trentino, a Cava De’ Tirreni (SA) e nelle città inglesi di Bath e Sheffield.

Numerosi, poi, gli attori sociali in gioco: dal coordinatore di InnoWEEE Dedagroup Public Services, che affianca enti centrali e locali e aziende di pubblica utilità nella digitalizzazione dei loro servizi, a Enea, passando per Erion, la Fondazione Bruno Kessler e la società BetterPoints Ltd.

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I cinque obiettivi di InnoWEEE

I RAEE rappresentano uno dei flussi di rifiuti a più alto tasso di crescita in Europa, ma su 12 milioni di tonnellate di rifiuti generate all’interno dei confini dell’Unione nel 2019 (16,2 kg pro-capite) solamente il 42,5% (5,1 Mt) è stato raccolto e riciclato in modo corretto. Un gap che il progetto InnoWEEE si è proposto di ridurre puntando a cinque obiettivi:

  1. l’aumento della raccolta dei RAEE attraverso strategie innovative come l’utilizzo di bidoni intelligenti e app;
  2. la valorizzazione delle risorse mediante il reimpiego nei cicli produttivi delle materie prime seconde;
  3. la preparazione al riutilizzo e il riuso di prodotti vecchi ma funzionanti;
  4. lo sviluppo di un database comune contenente i dati sulla localizzazione dei flussi e sulle caratteristiche dei rifiuti;
  5. la riduzione delle emissioni globali di CO2

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Ogni Raee riciclato è un’emissione risparmiata (ma non solo)

Davvero, quindi, un Raee che non viene conferito in discarica, o che più semplicemente non è lasciato ad ammuffire in casa, può contribuire alla lotta al cambiamento climatico? E in che modo? Lo ha spiegato ieri mattina – al webinar organizzato da Ecomondo – Antonella Castellano, del Projects and Innovation Team di Erion, che per InnoWEEE ha seguito il progetto.

“Va considerato innanzitutto che siamo in grado di riciclare le materie prime critiche che sono contenute nei Raee, ottenendo materie prime seconde – ha affermato Castellano  –  In questo modo si estrae letteralmente valore. I rifiuti elettronici sono importanti quando vengono correttamente gestiti, specie perché sulle materie prime critiche l’Europa è carente, mentre invece queste arrivano soprattutto dalla Cina. Un’efficiente raccolta dei Raee, unita a un loro riciclo, si mostra dunque fondamentale per raggiungere gli obiettivi europei di neutralità climatica al 2050. Col progetto InnoWEEE abbiamo calcolato un risparmio di 8mila tonnellate di anidride carbonica, perché se questi oggetti fossero andati in discarica avrebbero comportato poi una combustione. Tuttavia il contributo dei Raee va non solo in termini di emissioni ma anche di materiali recuperati. Per il fotovoltaico e le macchine elettriche, o meglio per le batterie che li alimentano, servono le materie prime critiche. Dove rivolgersi? Anche ai rifiuti elettronici”.

All’incontro sulla piattaforma Ecomondo – la fiera di di riferimento in Europa per l’innovazione industriale e tecnologica dell’economia circolare – i partneri di InnoWEEE hanno incontrato, in una tavola rotonda virtuale e ricca di contributi, altri protagonisti del mondo della sostenibilità, quali il Centro di Coordinamento RAEE, Utilitalia e Legambiente, con l’obiettivo di accendere un dibattito a partire dai risultati del progetto e alla luce delle azioni previste dal Pnrr, che nella Missione 2 prevede proprio la “realizzazione di nuovi impianti e ammodernamento degli impianti esistenti per il riciclo e la chiusura del ciclo dei rifiuti con la produzione di materie prime secondarie”.

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L’importanza delle buone pratiche

“Serve stare attenti anche alle buone pratiche”. L’ammonimento a Ecomondo da parte di Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, non può che trovare ancora maggiore applicazione in un contesto pandemico come quello attuale, dove il tempo passato a casa è enormemente aumentato.  “Per esempio i nostri cellulari  vanno caricati preferibilmente di notte e solo quando sono completamente scarichi, in modo che non se ne esaurisca prima il loro ciclo di vita. Oppure si pensi al fatto che la gente, con l’estate alle porte, andrà a refrigerarsi spesso in maniera artificiale, tramite ad esempio i condizionatori e i refrigeratori, invece che preferire i metodi naturali. In queste apparecchiature sono stati sostituiti  i gas climalteranti che ampliavano il buco dell’ozono, è vero, ma si usano altri gas che sono anche più nocivi dell’anidride carbonica. Bisogna dunque spingere per una manutenzione costante ed efficace, oltre che a scelte ecosostenibili”.

Se si guarda alle statistiche sui Raee si può notare come il confronto dell’immesso in Italia e i target stabiliti dall’Unione Europea mostra che il nostro Paese è ancora indietro. Anche in questo caso l’estate alle porte è un buon segnale delle disfunzioni nella raccolta, basti pensare alla proliferazione dei circuiti illegali e, ancor di più, delle discariche improvvisate dove vengono gettati i Raee. In questo senso restano fondamentali i centri di raccolta, e sarebbero auspicabili campagne di comunicazioni mirate, integrate e coerenti. Specie in vista del nuovo switch off delle frequenze digitali, previsto per l’1 settembre 2021, che metterà fuori uso parecchi apparecchi domestici. Diventa dunque fondamentale ricordare i meccanismi di 1 contro 1 e 1 contro 0: chi compra una nuova apparecchiatura, o anche chi non ne compra una, può riciclare quella vecchia presso i rivenditori autorizzati.

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La sperimentazione in Trentino

Una delle necessità dichiarate di InnoWEEE è stata quella di applicare soluzioni di raccolta in realtà sociali, demografiche ed economiche differenti così da riuscire a sviluppare modelli efficienti replicabili su larga scala. Il progetto pilota, avviato in Trentino nell’aprile del 2019, ha coinvolto quattro scuole primarie nei territori di Rovereto e della Vallagarina nell’iniziativa “WEEE-R-robots” rivolta ai bambini dai 6 ai 10 anni e alle loro famiglie. Ai giovani studenti è stato richiesto di raccogliere e catalogare in casa i propri RAEE e le AEE usate per poi registrarli in classe grazie a un’app in grado di aiutarli a classificare gli oggetti tra funzionanti, riparabili e rifiuti. Il premio per i partecipanti corrispondeva a crediti virtuali da spendere per la costruzione di un web robot per “combattere contro l’inquinamento”.

L’app ha inoltre fornito ai partecipanti informazioni sui benefici ambientali delle proprie azioni. Grazie al progetto pilota coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK), 795 bambini sono stati in grado di raccogliere 3.806 oggetti (1.493 AEE e 2.313 RAEE) per un peso totale di 2.289 kg e favorire un risparmio di emissioni di CO2 pari a 7.721 kg. Annapaola Marconi ed Elisabetta Farella del Centro Digital Society di FBK hanno dichiarato che “ancora una volta ci siamo accorte come passare attraverso le giovani generazioni per generare cambiamenti di comportamento verso una società più sostenibile sia l’arma vincente. Le tecnologie informatiche ed elettroniche non fanno che stimolare la capacità innata nei bambini di coinvolgere gli adulti nel cambiamento”.

Il ruolo di Erion nel pilot del Trentino si è articolato su tre filoni: quello didattico, con l’organizzazione di lezioni online e workshop per gli studenti; quello operativo, coordinando (insieme alla municipalizzata Dolomiti Ambiente e alla Comunità della Vallagarina) la gestione dei RAEE, quello di sistema, contribuendo alla definizione dei criteri, alla valutazione della preparazione al riutilizzo e alla raccolta dei dati per la creazione del database comune.

Quattro smart bin per Cava de’ Tirreni

Aumentare la raccolta dei RAEE grazie all’uso di bidoni intelligenti e ridare vita alle AEE usate attraverso un sistema di recupero per il loro riutilizzo. Questi i due pilastri del pilota di Cava de’ Tirreni (SA) coordinato da Enea. La campagna è stata rivolta a tutta la popolazione (quasi 53mila abitanti) e ha fatto leva sull’installazione – in quattro punti cruciali della città – di smart bin per la raccolta di RAEE del Raggruppamento R4, pile portatili e lampadine a fine vita. Grazie a un sistema di riconoscimento elettronico, i contenitori di ultima generazione hanno permesso ai cittadini cavesi di ricevere buoni sconto da spendere presso esercizi commerciali convenzionati e ottenere informazioni ambientali relative al conferimento dei propri rifiuti.

“Il pilota di Cava de’ Tirreni, coordinato da ENEA, ha favorito la creazione di una rete di connessione tra cittadinanza, scuole ed amministrazione locale che, nonostante la crisi pandemica, ha consentito un incremento del conferimento dei RAEE, avviati così alla loro valorizzazione, e un allungamento della vita delle AEE usate, il tutto perfettamente in linea con i principi della sostenibilità e dell’economia circolare – ha commentato Marco Tammaro, responsabile del Laboratorio Tecnologie per il Riuso, il Riciclo, il Recupero e la valorizzazione di Rifiuti e Materiali di Enea. Erion ha collaborato al pilot di Cava de’ Tirreni per gli aspetti operativi e contribuendo all’analisi dei dati per la creazione del database comune.

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“BetterPoints” in cambio di RAEE

Prima complicata e poi interrotta dalle conseguenze della pandemia da Covid-19 e dalle nuove regole imposte dalla Brexit, l’esperienza inglese di InnoWEEE ha comunque permesso di testare per pochi mesi l’efficienza sulla raccolta dei RAEE dell’app BetterPoints, creata dall’omonima società per favorire l’adozione di comportamenti a basso impatto ambientale.

La prima parte della campagna si è svolta tra Bath e il North East Somerset dove i cittadini che conferivano correttamente i propri RAEE venivano premiati con “BetterPoints”, valuta digitale che poteva essere scambiata con buoni acquisto o donata in beneficenza. La seconda fase del pilot inglese, tenutasi a Sheffield, ha coinvolto gli utenti registrati a BetterPoints in un sondaggio sulla raccolta dei RAEE e nella sfida “Walk this WEEE” per la promozione di uno stile di vita più sano.

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