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venerdì, Novembre 15, 2024

Misurare la circolarità? In arrivo la norma UNI. “Potrà fornire un vantaggio competitivo alle aziende italiane”

Il 30 novembre sarà disponibile la norma UNI che aiuterà a misurare la circolarità di un’organizzazione. La norma, richiesta dal PNRR e indicata dalla Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, arriva dopo quasi due anni di lavoro, grazie al coinvolgimento di 150 realtà

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Redazione EconomiaCircolare.com

Quando si parla di economia circolare difficilmente si fa riferimento ai criteri con cui si intende misurarla. Eppure è fondamentale individuare i corretti indicatori, quantitativi e qualitativi, affinché si possano appurare il livello di circolarità, le pratiche per implementarla e i criteri da migliorare. Di misurazione della circolarità parla anche la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, così come richiesto dal PNRR, che ha previsto uno specifico ruolo per la misurazione tecnica.

Ecco perché c’è molta attesa per la specifica norma UNI, l’Ente Italiano di Normazione, che sarà resa pubblica il prossimo 30 novembre. A essere disponibile sarà nello specifico lo standard UNI/TS 11820 “Metodo per la misurazione della circolarità di un’organizzazione”, che arriva dopo quasi due anni di lavoro, grazie al coinvolgimento di 150 organizzazioni che hanno partecipato ai lavori di normazione e alla raccolta di feedback sul primo set di indicatori.

“La norma è importante – spiega Ruggero Lensi, direttore generale di UNI – perché fornisce non solo le definizioni e i principi dell’economia circolare, necessarie per dare un senso chiaro e condiviso a ciascun concetto necessario per calcolare gli indicatori di circolarità, ma soprattutto per fornire uno strumento di misurazione indispensabile per caratterizzare tutti gli stakeholder italiani impegnati nel processo di transizione circolare. Il lavoro è anche allineato ai principi cardine della ISO 59020, che sarà pubblicata tra un anno, e che fornirà uno strumento di misurazione della circolarità a livello internazionale. Lo studio e l’applicazione della norma nazionale UNI potrà fornire un vantaggio competitivo sui mercati a livello globale alle organizzazioni italiane in vista della pubblicazione della norma ISO, oltre che essere un mezzo per raccogliere i dati settoriali di economia circolare in Italia, secondo riferimenti condivisi”.

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Cosa prevede la norma UNI per la misurazione della circolarità

La specifica tecnica fornisce le indicazioni su come misurare e valutare le prestazioni di circolarità di un’organizzazione e utilizzarle per verificare l’efficacia delle strategie di circolarità attraverso uno specifico set di indicatori. Il documento inoltre definisce la metodologia per la raccolta delle informazioni necessarie per la misurazione della circolarità.

Lo standard si basa su un’ampia prospettiva di circolarità – inclusi gli approcci complementari come life cycle thinking, material flow analysis, resource value maintenance e value recovery –  e prevede la compilazione di 71 indicatori totali, di cui almeno 33 indicatori per le organizzazioni di prodotti e 27 per quelle di servizi.

Gli indicatori di economia circolare (quantitativi, qualitativi e quanti-qualitativi) sono suddivisi in sei categorie:

  •       risorse materiali e componenti
  •       risorse energetiche e idriche
  •       rifiuti ed emissioni
  •       logistica
  •       prodotto e servizio,
  •       risorse umane, asset, policy e sostenibilità

La compilazione degli indicatori permette di valutare (attraverso un sistema di misurazione su base 100) il grado di circolarità di un’organizzazione (il cosiddetto livello micro) o gruppo di organizzazioni (il cosiddetto livello meso). Il livello di circolarità è calcolato secondo un algoritmo che prevede la compilazione obbligatoria degli indicatori core e di almeno la metà degli indicatori specifici, nonché la compilazione facoltativa degli indicatori premianti.

Infine la norma contiene una sezione terminologica di 99 termini per fornire la chiarezza necessaria ad applicare con correttezza e precisione la metodologia di valutazione della circolarità.

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Il webinar per saperne di più sulla misurazione della circolarità

In materia di misurazione dell’economia circolare l’Italia continua dunque a fare da apripista. D’altra parte la norma internazionale ISO 59020 infatti sarà pubblicata solo tra un anno, ma i principi della norma UNI sono già del tutto allineati. Per conoscere meglio la norma, UNI organizza il webinar gratuito “La specifica tecnica UNI/TS 11820 per la misurazione della circolarità”. L’incontro online si terrà martedì 29 novembre 2022 alle ore 16, ed è possibile iscriversi a questo link. Durante l’incontro sarà presentato anche lo stato di avanzamento della UNI/TR 11821 che fornisce una raccolta di 41 buone pratiche di economia circolare italiane.

A moderare l’incontro sarà Alessandra De Santis, coordinatrice di EconomiaCircolare.com. Interverranno:

  • Ruggero Lensi, direttore generale UNI
  • Giacomo Vigna, Ministero per le Imprese e il Made in Italy, Dirigente della Divisione III – Economia circolare e politiche per lo sviluppo ecosostenibile – Direzione generale per la politica industriale, l’innovazione e le PMI
  • Silvia Grandi, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Direttore Generale della Direzione generale economia circolare
  • Giuseppe Salonia, Unioncamere, Servizio Innovazione e Proprietà Intellettuale
  • Emanuele Riva, vice direttore generale di Acredia
  • Claudio Perissinotti Bisoni, technical project manager UNI
  • Claudio Rosso, coordinatore UNI/CT 057/GL 03
  • Laura Cutaia, presidente UNI/CT 057 “Economia circolare”
  • Carlo Brondi, coordinatore UNI/CT 057/GL 04 “Problemi specifici dell’economia circolare”

Per chi vorrà sarà possibile sottoporre domande ai relatori e alle relatrici. “Questo standard possiede quattro fondamentali caratteristiche – afferma Giuseppe Rossi, presidente UNI. È del tutto trasversale e quindi applicabile uniformemente, con le previste flessibilità, da qualsiasi organizzazione indipendentemente dall’attività e dalle dimensioni; la sua universalità può avviare un processo di razionalizzazione dei metodi alternativi e concorrenti attualmente esistenti, a favore della chiarezza e trasparenza; come già avvenuto in altri settori (ad esempio la parità di genere) il suo ruolo di supporto alla legislazione potrebbe in futuro concretizzarsi in meccanismi connessi a provvedimenti di politica fiscale, di finanziamento, di incentivazione/dissuasione comportamentale; infine persegue le finalità dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 12 dell’Agenda ONU 2030 <Consumo e produzione responsabili>”.

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